Cavalieri

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Morte

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Morte

In un altro episodio di Palmerino d’Inghilterra, il Cavaliere del Valle, sconfitto, accetta la morte: «Io sono stato il peggiore in battaglia, perciò ha da essere che la sua fine sia anche la mia, perché non potrei vivere contro la mia volontà; così porterò a compimento quello che ho cominciato, mettendo fine ai miei giorni per onorare le mie intenzioni».

 

Foto: Romanzo di Tristano e Isotta. Museo di Chantilly. Dea / Album

Combattimento

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Combattimento

Nello stesso romanzo si narra di come il cavaliere Floraman, «lanciato il suo cavallo e ben riparato dietro il suo scudo si scagliò contro Florendos, e incontrandosi dappresso i due cavalieri si colpirono con tanta forza da rovinare a terra; ma prestamente si rialzarono, e messa mano alla spada cominciarono a menarsi gran fendenti».

 

Foto: Codex Manesse. Università di Heidelberg. Bridgeman / Aci

Dono d'amore

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Dono d'amore

Nel romanzo Palmerino d’Inghilterra, il cavaliere Alberín di Frisa veglia sul passaggio attraverso un bosco «per compiere il volere della signora che servo» e ordina a uno scudiero di fare la seguente dichiarazione ai passanti: «Dovete affermare che Arnalda, principessa di Navarra, è la più bella dama del mondo e la più meritevole di essere servita».

 

Foto: Codex Manesse. PRISMA / ALBUM

L'investitura di un cavaliere

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L'investitura di un cavaliere

Nel romanzo Don Cristalián de España, il nobile che sta per essere investito cavaliere trascorre una notte di veglia con le sue armi splendenti in una chiesa. Dopo aver ascoltato messa, il cavaliere riceve l’eucarestia e il signore gli calza gli speroni, lo bacia e gli dice: «Siate cavaliere». Una dama gli porge la spada dicendo: «Che Dio vi conceda una simile impresa». XIII secolo. 

 

Foto: Art Archive

Cavalieri e letteratura

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Cavalieri e letteratura

I primi romanzi cavallereschi vennero scritti nel XII secolo in Francia, e di qui si diffusero in tutta Europa. Le fonti di ispirazione erano molteplici e risalivano anche alla tradizione greco-bizantina, ma non vi è dubbio che riflettessero vividamente abitudini e ideali dei cavalieri medioevali. Nell'immagine, frontespizio dell'edizione spagnola di Amadigi di Gaula, di Garci  Rodríguez de Montalvo. 1533.

 

 

Foto: Oronoz / Album

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