Età contemporanea

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Obiettivo aria pulita

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Obiettivo aria pulita

Tuttavia, l'unica soluzione era quella di andare alla radice del problema, il consumo privato di carbone. Sulla base del rapporto di una commissione speciale, nel 1956 il Parlamento britannico approvò un Clean Air Act che definiva le aree urbane in cui era vietato bruciare carbone. A Londra, queste zone sono state gradualmente estese fino a coprire più della metà dell'area comunale entro il 1969.

Di conseguenza, dal 1950 al 1990, l'inquinamento atmosferico a Londra è stato ridotto fino a dieci volte. Nelle immagini, un funzionario misura la qualità dell'aria nel novembre 1954.

Foto: Daily Herald / Getty Images

Maschera anti-smog

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Maschera anti-smog

Il Grande Smog del 1952 segnò un punto di svolta nella consapevolezza pubblica dell'inquinamento ambientale. L'opinione pubblica fu allarmata nell'apprendere che 4mila persone erano morte a causa dello smog (oggi si stima che siano state più del doppio), la maggior parte delle quali anziane o affette da malattie respiratorie. Fu raccomandato l'uso di maschere facciali, fatte in casa o di un nuovo tipo progettato da un medico (maschere anti-smog), come quella indossata dalla donna che ascoltava le istruzioni dell'agente nel 1953.

 

Foto: Popperfoto / Getty Images

Lo spettacolo non può continuare

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Lo spettacolo non può continuare

I londinesi rimasero anche senza intrattenimento: non solo le partite di calcio furono cancellate, ma anche i cinema e i teatri chiusero a causa dello smog che invadeva gli interni. In alto, il portiere dell'Arsenal Jack Kelsey durante una partita prima che la nebbia costringesse a interrompere il gioco, in una fotografia scattata il 2 gennaio 1954.

Foto: Press Association Images / Cordon Press

Spostarsi in metropolitana

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Spostarsi in metropolitana

 

Non potendo spostarsi in superficie, i londinesi presero d'assalto il trasporto sotterraneo, anch'esso colpito. L'immagine qui sopra mostra i binari della stazione di Charing Cross affollati di persone in attesa dell'arrivo del convoglio della metropolitana l'8 dicembre, quando questo era l'unico sistema di trasporto pubblico in funzione nella capitale inglese.

Foto: TopFoto / Cordon Press

Persi

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Persi

Chi osava camminare per le strade della capitale lo faceva alla cieca. Donald Acheson ha ricordato di aver camminato nell'oscurità e in "un silenzio inquietante". Ha anche ricordato l'effetto disorientante della nebbia: "per scoprire dove mi trovavo in una parte di Londra che conoscevo bene, dovevo tastare i muri degli edifici fino a quando non arrivavo all'angolo e leggevo il nome della strada".  Nell'immagine, un pedone cammina alle 14.00 a Ludgate Circus.

 

Foto: TopFoto / Cordon Press

Zuppa di piselli allo zolfo

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Zuppa di piselli allo zolfo

Chi ha vissuto il Grande Smog del 1952 ricorda che la fitta foschia ovattava i suoni e creava un'atmosfera di silenzio. Lo smog era di colore giallo nerastro (come la popolare zuppa di piselli inglese), emanava un forte odore di zolfo e lasciava tutto sporco. La fotografia qui sopra mostra l'atmosfera a Piccadilly Curcus il 6 dicembre 1952.

Foto: Tophoto / Cordon Press

Buio e paralisi

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Buio e paralisi

Sotto una spessa cappa di smog, in pieno giorno, le strade erano nere come la pece e il traffico era bloccato a causa della totale mancanza di visibilità. Venne chiuso finanche l'aeroporto di Healthrow. Nella foto, un autobus percorre con i fari accesi una strada sulle buie rive del Tamigi. Era il 6 dicembre 1952.

