Talvolta dietro a grandi successi si trovano le sinergie incrociate di discipline diverse. È questo il caso del Paris-Brest, il celebre dolce nato dal fortunato connubio fra ciclismo, sport e giornalismo. Un dessert che interpreta magnificamente la grandeur della pasticceria francese, nato grazie allo spirito imprenditoriale di Pierre Giffard, pioniere del giornalismo da reportage, e a un oscuro pasticciere di periferia, Louis Durand.
Poster promozionale della corsa ciclistica Paris-Brest-Paris del 1901
Foto: Pubblico dominio
Un giornalista intraprendente
Pierre Giffard nacque a Fontaine-le-Dun, in Normandia, nel 1853. Figlio del sindaco del villaggio, dopo gli studi a Rouen e a Parigi decise di arruolarsi volontario nella Guerra franco-prussiana del 1870, esperienza che dovette in qualche modo influire sul suo successivo interesse per il giornalismo d'inchiesta. Alla morte del padre, nel 1872, si trasferì nella capitale e cominciò a lavorare come reporter per diverse testate, fra cui Le Figaro e il quotidiano sportivo Le Velo (La bicicletta). Specializzatosi nel settore delle relazioni internazionali, riversò nel giornalismo anche il suo interesse per lo sport, e in particolare per il ciclismo, che stava nascendo proprio in quegli anni. Il nuovo sport portava con sé l'attrattiva di una disciplina moderna e per certi versi sperimentale, dal momento che si avvaleva di una tecnologia nuova in piena fase evolutiva. Era l'epoca del ciclismo epico delle prime corse su strada. La prima competizione si tenne a Parigi nel 1868, in un parco. Il successo fu tale che ben presto nacquero numerosi club ciclistici e si cominciarono a organizzare gare sempre più impegnative e appassionanti. Fu in questo scenario che Giffard organizzò la Paris-Brest-Paris.
Partenza della Paris-Brest del 1891 davanti alla sede di 'Le petit journal'
Foto: Pubblico dominio
La Paris-Brest-Paris
Nel 1887 Pierre Giffard accettò la proposta di riorganizzare Le petit journal, con cui già collaborava. Accanto al lavoro manageriale, continuava a scrivere sotto lo pseudonimo di Jean-sans-terre (Giovanni Senzaterra), grazie al quale era diventato un beniamino dei lettori. Per rilanciare il quotidiano, Giffard decise di promuovere un evento alquanto innovativo: una gara ciclistica. Così nel 1891 nacque la Bordeaux-Parigi, seguita dalla più impegnativa Parigi-Brest e ritorno. Il percorso si doveva svolgere su circa 1.200 chilomentri: seicento all'andata e altrettanti al ritorno, da concludersi entro ottantaquattro ore. Era il ciclismo eroico delle origini, fatto di fatica e sacrifici, con mezzi pesanti che arrivavano a pesare anche venti chili e abbigliamento inadeguato. La competizione si sarebbe svolta ogni dieci anni (mentre oggi è diventata un evento amatoriale che si tiene ogni quattro). Alla prima edizione s'iscrissero ben quattrocento ciclisti, ma il 6 settembre del 1891 solo 211 si presentarono alla linea di partenza collocata in rue Lafayette, davanti alla sede del Petit journal. A concludere il percorso nei tempi stabiliti sarebbe stata invece solo la metà, in primis Charles Terront, il vincitore della prima edizione. Questi verrà ingaggiato dalla famosa ditta Michelin come testimonial per i nuovi pneumatici da bicicletta.
Il vincitore della prima Paris-Brest Charles Terront sulla copertina di 'Le petit journal'
Foto: Pubblico dominio
Non perderti nessun articolo! Iscriviti alla newsletter settimanale di Storica!
Il dolce Paris-Brest
L’ottica manageriale di Pierre Giffard non si limitava all’allestimento della corsa: voleva dare uno sprint in più alla comunicazione. L’idea gli venne nel 1910, grazie a una sconosciuta pasticceria di Maisons-Laffitte, una delle tappe della gara poco fuori Parigi. Il proprietario era un giovane panettiere e pasticciere di Nantes, Louis Durand, che la gestiva dal 1907. Giffard gli chiese di creare un dolce per l’evento. Con una geniale intuizione, il pasticciere rappresentò una ruota di bicicletta sovrapponendo due ciambelle di pasta choux, quella molto leggera utilizzata per i bigné, che farcì con una crema mousseline, una crema pasticcera arricchita di burro e pralinato alla nocciola. La rifinitura era realizzata con lamelle di nocciole tostate e zucchero a velo. Pare che originariamente a completare la ruota fossero poste anche delle strisce di pasta di pane a rappresentare i raggi della bici. Purtroppo non sono rimaste foto del dolce originale.
Il Paris-Brest
Foto: Fortetclair, CC BY-SA 4.0, Pubblico dominio
Fu un successo sia fra il pubblico sia fra i ciclisti, e divenne il classico dolce da offrire alla fine del pranzo domenicale. Col tempo, passò di moda proprio perché la sua crema era molto calorica e le porzioni difficili da tagliare, finché il famoso pasticciere Pierre Hermé lo rilanciò, seguito da altri grandi pasticcieri contemporanei. Oggi alla versione tradizionale si affianca quella monodose con farcitura classica o con mille nuove, golose declinazioni, frutto della creatività della pasticceria francese di questo secolo.
Se vuoi ricevere la nostra newsletter settimanale, iscriviti subito!