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Il 24 ottobre 1917 si consumava la celeberrima battaglia di Caporetto: la più grave disfatta nella storia dell’esercito italiano, con quasi 300mila prigionieri, 350mila sbandati e una ritirata di 150 chilometri della linea del fronte, oltre il Piave. Responsabili della catastrofe furono riconosciuti i vertici dell’esercito, in primis il generale Luigi Cadorna, che aveva guidato le truppe con durezza spietata e con metodi ormai antiquati rispetto alla prima guerra di massa europea. La sua sostituzione con il generale Armando Diaz, che promosse un diverso trattamento dei soldati e una strategia più moderna, face sì che Caporetto costituisse il punto di svolta della guerra, che da qual momento (anche grazie all’indebolimento del fronte nemico) avrebbe progressivamente svoltato in favore dell’Italia. Nell’immagine, una casa sinistrata sulla linea del Piave, che riporta una scritta di resistenza patriottica.