Foto: Uppa / Aurimages

Una città ostaggio dell'inquinamento

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Una città ostaggio dell'inquinamento

 

Gli episodi peggiori di questo fenomeno si verificavano soprattutto in inverno, quando le basse temperature, un anticiclone e la mancanza di vento coincidevano. Questo fu il caso dello smog del 1952. Tutto l'inquinamento generato dalle fabbriche e dalle abitazioni rimase intrappolato nella città e in pochi giorni la concentrazione di anidride solforosa nell'aria aumentò di dieci volte. In questa immagine, lo smog avvolge una fabbrica nel quartiere londinese dell'East End.

Foto: Tophoto / Cordon Press

Fumo dalle ciminiere

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Fumo dalle ciminiere

 

Ma la maggior parte del fumo inquinante che si riversava nell'aria di Londra proveniva dai camini delle case private, come si vede in questa fotografia del 1962. Gli inglesi erano ancora legati alla tradizione delle riunioni di famiglia davanti al camino, un sistema di riscaldamento estremamente inefficiente che trasferiva appena il 25 percento del calore generato in casa. Inoltre, il carbone domestico era spesso di scarsa qualità, con un'alta percentuale di zolfo.

 

Foto: TriniTy Mirror / Alamy / Cordon Press

La maledizione del carbone

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La maledizione del carbone

La causa principale dello smog a Londra era il carbone, che in Gran Bretagna è stato per lungo tempo la principale fonte di energia. Le centrali elettriche a carbone nel cuore della città, come Battersea (nella foto), hanno contribuito all'inquinamento. 

 

Foto: Bill Smith / Popperfoto / Getty Images

Vigilare sul cielo

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Vigilare sul cielo

 

Con l'avvento della Rivoluzione industriale, alla nebbia si aggiunsero i fumi delle ciminiere e l'inquinamento ambientale aumentò drasticamente. La causa principale dello smog a Londra era il carbone, che per molto tempo è stato la principale fonte di energia in Gran Bretagna. Le centrali elettriche a carbone nel cuore della città hanno contribuito all'inquinamento. La fotografia qui sopra è stata scattata nel 1935 sul tetto di una di esse, Bankside. Lì, Walter James Thompson svolse per 12 anni il suo particolare lavoro dalle otto del mattino alle sei di sera: scrutare il cielo per avvisare della presenza di nuvole e nebbia che avrebbero potuto sovraccaricare i generatori della centrale elettrica e causare un guasto.

 

Foto: TopFoto / Cordon Press

Un binomio storico

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Un binomio storico

La posizione geografica e il clima di Londra la rendono particolarmente soggetta alla nebbia, e i suoi abitanti si sono storicamente abituati a conviverci, come la coppia in alto, che attraversa un ponte a Londra negli anni cinquanta.

Foto: TopFoto / Cordon Press

Un'alba al buio

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Un'alba al buio

Il 5 dicembre 1952 Londra si svegliò sotto una coltre di buia di nebbia e aria inquinata che impediva ai pedoni di vedere più di qualche metro davanti a loro, come mostra questa fotografia scattata a Trafalgar Square. Si è trattato dell'episodio più grave di un fenomeno noto come smog, una combinazione di fumo (smoke) e nebbia (fog). Soprannominato il Great smog, questo evento drammatico del dicembre 1952 ha paralizzato la capitale inglese, causando migliaia di vittime. È anche servito a creare una nuova consapevolezza di quanto sia importante l'ambientalismo. 

Foto: Topham Picturepoint / Cordon Press

June Almeida lavora con un microscopio elettronico

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June Almeida

Con una scarsissima formazione istituzionale e ad appena 34 anni, June Dalziel Hart – poi Almeida, una volta sposata – (1930-2007) fece una scoperta che avrebbe cambiato la storia della virologia. Riuscì ad osservare al microscopio il primo coronavirus, che prende il nome dall'alone che lo circonda. Visti i suoi eccezionali risultati, Almeida decise di formalizzare la sua preparazione con un dottorato di ricerca presso la London Medical School e lavorando presso il Wellcome Institute for the History of Medicine di Londra, dove continuò a contribuire alla ricerca di immagini al microscopio. Nel 1980 scrisse un testo fondamentale dal titolo Manual for rapid laboratory viral diagnosis, dietro incarico dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Nel 1985 si ritirò dallo studio della virologia, ma tornò di nuovo in campo per contribuire a produrre microfotografie dell'HIV, il virus che causa l'AIDS. June Almeida morì nel 2007 all'età di 77 anni, ma le immagini dei suoi successi continuano a illustrare i libri di testo delle facoltà di medicina di tutto il mondo.

