Nuove scoperte sembrano confermare che Uşaklı Höyük, in Turchia, sia la mitica Zippalanda

Nel cuore dell'altopiano anatolico, nell'attuale Turchia, un'equipe internazionale di archeologi italiani e turchi, guidata dall'università di Pisa, ha portato alla luce una misteriosa costruzione circolare in un sito ittita. Questa scoperta unica, insieme ad altri ritrovamenti degli ultimi anni, potrebbe confermare che il sito sia l'antica città sacra ittita di Zippalanda

Abili forgiatori di metallo molto devoti ai propri dei. Questi erano gli ittiti, un popolo che tra il XVII e il XII secolo a.C. formò un potente impero che dominava ampie zone della penisola anatolica, nell'attuale Turchia, e parte della Siria. La creazione dell'impero ittita si perde nei miti e nelle leggende, anche se si pensa che il suo fondatore possa essere stato Labarna I o Hattušili I. Ciò che è chiaro è che gli eserciti ittiti sfidarono addirittura i faraoni d'Egitto, affrontando Ramses II nella famosa battaglia di Qadesh. Ma intorno al 1200 a.C. la loro capitale, Hattuša, fu distrutta, provocando la caduta del grande impero anatolico.

Veduta aerea degli scavi di Usakli Höyük. La struttura circolare recentemente scoperta è visibile in basso al centro

Veduta aerea degli scavi di Usakli Höyük. La struttura circolare recentemente scoperta è visibile in basso al centro

Foto: Emanuele Taccola (Università di Pisa)

I ricercatori ipotizzano che la civiltà ittita sia crollata a causa delle invasioni dei cosiddetti popoli del Mare (un gruppo di popoli dell'Età del Bronzo, molti dei quali provenienti dal Mediterraneo, che si spostarono nel Vicino Oriente). Nonostante ciò, gli ittiti in quanto tali non scomparvero, poiché la loro eredità sopravvisse fino alla fine dell'VIII secolo a.C. in quelli che sono noti come regni neo-ittiti. Tuttavia, molti aspetti della loro cultura rimangono sfuggenti.

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È davvero Zippalanda?

Per conoscere meglio il mondo ittita, un'equipe di archeologi italiani e turchi, guidata da Anacleto D'Agostino dell'università di Pisa, scava da quindici anni nel sito di Uşakli Höyük. In questo sito, durante la campagna di scavi condotta nel 2022, gli archeologi hanno portato alla luce una misteriosa costruzione circolare che potrebbe contribuire a confermare che il sito sia in realtà un'antica città sacra degli ittiti: Zippalanda, il centro di culto del potente dio della tempesta Teshub. «L’interpretazione di questa struttura circolare è molto difficile al momento e sarà necessario un’estensione dei lavori che permetta di farsi un’idea di cosa ci sia attorno ad essa», spiega D'Agostino.

L'equipe di archeologi della Missione archeologica italo-turca in Anatolia centrale, guidata dall'università di Pisa

L'equipe di archeologi della Missione archeologica italo-turca in Anatolia centrale, guidata dall'università di Pisa

Foto: Università di Pisa

Archeologi italiani e turchi scavano una misteriosa costruzione circolare in quella che potrebbe essere la città di Zippalanda

D'altra parte, secondo D'Agostino, «la sua collocazione a nord di quello che, probabilmente, è il principale tempio della città, non lontano dal fiume che scorre vicino alla base degli spalti, ci fa però propendere per una interpretazione in chiave rituale di questo ritrovamento». L'archeologo italiano ha anche sottolineato l'unicità della scoperta, dato che «non ne sono documentate di simili in altri siti contemporanei».

I lavori hanno portato alla luce anche i resti delle mura a gradoni che circondavano questa cittadella dell'Età del Ferro e alcune tombe tardoantiche.

Scavi effettuati nella zona A del sito di Usakli Höyük, in Turchia

Scavi effettuati nella zona A del sito di Usakli Höyük, in Turchia

Foto: Università di Pisa

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Dati definitivi

In tutti questi anni di ricerche e scavi gli archeologi di Uşakli Höyük hanno portato alla luce numerosi resti di edifici monumentali e hanno anche trovato frammenti di tavolette con iscrizioni cuneiformi. Tutti questi ritrovamenti hanno contribuito alla ricostruzione di un periodo di vitale importanza per il Vicino Oriente e il bacino orientale del Mediterraneo, un'epoca in cui gli ittiti, un popolo che parlava una lingua indoeuropea, fecero la loro comparsa nella regione, fondando il potente regno di Hatti.

Gli archeologi hanno portato alla luce i resti di edifici monumentali e trovato frammenti di tavolette a Uşakli Höyük

Gli edifici e i materiali rinvenuti negli ultimi anni durante gli scavi, tra cui questa struttura circolare, sembrano confermare che Uşakli Höyük fosse effettivamente la città sacra di Zippalanda, come da tempo ipotizzato dai ricercatori. Gli studi hanno inoltre dimostrato che il sito è stato abitato dalla fine dell'Età del Bronzo antico fino all'epoca romano-bizantina, con testimonianze più recenti che si estendono fino al periodo ottomano.

Frammenti di ceramica rinvenuti durante le varie campagne di scavo a Usakli Höyük, in Turchia

Frammenti di ceramica rinvenuti durante le varie campagne di scavo a Usakli Höyük, in Turchia

Foto: Università di Pisa

La Missione archeologica italo-turca in Anatolia centrale (Uşakli Höyük Archaeological Project), iniziata nel 2008 e che coinvolge l'università di Pisa, è l'unico progetto a guida italiana che lavora su un insediamento ittita nell'area. I suoi promotori sperano che i lavori futuri permettano di estrarre da questo importante sito tutti i segreti che ancora nasconde.

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