Si stima che tra il 1892 e il 1954 circa 12 milioni di persone siano passate per gli uffici doganali di Ellis Island, New York, di cui solo il due percento fu deportato. Ciò dà l’idea dell’eterogeneità della società newyorkese agli inizi del XX secolo ‒ un fenomeno storico negli Stati Uniti ‒, e di conseguenza, al giorno d’oggi. L’isola deve il suo nome al fatto che, verso il 1775, un mercante chiamato Samuel Ellis la comprò e aprì una taverna per i pescatori del luogo. Alla fine del XIX secolo fu riadattata a centro d’immigrazione, e mantenne questa funzione fino al 1954. Nel 1951, in una stanza vicino agli uffici, fu scattata questa fotografia, in cui si vede un gruppo di bambini che gioca in attesa che i loro genitori risolvano gli impedimenti burocratici richiesti dalle autorità statunitensi per accettare la loro richiesta d’ingresso.