Foto: Getty Images

Rosalind Franklin, la scienziata che scoprì la struttura del DNA

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Rosalind Franklin

Grazie a una vocazione scientifica molto precoce, Rosalind Franklin (1920-1958) studiò e lavorò in alcuni dei migliori centri di ricerca del suo tempo. Una solida formazione nel campo della cristallografia le permise di applicare le proprie conoscenze a una delle grandi incognite dell'epoca: la struttura del DNA. Attraverso le straordinarie immagini da lei ottenute fu possibile osservare la forma elicoidale che oggi tutti conosciamo. Purtroppo il suo grande apporto non fu riconosciuto. James Watson e Francis Crick, due colleghi che lavoravano sullo stesso fronte nel Laboratorio Cavendish del King's college, usarono le immagini e parte delle sue deduzioni per pubblicare l'articolo del 1953 che rivelava la tanto dibattuta struttura del DNA, un polimero a doppia elica. Dieci anni dopo i due vinsero il premio Nobel per la medicina. Ingannata e delusa, dopo la pubblicazione dei risultati di Watson e Crick Rosalind Franklin abbandonò il King's college, ma non il lavoro di ricerca. Nel Brickbeck college concentrò i suoi sforzi nell'ambito della virologia, dove pure apportò dei contributi decisivi agli studi sulla struttura molecolare di virus come quello del mosaico del tabacco o della polio. Le sue scoperte sono ancora tenute in considerazione per le ricerche attuali.

Foto: Cordon Press

Fotografia della chimica Alice Augusta Ball scattata nel 1915

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Alice Augusta Ball

All’inizio del XX secolo la chimica afroamericana Alice Augusta Ball (1892-1916) scoprì un efficace rimedio contro la lebbra che sarebbe rimasto in uso fino agli anni quaranta. Ma a ventiquattro anni morì, probabilmente di tubercolosi, senza poter pubblicare i suoi studi, di cui si appropriò invece il preside della sua facoltà, che non le tributò alcun riconoscimento. La donna aveva studiato chimica e farmacologia presso l’università di Washington e nel 1915 fu una delle prime afroamericane a conseguire una laurea specialistica in chimica, con una tesi sui metodi per estrarre ingredienti attivi dalle piante medicinali. Per questo fu chiamata a collaborare presso l’Università delle Hawaii dal dottor Harry Hollmann, che stava studiando l’olio della pianta di chaulmoogra, una sostanza con proprietà antibatteriche che all’epoca era tra i pochi trattamenti conosciuti contro la lebbra. Il metodo elaborato da Ball si rivelò subito molto più efficace e sicuro di qualsiasi altro trattamento per la lebbra disponibile all’epoca, e permise di dimettere dagli ospedali molti pazienti. Dopo la sua morte, a proseguire il lavoro di Ball ci pensò il suo supervisore, nonché preside della facoltà di chimica dell’Università delle Hawaii, Arthur Dean. Questi pubblicò un articolo con i risultati delle ricerche dove il nome di Alice Ball non era neppure menzionato. L’innovativa metodologia fu battezzata “metodo Dean”, e al suo sedicente creatore venne anche intitolato il campus dell’università.

