Podcast – La rivoluzione del Rinascimento fiammingo

Sebbene sia di solito associato all'Italia, il Rinascimento si estese anche al Nord Europa. Nei territori delle Fiandre, il benessere economico dettato dal proliferare del commercio, portò alla nascita di una nuova classe sociale che vide nell'arte del Rinascimento fiammingo un'occasione di riscatto e l'opportunità di accrescere il proprio prestigio

Non puoi ascoltare il podcast? Leggi l'articolo! 👇

Oggi parleremo delle passioni, degli svaghi e delle mode dell’alta società nel Rinascimento fiammingo. Questo podcast è stato prodotto in collaborazione con Visit Flanders – Ente del turismo delle Fiandre.

Bosch, Van Eyck o Bruegel il Vecchio sono nomi che dovrebbero suonare familiari come quelli di Leonardo, Raffaello o Botticelli. Perché, al contrario di quanto si pensa di solito, il Rinascimento non è stato solo un fenomeno italiano: questo movimento artistico si è radicato e ha attecchito anche nei territori delle Fiandre, oggi regione nel nord del Belgio di lingua nederlandofona, crescendo e maturando una personalità propria al servizio dei capricci e del desiderio di mettersi in mostra dell’alta società locale.

Il Rinascimento fiammingo fu il primo dei rinascimenti nordici a prendere forma nel XV secolo. Fu sicuramente anche uno dei più noti e fortunati, probabilmente grazie alla ricchezza del territorio in cui si sviluppò. Le Fiandre seppero sfruttare la loro posizione centrale nelle rotte commerciali europee, e i ricchi borghesi delle città ne trassero i maggiori vantaggi. Commercianti, banchieri e artigiani che confezionavano prodotti di lusso – soprattutto tessuti – accumularono grandi fortune che permisero loro di diventare generosi mecenati. Di conseguenza agli artisti delle Fiandre, locali o stranieri che fossero, non mancarono mai incarichi e committenze.

Rozenhoedkaai, o Molo del rosario. È uno dei punti più suggestivi del centro storico di Bruges, in Belgio.

Rozenhoedkaai, o Molo del rosario. È uno dei punti più suggestivi del centro storico di Bruges, in Belgio.

Foto: Pieter D. Hoop

Nobiltà di lignaggio e nobiltà di denaro

Nel corso del Rinascimento le Fiandre iniziarono a diventare un centro del commercio europeo e gli artisti fiamminghi cominciarono a essere particolarmente sollecitati da aristocratici, da ricchi borghesi e dal clero. Città come Bruges, Gent, Bruxelles, Anversa, Lovanio o Mechelen erano un brulicare di artisti, intellettuali e scienziati che vennero a porsi sotto la protezione di mecenati desiderosi d'investire ciò che avevano guadagnato per aumentare il loro prestigio o commissionare opere degne del loro stile di vita ostentato.

Uno dei cambiamenti sociali più rappresentativi del Rinascimento, in tutta l’Europa, fu l'ascesa di una nuova classe sociale, la borghesia, che prese rapidamente il sopravvento sull'aristocrazia. L'aumento del commercio permise lo sviluppo di professioni già esistenti, soprattutto quelle legate al settore tessile e alla gioielleria, così come la comparsa di alcune figure nuove, ad esempio quella dei banchieri. Questa nuova stirpe di borghesi trovò nel mecenatismo un modo per ottenere quel prestigio sociale che non gli era riconosciuto per lignaggio, e fu la principale responsabile dell'esplosione artistica che caratterizzò il Rinascimento.

Arte quotidiana

La pittura, in particolare, era l'arte più in voga in questo periodo. L’aspetto caratteristico della scuola fiamminga sono i suoi soggetti, in particolare la cosiddetta pittura di genere, ovvero quella che ritrae personaggi, oggetti e scene di vita quotidiana. Nei dipinti dell’epoca venivano rappresentati momenti comuni di tutti gli esponenti della società, dagli svaghi mondani delle classi alte al lavoro dei contadini, dall’ostentazione delle città all’atmosfera tranquilla dei borghi e dei villaggi o all’intimità delle case. Questa predilezione per scene ordinarie permette a chi oggi ammira le opere del Rinascimento fiammingo di viaggiare nel tempo e di scoprire le usanze, i modi di vestire e perfino la gastronomia dell’epoca. Va ricordato però che assieme a queste scene vennero dipinti, tra gli altri, anche ritratti ed eventi storici o religiosi. Lo si può vedere in collezioni come quella dell'Hof van Busleyden Museum a Mechelen, che attraverso una collezione di opere d'arte e oggetti presenta il modo di vivere di quest’epoca e il clima intellettuale che la caratterizzava.

In questo periodo l'arte si estese non solo agli oggetti decorativi come quadri e sculture, ma anche a quelli di uso quotidiano. Una casa nel suo insieme doveva trasmettere il buon gusto dei suoi proprietari e tutte le attività erano una buona occasione per mettersi in mostra. Ecco allora proliferare coppe decorate con fiori o scene campestri, strumenti musicali realizzati con materiali nobili da suonare nelle riunioni mondane o posate con motivi delle varie stagioni di cui fare sfoggio durante l'anno. Attorno a quest'arte del quotidiano si sviluppò pure l'artigianato. Un buon esempio di questo stile di vita si trova nel palazzo dei Signori di Gruuthuse, a Bruges: questa dinastia di mercanti fece fortuna grazie all'industria del gruut – una miscela di piante e spezie che veniva impiegata nella produzione della birra prima dell’arrivo del luppolo – e divenne una delle più potenti famiglie della città. Il suo palazzo, oggi trasformato in museo e dedicato soprattutto alle arti decorative, dà un'ottima idea di come fossero le ricche case fiamminghe all'inizio del Rinascimento. Ospita anche una collezione di abiti e gioielli, oltre ad arazzi che mostrano come doveva svolgersi la vita quotidiana delle classi superiori.

