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Celebrati ogni tre anni, i congressi Solvay, la cui prima edizione si tenne agli inizi del XX secolo, presero il nome da Ernest Solvay. Pur non avendo potuto frequentare l’università per problemi di salute, questo belga nato nel 1838 aveva una grande vocazione per la fisica, e riuscì a formarsi in tale campo nel corso della sua carriera lavorativa. Grazie al successo e agli ottimi risultati raggiunti con il brevetto del processo Solvay per produrre il bicarbonato di sodio, fondò numerosi istituti di ricerca e finanziò i congressi che avrebbero portato il suo nome. Il loro obiettivo era discutere e stimolare il progresso scientifico riunendo le personalità più importati dell’epoca per scambiarsi impressioni e ricerche. Il primo si svolse nel 1911, ed ebbe come focus le radiazioni e i quanti. Albert Einstein fu uno dei più giovani invitati e Marie Curie l’unica donna: una tendenza che non cambiò con le successive edizioni, come si può vedere nell’immagine sopra queste righe. Risale al congresso Solvay del 1927 ed è considerata una delle immagini più importanti della storia della scienza, dal momento che riunisce in sé una delle migliori generazioni di questa disciplina. Il tema principale fu "elettroni e fotoni".