Foto: Pubblico dominio

I coniugi Curie al lavoro nel loro laboratorio nel 1902, anno in cui isolarono il radio

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Marie Curie

Maria Salomea Sklodowska (1867-1934), nata a Varsavia, è stata la prima donna a ricevere un premio Nobel e la prima persona a vincerne due. Laureata in fisica e matematica alla Sorbona, dedicò la sua tesi di dottorato allo studio dell'irraggiamento spontaneo dell'uranio sulla base del precedente lavoro svolto dallo scienziato Henri Becquerel. Insieme al marito Pierre Curie iniziò le ricerche sulla radioattività che li portarono alla scoperta del polonio e del radio. Nel 1911 ricevette il premio Nobel per la fisica, condiviso con il marito e Becquerel. Nel 1906 ottenne una cattedra alla Sorbona, diventando la prima donna in Francia a ricoprire tale incarico. Nel 1911 vinse il premio Nobel per la chimica per i suoi progressi nello studio della natura e dei composti del radio.

Foto: Collezione Grandi Donne Rba Italia

Due attentati e una strana visita

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Due attentati e una strana visita

Nello stesso anno del matrimonio tra Carlo e Diana, la regina fu vittima di due tentati omicidi: uno durante il Trooping the Colour, una ceremonia militare, e il secondo nel corso di una visita ufficiale in Nuova Zelanda. In entrambi i casi ne uscì illesa. Nel luglio del 1982 si verificò un altro incidente relativo alla sua sicurezza, anche se non fu nulla di più di uno spavento: quando la regina si svegliò, nel suo letto, trovò nella sua stanza uno sconosciuto, Michael Fagan. L'individuo era penetrato in Buckingham Palace, sotto il naso della sorveglianza, senza alcun altro motivo che non fosse conoscere la regina. 

Foto: AP

Operation Tower Bridge

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Operation Tower Bridge

Con la morte di Elisabetta II, occorsa l'8 settembre 2022 alle 19.32, è scattata l'operazione Tower Bridge. La regina stessa aveva partecipato alla sua ideazione: consiste in un programma dettagliato su cosa succederà nei prossimi giorni, dalla camera ardente, ai funerali alla tumulazione di una delle sovrane più longeve e amate della storia. 

Foto: AP

Settant'anni sul trono

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Settant'anni sul trono

Nel 2022 Elisabetta II ha battuto un nuovo record, l'ultimo, quando è diventata la prima regina britannica a celebrare un giubileo di diamante per i suoi settant'anni di regno. 

Foto: AP

Elisabetta e Filippo, la fine di una vita insieme

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Elisabetta e Filippo, la fine di una vita insieme

Nell'aprile del 2021, sulla soglia dei cento anni, morì il compagno di una vita di Elisabetta II: Filippo di Edimburgo. Per oltre settant'anni i due avevano vissuto fianco a fianco. Elisabetta, che affermò di essersi innamorata di lui a 13 anni, disse che la scomparsa del marito aveva «lasciato un vuoto enorme» nella sua vita. 

 

Foto: AP

Brexit

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Brexit

Il 31 gennaio 2020 il Regno Unito abbandonò l'Unione Europea dopo quasi trent'anni. Il Brexit è stato uno dei momenti di transizione più incerti vissuti da Elisabetta II nel corso del suo regno. La regina ha affrontato questo evento con il suo proverbiale distanziamento dalla vita politica del Paese: emise un solo comunicato, nel quale incoraggiava il Regno Unito a «cercare una nuova collaborazione con l'Europa». 

 

Foto: AP

La pandemia di COVID-19

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La pandemia di COVID-19

In quello stesso anno la pandemia di COVID-19 che ha scosso il mondo ha colpito duramente anche il Regno Unito. Finanche Elisabetta II ha contratto la malattia; nonostante la sua età avanzata è però riuscita a superarlo, anche se da quel momento ha ridotto sensibilmente gli impegni ufficiali a causa delle conseguenze della malattia. 

 

Foto: AP

Il giubileo di zaffiro, imprimo record di Elisabetta II

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Il giubileo di zaffiro, il primo record di Elisabetta II

Nel 2017 la regina divenne la prima monarca del Regno Unito a celebrare i 65 anni di regno. In questa occasione però i festeggiamenti furono più discreti: l'anno precedente era già stato celebrato il novantesimo compleanno di Elisabetta, e si decise di mantenere un tono più sobrio. 

