Achille Starace

Foto: Pubblico dominio

La maggior parte dei rituali più strampalati del fascismo ha una paternità precisa: quella di Achille Starace, segretario del Partito fascista del 1931 al 1939. Fu lui a promuovere il coinvolgimento capillare della società italiana nelle maglie fasciste, a partire dall’inquadramento delle masse nelle organizzazioni politiche e sportive, come il sabato fascista, fino all’uso del saluto fascista al posto della stretta di mano, o del pronome “voi” a l posto del “lei”, alla sostituzione autarchica della lana inglese con l’orbace sarda, all’italianizzazione di termini stranieri, dal più efficace “tramezzino” per sandwich al fallimentare “coda di gallo” per cocktail. Una delle iniziative più note di Starace fu l’istituzione di manifestazioni ginniche imposte anche ai gerarchi fascisti, che «suscitavano, a seconda dei casi, noia, insofferenza, scetticismo, irrisione» non solo tra la popolazione, ma perfino ai vertici del partito, come ricorda Renzo de Felice. Nella fotografia sopra queste righe lo si vede appunto intento nel saltare un cerchio di fuoco allo Stadio dei marmi a Roma, nel 1938. Questa sua fissazione con gli aspetti più formali e ridicoli dell’apparato convinse infine Mussolini ad allontanarlo dal potere. Ciò non gli risparmiò di essere fucilato e appeso a testa in giù in piazzale Loreto insieme al suo duce, il 29 aprile 1945: sembra che quella mattina fosse stato riconosciuto e arrestato da alcuni partigiani mentre usciva di casa in tuta da ginnastica per andare a fare i suoi esercizi. L'epigrafe gliel'avevano già composta dei contestatori quand'era ancora in vita: «Qui giace Starace / vestito di orbace, / di nulla capace / Requiescat in pace».

Condividi

¿Deseas dejar de recibir las noticias más destacadas de Storica National Geographic?