«Ho modi de ponti leggerissimi et forti, et atti a portare facilissimamente, et cum quelli seguire, e alcuna volta fuggire li inimici, et altri securi et inoffensivi da foco et battaglia, facili e commodi da levare et ponere. Et modi de arder et disfare quelli de l'inimico. So in la obsidione de una terra toglier via l'acqua de' fossi, et fare infiniti ponti, ghatti et scale et altri instrumenti pertinenti ad dicta expedizione. Ho progetti per ponti molto leggeri e resistenti che possono essere caricati molto facilmente. Item, se per altezza de argine, o per fortezza de loco et de sito non si potesse in la obsidione de una terra usare l'officio de le bombarde, ho modi de ruinare omni rocca o altra fortezza, se già nun fusse fondata in su el saxo. Ho anchora modi de bombarde commodissime et facili da portare, et cum quelle buttare minuti (saxi a similitudine) di tempesta; cum el fumo di quella dando grande spavento all'inimico, cum grave suo danno et confusione [...] Et se alchuna de le sopra dicte cose a alchuno paressino impossibile et infactibile, me offero paratissimo ad farne experimento in el parco vostro, o in quel loco piacerà a Vostra Excellentia, ad la quale humilmente quanto più posso me recomando».
Autoritratto di Leonardo da Vinci
Foto: Cordon Press
Queste sono alcune delle abilità che Leonardo da Vinci elencò nella lettera che inviò a Ludovico Sforza, signore di Milano, nella speranza di trovare lavoro al suo servizio. La sua missiva dovette sorprendere Ludovico il Moro, perché effettivamente Leonardo, che nello scritto si presenta in una sfaccettatura che lo affascinò per tutta la vita – quella di inventore –, iniziò a lavorare alla corte milanese.
Leonardo progettò o migliorò un gran numero di marchingegni di ogni tipo, dalle macchine da guerra agli oggetti di uso quotidiano
Leonardo mostrò fin da giovanissimo un grande interesse per la comprensione delle leggi della natura, dalle quali cercava di trarre vantaggio nella creazione delle sue invenzioni. Progettò o migliorò un gran numero di marchingegni di ogni tipo, dalle macchine da guerra agli oggetti di uso quotidiano e persino artefatti che a quel tempo sembravano fantascienza, come macchine volanti, automobili o tute subacquee. La raccolta più completa delle sue invenzioni che si conserva è il Codice Atlantico, la cui edizione originale è conservata presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e si compone di 1751 disegni.
Codice Atlantico
Foto: Biblioteca Ambrosiana, Milano
La scienza della guerra
Una buona parte delle invenzioni di Leonardo furono utilizzate a scopo bellico Nell'Italia del Rinascimento le guerre erano costanti e le macchine che proponeva potevano costituire un vantaggio molto importante. Dei dodici punti che menziona nella sua lettera a Ludovico Sforza, nove si riferiscono alla guerra, e si offre addirittura di dargli una dimostrazione pratica per convincerlo. Senza dubbio la sua macchina bellica più famosa è il veicolo blindato, spesso chiamato "carro armato di Leonardo", ma non è mai stato utilizzato a causa della sua scarsa manovrabilità. Il genio toscano sviluppò una grande varietà di armi, inclusa una batteria composta da 33 cannoni disposti su tre file di undici, che permetteva di esplodere colpi con una fila mentre quella precedente si raffreddava e quella successiva veniva ricaricata. Progettò anche macchine, sia terrestri che acquatiche, dotate di falci; così come grandi versioni di armi a mano, come la balestra, per distruggere le mura che proteggevano le città.
Semplificare la vita
Ma non tutte le sue invenzioni erano pensate per distruggere. Leonardo sviluppò anche dei meccanismi per automatizzare alcuni compiti pesanti come tagliare la legna da ardere, forgiare metalli o macinare cereali. Una delle macchine pratiche più famose è la gru a bandiera, che poteva sollevare oggetti pesanti senza doverli posizionare proprio sotto lo strumento. Molti di questi meccanismi funzionavano sulla base di ingranaggi e molle, sfruttando le forze meccaniche stesse o con quella che oggi chiameremmo energia pulita. Un esempio? Durante la sua permanenza a Roma, Leonardo ideò un meccanismo per riscaldare l'acqua utilizzando lenti concave.
Leonardo sviluppò meccanismi per automatizzare alcuni compiti pesanti. Alcuni, come l'auto, all'epoca potevano sembrare fantascienza
Sebbene queste invenzioni avessero lo scopo di rendere la vita più facile, non furono sempre ben accolte. Con una popolazione in crescita e una crescente concorrenza nei mestieri, alcuni temevano che queste macchine potessero ridurre la domanda di lavoratori, in modo simile a quanto accaduto durante la rivoluzione industriale.
C'erano poi invenzioni che per l'epoca dovevano sembrare quantomeno stravaganti: Leonardo creò i prototipi di quelli che potremmo definire i primi veicoli semoventi – nessuno dei quali andò oltre gli schizzi – o una draga per rimuovere il fango dai canali, o ancora la prima scatola di cambio della storia, dotata d'ingranaggi di diverse dimensioni.
Pompe ad acqua. Codice atlantico. Leonardo da Vinci. 1480 circa. Biblioteca Ambrosiana, Milano
Foto: Cordon Press
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Curioso e visionario
La terza categoria di invenzioni era quella a cui Leonardo era più appassionato, ma all'epoca potevano quantomeno sembrare visionarie. Spiccano i suoi numerosi prototipi di macchine volanti, il più famoso dei quali è l'ornitottero: sebbene non fossero i primi, poiché al-Andalus aveva già sperimentato secoli prima con le macchine di volo a vela, l'obiettivo di Leonardo era quello di creare una macchina completamente manovrabile. Progettò anche un paracadute a forma di piramide e una "vite aerea", che non costruì mai.
Due cannoni in grado di lanciare bombe esplosive. Schizzo del Codice atlantico di Leonardo da Vinci. Biblioteca Ambrosiana, Milano
Foto: Cordon Press
Un'invenzione meno nota era la sua attrezzatura subacquea, una muta stagna dotata di tubi che gli permettevano di muoversi sott'acqua. Sebbene in linea di principio avesse uno scopo bellico – lo ideò a Venezia per attaccare le navi nemiche senza che i soldati fossero notati – poteva anche servire per pescare o addirittura riparare le fondamenta consumate dall'acqua salata della laguna.
Come se non bastasse, lavorò per migliorare strumenti d'uso quotidiano come gli orologi, creando dei modelli dotati di meccanismi separati per le ore, i minuti e persino le fasi lunari. Nell'arte come nella scienza, Leonardo fu una mente inquieta che s'interessava a qualsiasi innovazione e subito pensava a come migliorarla.
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