 

Foto: Ubuhuju (CC)

007 al servizio di Sua Maestà

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007 al servizio di Sua Maestà

In quello stesso anno Londra fu teatro dei XXX Giochi Olimpici e la regina prese parte a uno spot televisivo insieme all'attore Daniel Craig, che in quel momento vestiva i panni dell'agente segreto per eccellenza, il britannico James Bond.

 

Foto: AP

I principi William e Harry

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I principi William e Harry

I principi William (a destra nella foto) e Harry, figli di Carlo e Diana di Galles, in una fotografia scattata nel corso di una cerimonia in onore di Lady Di. Entrambi hanno contribuito a modernizzare l'immagine di una delle monarchie più antiche d'Europa, ma hanno anche sofferto le intrusioni della stampa. 

 

Foto: AP

Il giubileo di diamante, sessant'anni di regno

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Il giubileo di diamante, sessant'anni di regno

Nel 2012 Elisabetta II celebrò il suo giubileo di diamante, giungendo al 60 anni sul trono. Solo una monarca britannica aveva raggiunto questo record, la sua trisavola, la regina Vittoria. Fu una delle occasioni più speciali nella vita di Elisabetta II, celebrato nel Regno Unito e nei Paesi del Commonwealth, così come in diversi altri stati che quell'anno ricevettero la visita ufficiale della sovrana inglese e che le resero omaggio.

Foto: Australia

Elisabetta II nei Paesi el Commonwealth

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Elisabetta II nei Paesi del Commonwealth

Come sovrana del Regno Unito Elisabetta comandava anche il Commonwealth, un'organizzazione composta da 54 Paesi che hanno legami storici con il Regno Unito. La fotografia in alto è stata scattata in occasione di una visita della regina in Canada nel 2010.

Foto: AP

2022, un giubileo d'oro agrodolce

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2002, un giubileo d'oro agrodolce

Nel 2002 Elisabetta II celebrò i suoi primi 50 anni come sovrana. Fu uno degli eventi più importanti del suo regno, e in seguito lei e Filippo realizzarono un viaggio nei Paesi del Commonwealth. Ma quella che avrebbe dovuto essere un'occasione felice fu doppiamente oscurata dal lutto per la morte di Margaret e della regina madre Maria.

Foto: Michael Pead (CC)

L'ombra dell'impero

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L'ombra dell'impero

Essere l'erede di uno dei più grandi imperi del mondo moderno ha i suoi pro e i suoi contro, e la regina ha dovuto fare i conti con questa realtà. Nel 1997 Elisabetta e Filippo visitarono il memoriale di Jallianwala Bagh, in India, dove nel 1919 l'esercito britannico aveva brutalmente represso una manifestazione pacifica in favore di un attivista pro-indipendenza. Anche se inizialmente la coppia fu ricevuta con ostilità, dopo un omaggio nel memoriale le proteste si placarono un po'. 

Foto: AP

La morte di Lady Di

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La morte di Lady Di

Il 31 agosto 1997 Lady Di morì in un incidente d'auto a Parigi mentre fuggiva dai paparazzi. La regina fu fortemente criticata perché inizialmente rifiutò la possibilità dei funerali di stato per Diana. Fu una delle poche occasioni in cui la sovrana cedette alla pressione popolare, a dimostrazione di quanto fosse amata l'ex principessa di Galles.

 

Foto: AP

La stampa e i Royals

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La stampa e i Royals

Una delle principali lotte di Elisabetta in ambito privato fu contro i tabloid, continuamente immischiati nelle faccende della famiglia reale. In un'occasione l'editore del quotidiano The Sun chiese alla sua redazione un tema sulla famiglia reale ogni lunedì. «Non deve necessariamente essere vero, basta che poi non ci causi troppi problemi», avrebbe affermato. Nell'immagine il principe Harry, figlio di Carlo e Diana, appare a una festa in maschera con indosso un costume da ufficiale nazista.

