Un sub scopre una macchina "Enigma" della Seconda guerra mondiale nelle acque del mar Baltico
Foto: WWF Deustschland
La storia è piena di coincidenze straordinarie. In quella che vi raccontiamo oggi, l'impegno per preservare la natura ha portato alla realizzazione di una scoperta curiosa. Un team di sommozzatori del WWF (World Wide Fund for Nature), organizzazione per la conservazione del medioambiente, durante lo scorso novembre stava portando a termine una missione per ritirare vecchie reti da pesca incagliate sui fondali del mar Baltico. La squadra, diretta da Florian Huber, si trovava nella baia di Gelting, nel nordovest della Germania, quando uno dei sub rinvenne per caso una macchina usata per creare codici nazisti, passata alla storia come "Enigma".
Al mondo restano solo dieci esemplari di Enigma, un oggetto che presenta alcune caratteristiche in comune con la macchina da scrivere. E in effetti il sommozzatore che l'ha trovata all'inizio pensava che si trattasse proprio di questo. Ma alla fine il team si è reso conto che l'apparecchio possedeva qualcosa che lo rendeva diverso.
Decifrare i codici nemici
Nel corso della Seconda guerra mondiale le macchine Enigma vennero utilizzate dall'esercito tedesco per codificare messaggi militari, ed evitare così che i movimenti delle loro truppe o informazioni di altro tipo cadessero in mani nemiche.Queste macchine erano costituite da una tastiera e una serie di rotori – ovvero componenti rotanti – grazie ai quali avveniva la codificazione: i rotori infatti sostituivano le lettere digitate con altre diverse. Esistevano diverse tipologie di macchine Enigma, dotate di un numero di rotori compresi tra il tre e l'otto: quanti più rotori possedeva una macchina, più difficile era decodificare il contenuto dei messaggi. I componenti rotanti infatti si muovevano in maniera indipendente dopo ogni digito: in questo modo una stessa lettera digitata su uno stesso apparecchio appariva rappresentata con varie lettere differenti nel codice finale. Per decifrare il messaggio l'operatore aveva bisogno di conoscere solamente la posizione iniziale dei rotori e, una volta configurati correttamente, bastava introdurre il messaggio codificato nella macchina Enigma perché l'apparecchio trascrivesse il testo originale.
La macchina Enigma localizzata sui fondali del mar Baltico
Foto: WWF Deustschland
I dispositivi Enigma avevano delle somiglianze con una normale macchina da scrivere, ma oltre alla tastiera possedevano anche dei rotori che sostituivano le lettere digitate con altre, rendendo possibile la codificazione
Decifrare il codice Enigma costituì una parte fondamentale dello sforzo bellico degli Alleati. I matematici polacchi Marian Rejewski, Henryk Zygalski e Jerzy Różycki fecero i primi tentativi nel 1939 e riuscirono a ricreare un modello di Enigma, spiegarne il funzionamento basico e decodificare diversi messaggi. Poi consegnarono l'informazione ai servizi segreti britannici, visto che i tedeschi cambiavano i codici quotidianamente, rendendo molto difficile per il team polacco decifrarli tutti. Alla fine fu il matematico britannico Alan Turing che riuscì a decodificare i messaggi Enigma dell'esercito tedesco, i più complessi. Decifrare questi codici fu cruciale per salvare diverse imbarcazioni alleate dagli attacchi dei sottomarini tedeschi, che ne affondarono oltre 2.700 nel corso della Seconda guerra mondiale.
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Gettato negli abissi?
La macchina Enigma scoperta dai sommozzatori del WWF si trova in un discreto stato di conservazione. È dotata di tre rotori, per cui sappiamo che era di quelle utilizzate sulle imbarcazioni ma non nei sottomarini, le cui Enigma ne possedevano quattro. Secondo lo storico Jann Witt, dell'Associazione Navale Tedesca, l'ipotesi più plausibile è che questa macchina venne gettata in mare durante gli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale, in un tentativo di mantenerne la sofisticata tecnologia al sicuro dalle mani nemiche.
I sommozzatori del WWF posano insieme alla macchina Enigma scoperta nella baia di Gelting, sui fondali del mar Baltico
Foto: WWF Deustschland
Questo esemplare di Enigma venne forse gettato in mare durante gli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale in un tentativo di mantenere la sua sofisticata tecnologia lontano dalle mani nemiche
La macchina attualmente si trova presso il Museo di Archeologia dello stato tedesco Schleswig-Holstein, dove i ricercatori procederanno al restauro che, secondo fonti della stessa istituzione, durerà circa un anno. Poi Enigma, la segretissima tecnologia nazista, verrà finalmente esposta al pubblico.
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