La vita in un campo di frontiera

Gli accampamenti romani stabiliti nelle regioni della Britannia, del Reno e del Danubio furono costruiti per difendere i confini settentrionali dell’impero. L’insieme di queste fortificazioni, ossia il vallo di Adriano e il limes germanico-retico, nel 1987 è stato incluso dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’Umanità

La legione costituiva una macchina da guerra efficiente in battaglia, ma anche un gruppo disciplinato di lavoratori che nei momenti di pace era in grado di costruire strade, ponti, acquedotti, dighe, porti e accampamenti. Questi ultimi potevano essere temporanei oppure permanenti. Le due tipologie erano costruite secondo lo stesso schema ma con materiali diversi: gli accampamenti permanenti venivano realizzati con muri e torri di pietra e legno, rivestimenti di ardesia e addirittura bagni e finestre protetti da lastre di vetro. Un esempio di accampamento permanente è il forte legionario di Viminacium. Collocato nella regione della Mesia, sul Danubio, esso mostra la classica struttura rettangolare, con ingressi sui lati lunghi e mura fornite di torri di guardia distribuite a intervalli regolari.

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Il forte legionario di Viminacium

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Il forte legionario di Viminacium

Le mura circondavano il campo, che era rettangolare e aveva una superficie di 20 o 25 ettari. Al di fuori si trovava l'anfiteatro, che, oltre che per i giochi dei gladiatori, si usava per le parate e le lotte tra i soldati. La via principalis attraversava l’intero accampamento da un lato all’altro, mentre la via praetoria andava dall’ingresso principale fino al quartier generale. Quest'ultimo, che era collocato al centro dell’accampamento (castrum), ospitava gli edifici detti principia. Nell'ospedale i medici militari curavano i soldati feriti o malati, mentre nelle botteghe soldati producevano chiodi, tegole e ceramica siglati con il nome della legione. I granai, posti su pilastri, erano sopraelevati e servivano per riporre e conservare i cibi. C'era anche una tribuna, da cui il comandante teneva discorsi alle sue truppe schierate nella spianata. Quanto ai quartieri dei soldati, ciascuna baracca accoglieva una centuria di 80 uomini, divisa a sua volta in gruppi di otto. I soldati di grado maggiore avevano abitazioni ampie, molto più confortevoli di quelle riservate alle truppe. La dimora del comandante, della sua famiglia e dei suoi schiavi si trovava nel praetorium

Foto: Peter Connelly / AKG / Album

Il fossato

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Il fossato

Per la difesa contro i vicini nemici, si scavava un fossato di 2,7 metri di profondità per 3,6 di larghezza e con la terra estratta si ergeva un terrapieno alto oltre un metro.

Foto: Peter Connelly / AKG / Album

Le baracche

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Le baracche

Una volta erette le fortificazioni dell’accampamento, si montavano le tende e si costruivano le baracche dei soldati. Ogni centuria aveva uno spazio di 36 metri per 10.

Foto: Peter Connelly / AKG / Album

Le marce

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Le marce

Durante le marce, che venivano fatte tre volte al mese, i legionari si caricavano con i loro bagagli, che potevano pesare più di 40 kg: dovevano percorrere 36 km in cinque ore.

Foto: Peter Connelly / AKG / Album

I centurioni

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I centurioni

Ogni giorno consegnavano al generale un rapporto sui soldati loro affidati. Partecipavano anche ai consigli di guerra e davano la loro opinione sulle tattiche belliche da utilizzare.

Foto: Peter Connelly / AKG / Album

Il pasto

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Il pasto

Con le razioni di cibo consegnate alla loro unità, i legionari preparavano da mangiare su focolari posti vicino alla loro tenda o alle loro stanze. Consumavano insieme i pasti.

Foto: Peter Connelly / AKG / Album

L'allenamento

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L'allenamento

I legionari si allenavano costantemente colpendo con spade e lance di legno un palo piantato a terra. Facevano anche simulazioni di combattimento usando armi vere.

Foto: Peter Connelly / AKG / Album

Un legionario pulisce e ripara la sua armatura

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Un legionario pulisce e ripara la sua armatura

foto: PEter Connelly / AKG / Album

Ingresso principale del castrum di Saalburg (Germania), ricostruito per volere del Kaiser Guglielmo II nel 1897

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Ingresso principale del castrum di Saalburg (Germania), ricostruito per volere del Kaiser Guglielmo II nel 1897

Foto: AKG / Album

La vita in un campo di frontiera

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