Per strano o esotico che possa sembrare alle molte persone che si sforzano di avere dei denti il più bianchi possibile, ci fu un tempo in Giappone, soprattutto tra il periodo Heian e Edo (ovvero dal X secolo alla fine del XIX), in cui tra le donne dell’alta società si diffuse la moda di annerirsi la dentatura. Si pensava che questa pratica, nota come ohaguro, abbellisse i sorrisi femminili, anche se c’erano pure degli uomini che vi ricorrevano. Le donne creavano una specie di pasta semiliquida a base di limatura di ferro e aceto, che applicavano sopra lo smalto dentale. La tinta scompariva presto, sicché se si voleva mantenere la colorazione bisognava applicarla spesso. In più, non svolgeva soltanto una funzione estetica, ma pare che aiutasse anche a calmare il dolore di alcune infezioni alla bocca. A poco a poco questa tradizione si perse, ma non sparì mai del tutto. Nell’immagine si vede una donna che si tinge i denti (in questo caso con una tinta dorata) negli anni sessanta.