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Anche se la prima volta che qualcuno usò il termine "denazificazione" la Seconda guerra mondiale non si era ancora conclusa, già si conoscevano le atrocità che il Terzo Reich stava commettendo nel nome della propria ideologia. Dato il ferreo controllo e il lavaggio del cervello compiuto dalle autorità naziste sulla popolazione e il resto degli agenti sociali, economici e giudiziari, gli Alleati decisero che alla fine del conflitto sarebbe stato necessario "denazificare" il Paese. Il risultato sperato era l'epurazione di tutti gli enti e le istituzioni, dai mezzi di comunicazione a tutti i livelli della politica. Dal momento che la Germania fu divisa in quattro zone di occupazione, questo processo fu applicato con intensità diverse, ma nella maggior parte dei casi si concluse con un gran numero di detenzioni di ex membri del partito nazista o sospetti tali. Talora poi la popolazione civile fu costretta a vedere con i propri occhi le conseguenze dei campi di concentramento, o a partecipare a programmi di rieducazione. È questo il caso delle due ragazze della fotografia, che si erano messe a ridere dopo aver visto un documentario sul campo di concentramento di Bergen-Belsen e per questo furono costrette a vedere nuovamente il film.