Uno scorcio sugli scavi della villa di Civita Giuliana
Foto: pompeiisites.org
Il Parco Archeologico di Pompei riapre le sue porte al pubblico con entusiasmanti novità: dai nuovi scavi iniziati qualche giorno fa a nord della città romana, subito fuori delle mura dell’antica colonia è emersa, all’interno della villa di Civita Giuliana, la volta di un criptoportico. La villa, appartenuta probabilmente ad un generale o ad un altissimo magistrato militare, era stata oggetto di un’operazione congiunta avviata nel marzo del 2018 che aveva portato al ritrovamento di una serie di ambienti di servizio e di una stalla della tenuta dove si era potuto realizzare il calco di un cavallo di razza.
Il murale raffigurante il fiore bianco
Foto: pompeiisites.org
Le recenti scoperte hanno portato al ritrovamento di un murale raffigurante un fiore bianco e il nome di una bambina graffito su un muro, “Mummia”. Chi fosse questa bambina, e perché il suo nome sia stato ritrovato scritto sul muro della villa, sarà compito degli archeologi stabilirlo. L'epigrafista Antonio Varone al momento sta compiendo uno studio approfondito sulle iscrizioni. È comunque probabile l’ipotesi secondo la quale l’abitazione fosse di un membro della famigliaMummii, molto in vista a Roma, la cui presenza non era finora mai stata attestata a Pompei.
La scritta "Mummia"
Foto: pompeiisites.org
Bisognerà attendere ancora un po’ prima di poter ammirare interamente l’imponenza di questa villa sorprendente. Ma i primi dettagli rivelano già quanto importante sia questa scoperta: l’edificio infatti sembra poter essere paragonato alla celebre Villa dei Misteri per la ricchezza dei suoi ambienti riccamente affrescati e arredati, con sontuose terrazze digradanti che si affacciano sul golfo di Napoli e Capri. Presenta anche un efficiente quartiere di servizio, con l'aia, i magazzini per l'olio e per il vino e ampi terreni fittamente coltivati. Una residenza di altissimo pregio, quindi, che venne solo parzialmente danneggiata dalle scosse di terremoto e che grazie alla grande quantità di materiale piroplastico che ne invase le stanze, potrebbe essersi conservata ottimamente.
La speranza è quella di aggiungere nuovi preziosi pezzi alla storia della colonia romana e della sua tragica fine.