All’inizio del XX secolo la chimica afroamericana Alice Augusta Ball (1892-1916) scoprì un efficace rimedio contro la lebbra che sarebbe rimasto in uso fino agli anni quaranta. Ma a ventiquattro anni morì, probabilmente di tubercolosi, senza poter pubblicare i suoi studi, di cui si appropriò invece il preside della sua facoltà, che non le tributò alcun riconoscimento. La donna aveva studiato chimica e farmacologia presso l’università di Washington e nel 1915 fu una delle prime afroamericane a conseguire una laurea specialistica in chimica, con una tesi sui metodi per estrarre ingredienti attivi dalle piante medicinali. Per questo fu chiamata a collaborare presso l’Università delle Hawaii dal dottor Harry Hollmann, che stava studiando l’olio della pianta di chaulmoogra, una sostanza con proprietà antibatteriche che all’epoca era tra i pochi trattamenti conosciuti contro la lebbra. Il metodo elaborato da Ball si rivelò subito molto più efficace e sicuro di qualsiasi altro trattamento per la lebbra disponibile all’epoca, e permise di dimettere dagli ospedali molti pazienti. Dopo la sua morte, a proseguire il lavoro di Ball ci pensò il suo supervisore, nonché preside della facoltà di chimica dell’Università delle Hawaii, Arthur Dean. Questi pubblicò un articolo con i risultati delle ricerche dove il nome di Alice Ball non era neppure menzionato. L’innovativa metodologia fu battezzata “metodo Dean”, e al suo sedicente creatore venne anche intitolato il campus dell’università.
Foto: Pubblico dominio