Dopo vicenda del Salvator Mundi di Leonardo, il quadro più caro del mondo che potrebbe essere un falso, un episodio di cronaca riporta una copia della presunta opera del genio fiorentino sotto i riflettori. Un Cristo benedicente ispirato all'opera di Leonardo è stato rinvenuto in un'abitazione privata di Napoli. Il dipinto in questione era rimasto fino allo scorso marzo in un armadio della Sala degli arredi sacri della basilica del Museo San Domenico Maggiore, e secondo alcune indiscrezioni si trovava ancora nello stesso luogo un paio di mesi fa.
Agenti della Polizia di Stato insieme al Salvator Mundi trafugato dalla basilica del Museo San Domenico Maggiore e rinvenuto nei giorni scorsi
Foto: ZUMAPRESS.com / Cordon Press
Secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, l'armadio può essere aperto solo con una chiave antica, custodita dentro una cassaforte. Non si spiega dunque come sia possibile che lo scorso sabato le forze dell'ordine abbiano rinvenuto il dipinto, avvolto in un cellophane, su un armadio di un appartamento di Napoli. Nessuno ne aveva denunciato la scomparsa. Il proprietario dell'immobile, un incensurato di 36 anni ora in stato di fermo per ricettazione, ha dichiarato di esser venuto in possesso dell'opera in un mercatino delle pulci. Sulla vicenda indagano gli inquirenti, decisi a ricostruire le modalità del furto e a scoprire se ci siano stati aiuti dall'interno.
L'opera
Secondo il museo napoletano, l'autore dell'opera rubata è probabilmente Girolamo Alibrandi, che dipinse il quadro probabilmente prima del 1519, quindi quando Leonardo era ancora in vita. L'esperta di restauro che si è occupata di dare nuova vita all'opera considerata fino ad oggi come l'autentico Salvator Mundi di Leonardo, crede invece che il dipinto in questione potrebbe essere opera di un altro allievo, Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì.
Il dipinto, di 66,5 x 46,5, rappresenta un Cristo benedicente e proviene dall'antica cappella della famiglia Muscettola, ubicata nella basilica napoletana. Secondo lo stesso museo, il quadro fu probabilmente acquistato da Giovan Antonio Muscettola, consigliere di Carlo V e suo ambasciatore alla corte papale, durante una delle sue missioni diplomatiche nel nord Italia, forse proprio a Milano.
Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci
Foto: PacificCoastNews / Cordon Press
Esistono circa venti copie del celebre dipinto attribuito al maestro fiorentino venduto all'asta per 450 milioni di dollari, la cui ubicazione è attualmente sconosciuta, tutte realizzate da allievi della scuola di Leonardo. Il dipinto di Napoli rinvenuto nei giorni scorsi è uno dei tre Salvator Mundi di cui Wenzel Hollar, un incisore del XVII secolo, realizzò una copia fedele dell'originale. Nell'immagine che riproduce l'opera attribuita a Leonardo si legge: “Leonardus da Vinci pixit, Venceslaus Hollar fecit aqua forti, secundum originale, Ao. 1650”.
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