L'uomo dietro la Croce rossa

Foto: Pubblico dominio

Il 24 giugno 1859 un uomo d’affari svizzero arrivò a Solferino per discutere di guerra con Napoleone III. Quello che vide arrivando sul campo di battaglia cambiò per sempre la sua vita e quella di innumerevoli altre persone. Nel corso della battaglia per l’indipendenza dell’Italia erano rimasti sul campo 40mila soldati tra mori e feriti, senza quasi nessuna assistenza medica. L’impressione suscitata sull’uomo, che si chiamava Henry Dunant, fu tale da spingerlo a scrivere un libro, Un ricordo di Solferino, in cui sostenne la necessità di fondare delle organizzazioni volontarie nazionali per offrire cure ai feriti in guerra e di stipulare trattati internazionali che garantissero l’immunità a medici e feriti. L’influenza del libro portò alla ratifica, il 22 agosto 1864, della prima convenzione di Ginevra, firmata da dodici nazioni in difesa dei soldati feriti sul campo di battaglia. Nasceva così il movimento internazionale della Croce rossa, che proprio il 22 agosto celebra il proprio anniversario. Nel 1901, alla prima assegnazione del Nobel per la pace, il premio fu consegnato a Henry Dunant.

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