Polittico dell'Agnello Mistico, o Polittico di Gand. È un'opera di Jan van Eyck e del misterioso Hubert van Eyck realizzata tra il 1426 e il 1432 per la cattedrale di San Bavone a Gand.

Polittico dell'Agnello Mistico, o Polittico di Gand. È un'opera di Jan van Eyck e del misterioso Hubert van Eyck realizzata tra il 1426 e il 1432 per la cattedrale di San Bavone a Gand.

Foto: Sint-Baafskathedraal Gent / www.artinflanders.be / Hugo Maertens

Non perderti nessun articolo! Iscriviti alla newsletter settimanale di Storica!

Passione per la conoscenza

Così come avvenne in Italia, anche nelle Fiandre Rinascimento e Umanesimo andarono di pari passo. I nobili e i borghesi non si accontentavano della ricchezza materiale, ma mostravano anche la loro passione per il sapere e nelle loro grandi biblioteche collezionavano manoscritti di ogni genere. Una delle raccolte più complete è quella della Biblioteca dei duchi di Borgogna, situata nel loro ex palazzo ducale a Bruxelles. I primi libri iniziarono ad esservi riposti alla fine del Medioevo; la collezione crebbe nei secoli fino a raggiungere più di 900 manoscritti, un terzo dei quali è conservato nell'attuale museo. Senza dubbio l’invenzione della stampa da parte di Gutenberg contribuì a far crescere la passione per i libri, alcuni dei quali erano così elaborati da costituire veri e propri oggetti da collezione. Naturalmente la maggiore disponibilità di libri significava che le idee viaggiavano più velocemente, che artisti e scienziati sentivano continuamente parlare d’innovazioni e che le loro si diffondevano più rapidamente. Le Fiandre, come crocevia di rotte commerciali, erano un luogo privilegiato per lo scambio di conoscenze, soprattutto scientifiche. Questo sviluppo fu possibile grazie alle numerose traduzioni di trattati antichi realizzate nel mondo islamico durante il Medioevo, insieme al contributo degli stessi scienziati musulmani.

Fu così, per esempio, che si sviluppò l’ottica, che avrebbe permesso a Galileo Galilei di realizzare i suoi primi telescopi. Le Fiandre hanno dato i natali anche a scienziati innovativi come Gerardo Mercatore, l'inventore della proiezione cartografica che porta il suo nome; o Andrea Vesalio, medico considerato il fondatore dell'anatomia moderna. Anche in campo scientifico si diffuse la smania di mettersi in mostra. Nei cosiddetti gabinetti delle curiosità, i più ricchi raccoglievano ogni tipo di manufatti, anche se la maggior parte di questi non veniva usata. Oggetti diversi come telescopi, strumenti di navigazione marittima, minerali o coccodrilli imbalsamati riempivano queste stanze delle meraviglie. Gli oggetti non erano disposti secondo un qualche ordine preciso, né erano importanti le descrizioni. Servivano piuttosto a dimostrare che i loro proprietari possedevano oggetti curiosi provenienti da tutto il mondo, e più la collezione era varia, meglio era. Alcuni erano addirittura falsi: corna di unicorno, ossa di drago o animali mitici imbalsamati che erano stati realizzati mettendo insieme parti di varie specie. Questi gabinetti, anche se spesso poco scientifici, possono essere considerati i primi musei privati.

Museo Gruuthuse, antica residenza dei mercanti di gruut. Bruges, Belgio.

Museo Gruuthuse, antica residenza dei mercanti di gruut. Bruges, Belgio.

Foto: Jan D. Hondt

Le prime università

Alla fine del Medioevo in Europa nacquero le prime università, che fornivano un'istruzione fino ad allora accessibile solo a coloro che potevano permettersi precettori privati. Nelle Fiandre se ne trova una delle più antiche di tutto il continente, quella di Lovanio, attiva ancora oggi e nelle cui aule sono transitati pensatori del calibro di Erasmo da Rotterdam o Tommaso Moro. A Lovanio esistono ancora collegi universitari come quello di Arras, fondato nel 1508 da Nicolaas le Ruistre, che trasformò a tale scopo la sua casa per accogliere gli studenti di rango più modesto. Andare all'università non era comune e tanto meno economico, ma a poco a poco riuscirono ad accedervi anche gli esponenti delle classi medie, così come grandi inventori e pensatori che venivano da famiglie poco agiate o modeste. Il Rinascimento fiammingo, insomma, non fu solo un fenomeno artistico, ma interessò ogni aspetto della vita sociale, intellettuale, economica e politica nelle Fiandre dell’epoca, la cui eredità può ancora essere riscontrata nell’arte, nell’architettura, nel gusto dei piaceri quotidiani di un territorio che non smette mai di stupire.

Visione apocalittica. Olio su tela di un anonimo seguace di Hieronymus Bosch. XVI secolo, Palazzo ducale, Venezia.

Visione apocalittica. Olio su tela di un anonimo seguace di Hieronymus Bosch. XVI secolo, Palazzo ducale, Venezia.

Foto: Op zoek naar Utopia - Wouter D'Hondt

Per rimanere aggiornato e ricevere gli articoli di Storica direttamente sulla tua email, iscriviti QUI alla nostra newsletter settimanale!

Condividi

¿Deseas dejar de recibir las noticias más destacadas de Storica National Geographic?