Foto: AP

Il divorzio di Lady Di e del principe Carlo

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Il divorzio di Lady Di e del principe Carlo

«La regina ordina di divorziare», tuonavano le prime pagine dei giornali britannici e mondiali il 21 dicembre 1995. Ormai la relazione extraconiugale del principe Carlo con la sua ex fidanzata e attuale moglie, Camilla Parker Bowles, era nota a tutti. 

 

Foto: AP

1992, l'"annus horribilis" della regina

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1992, l'"annus horribilis" della regina

In occasione del discorso per il suo giubileo di rubino, nel 1992, in cui si celebravano i suoi primi quarant'anni di regno, la regina definì quell'anno come «orribile». Due dei suoi figli si erano separati; un incendio aveva devastato il castello di Windsor; la monarchia britannica era nell'occhio del ciclone e oggetto di critiche feroci. Fu il discorso pubblico più personale che abbia mai pronunciato Elisabetta II, di solito particolarmente riservata.

Foto: AP

La guerra delle Falkland

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La guerra delle Falkland

Nel 1982 scoppiò la guerra delle Falkland tra Regno Unito e Argentina. Il terzo figlio della regina, il principe Andrew – il secondo a destra in questa fotografia – servì tra le forze britanniche. Elisabetta avrebbe raccontato che visse con angoscia le dieci settimane in cui durò la guerra. 

Foto: AP

Il matrimonio di Carlo e Diana

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Il matrimonio di Carlo e Diana

Nel 1981 il principe Carlo sposò Diana Spencer, che da allora sarebbe stata conosciuta come Diana di Galles o Lady Di. Sembrava andare tutto bene per gli sposi e per la famiglia reale. Posteriormente Diana avrebbe dichiarato in un'intervista: «Eravamo in tre in quel matrimonio; era un po' affollato».

 

Foto: AP

Il giubileo d'argento

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Il giubileo d'argento

Elisabetta II è la sovrana del Regno Unito che ha celebrato più giubilei, ovvero anniversari dall'incoronazione: argento (25 anni), rubino (40), oro (50), diamante (60), zaffiro (65) e platino (70). La foto corrisponde alla cena di gala nella Royal Opera House per il suo giubileo d'argento, nel 1977. 

 

Foto: AP

Burmese, il cavallo preferito della regina

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Burmese, il cavallo preferito della regina

Uno dei cavalli più amati dalla regina fu Burmese, una giumenta che nel 1969 le fu donata dalla Royal Canadian Mounted Police (Polizia reale canadese a cavallo) e che fu la cavalcatura di Elisabetta nelle cerimonie ufficiali fino al 1986. Burmese visse fino al 1990 nei giardini del palazzo di Windsor, dove fu eretta una statua – con la regina in groppa – e Elisabetta non la sostituì mai. Dal momento della sua morte, per le cerimonie la sovrana iniziò a usare una carrozza.

Foto: AP

Margaret, la principessa ribelle

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Margaret, la principessa ribelle

Fin dagli ultimi anni del regno di Giorgio VI la principessa Margaret dovette adattarsi al suo nuovo ruolo di sorella della regina. La posizione di Elisabetta una volta che questa ascese al trono causò uno dei maggiori episodi di tensione tra le due sorelle, quando Margaret dovette rinunciare a sposare un uomo divorziato per non fare piombare la famiglia reale in uno scandalo. 

Foto: AP

Ritrasmessa in tv

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Ritrasmessa in tv

L'incoronazione di Elisabetta II fu la prima del Regno Unito a essere ritrasmessa integralmente in televisione. Questo contribuì ad avvicinare la famiglia reale al popolo britannico.

Foto: AP

L'incoronazione di Elisabetta II

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L'incoronazione di Elisabetta II

Giorgio VI morì nel febbraio del 1952 ma Elisabetta II fu incoronata solo nel giugno del 1953. Nell'immagine lei e il duca di Edimburgo salutano il popolo britannico dal balcone di Buckingham Palace, immediatamente dopo la cerimonia. 

Foto: AP

Elisabetta e Carlo

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Elisabetta e Carlo

Nel 1948 nacque il primo figlio ed erede della regina, il principe Carlo, che in questa foto ha quasi un anno. Sarebbero arrivati altri tre figli: la principessa Anna nel 1950, il duca Andrew nel 1960 e il conte Eduardo nel 1964. 

Foto: AP

Il matrimonio con Filippo

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Il matrimonio con Filippo

Nel 1947 Elisabetta sposò il principe Filippo di Grecia e Danimarca, che dopo il matrimonio acquisì il titulo di duca di Edimburgo. La loro unione è durata 73 anni, fino alla morte di Filippo occorsa nel 2021. Il duca è stato il consorte più longevo della storia britannica. 

Foto: AP

Elisabetta nell'esercito

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Elisabetta nell'esercito

In questa fotografia del 1943 Elisabetta impara come realizzare un bendaggio. Come erede al trono si unì al Auxiliary Territorial Service o ATS (in italiano, Servizio territoriale ausiliario), un ramo femminile dell'esercito britannico che si occupava prevalentemente di svolgere mansioni d'infermeria o di meccanica. 

Foto: AP

Le principesse alla radio

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Le principesse alla radio

Nell'ottobre dello stesso anno Elisabetta, con a fianco la sorella Margaret, partecipa a un programma radiofonico per infondere coraggio ai bambini che hanno dovuto abbandonare le città per trasferirsi in campagna, lontano dai propri genitori, per proteggersi dai bombardamenti dei tedeschi. 

Foto: AP

Elisabetta e Margaret durante la Seconda guerra mondiale

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Elisabetta e Margaret durante la Seconda guerra mondiale

Quando scoppiò la Seconda guerra mondiale la famiglia reale britannica si trasferì in altre residenze fuori Londra per sfuggire ai bombardamenti dei tedeschi. In questa fotografia del luglio del 1940 le principesse Elisabetta e Margaret fanno un giro in calesse in una di queste residenze. 

Foto: AP

Cani e cavalli

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Cani e cavalli

Fin da giovanissima Elisabetta mostrò una grande passione per i cavalli e i cani. La fotografia in alto fu scattata nel 1939. Nell'immagine, la principessa posa insieme a uno dei suoi cavalli nei giardini del castello di Windsor. Da regina, sporadicamente riceveva i capi di stato stranieri invitandoli a una passeggiata a cavallo. 

Foto: AP

Giorgio VI del Regno Unito

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Giorgio VI del Regno Unito

Dopo la morte di Giorgio V e l'effimero regno del suo primogenito, Edoardo VIII, il padre di Elisabetta e fratello minore di Edoardo ascese al trono nel 1937 con il nome di Giorgio VI. Ad appena dieci anni d'età, Elisabetta divenne così l'erede al trono britannico. Nell'immagine, l'incoronazione di re Giorgio VI. Elisabetta è ritratta a sinistra del sovrano, davanti a sua madre, Maria di Teck.

Foto: AP

Elisabetta e Margaret

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Elisabetta e Margaret

Nel 1930 nacque la sua unica sorella, Margaret. Nonostante le differenze di carattere le due furono sempre molto unite. In questa foto del 1936 le due bambine giocano con un cagnolino di razza Corgi, che Elisabetta ha sempre apprezzato. 

Foto: AP

Lilibeth, la bambina che sarà regina

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Lilibeth, la bambina che sarà regina

Elisabetta – o Lilibeth, come la chiamavano in familia – nacque il 21 aprile 1926 a Mayfair, Londra. Era la terza in linea di successione al trono britannico, dopo lo zio Edoardo e suo padre Giorgio. Questa fotografia la ritrae nel gennaio del 1927 a passeggio in carrozza nei giardini del castello di Windsor. 

Foto: AP

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