Jeanne Baret, la prima donna che circumnavigò il mondo

Prima donna a fare il giro del mondo, la botanica Jeanne Baret dovette subire le restrizioni imposte alle donne dell’epoca e si travestì da uomo per potersi imbarcare nella spedizione di Bougainville e viaggiare per il globo in cerca di nuove e affascinanti specie di piante

Travestita da uomo e facendosi passare per l’assistente del naturalista e botanico francese Philibert Commerson: fu così che Jeanne Baret realizzò il suo sogno di diventare botanica, imbarcandosi in una spedizione che l’avrebbe resa la prima donna a circumnavigare il globo, in un’epoca in cui l’esercito francese non permetteva la presenza di donne a bordo di nessuna delle sue navi.

Jeanne Baret  vestita da marinaio in un ritratto postumo

Jeanne Baret vestita da marinaio in un ritratto postumo

Foto: Pubblico dominio

Una donna autodidatta

L’infanzia di Jeanne Baret, nata il 27 luglio 1740, trascorse tra le piante che la bambina imparò a riconoscere e raccogliere. Pur non avendo mai ricevuto un’educazione formale, la giovane acquisì vaste nozioni di botanica, per le quali divenne nota come “la donna delle erbe”. Tra il 1760 e il 1764 Jeanne lavorò come governante nella casa del naturalista Philibert Commerson, di cui divenne l’amante dopo la morte della moglie. I due ebbero un figlio, che fu dato in adozione.

La giovane acquisì vaste nozioni di botanica, per le quali divenne nota come “la donna delle erbe”

Quando Commerson divenne botanico ufficiale alla corte francese, Jeanne andò con lui a Parigi e continuò a lavorare come sua governante e infermiera personale. Nel 1765 il governo francese, temendo di essere ampiamente superato dalle sue grandi rivali, Gran Bretagna e Spagna, incaricò l’ammiraglio ed esploratore Louis-Antoine de Bougainville di scoprire nuovi territori per la Corona. Bougainville pensò subito a Commerson e gli chiese di accompagnarlo nella traversata. Il naturalista gli disse che avrebbe accettato la sua proposta a patto di poter essere accompagnato dal sua assistente. Poiché era impensabile che una donna s’imbarcasse in una simile spedizione, Commerson e Jeanne idearono un piano perché lei potesse salire a bordo senza problemi: Jeanne si sarebbe travestita da uomo e avrebbe cambiato il proprio nome in Jean.

Ritratto di Philibert Commerson

Ritratto di Philibert Commerson

Foto: Pubblico dominio

Prime voci

La spedizione di Bougainville era composta di due imbarcazioni: il Boudeuse e l’Étoile, che salparono da Nantes nel 1766. Uno dei primi scali fu a Montevideo (oggi in Uruguay), dove il mal di mare e un’ulcera ricorrente alla gamba bloccarono momentaneamente Commerson. Jeanne fu dunque costretta a eseguire praticamente sola tutto il lavoro mentre il botanico riposava in una cabina prestatagli dal capitano dell’Étoile.

In Brasile Jeanne fece una scoperta che l’affascinò: una spettacolare pianta rampicante che battezzò con il nome di bougainvillea in omaggio al capitano della spedizione. Alla fine, la maggior parte del minuzioso lavoro di raccolta e catalogazione di piante durante il viaggio fu eseguito proprio da Jeanne. La donna riuscì a raccogliere tra le tremila e le seimila nuove piante. Settanta di queste presero in seguito il nome di Commerson, botanico ufficiale della spedizione, ma durante il viaggio lui ne battezzò una con il nome di Jeanne (più tardi però, in seguito a una nuova classificazione, nemmeno quell’unica avrebbe conservato il nome della botanica).

L’incisione mostra Louis-Antoine de Bougainville sbarcare su un’isola di fronte all’agitazione dei nativi

L’incisione mostra Louis-Antoine de Bougainville sbarcare su un’isola di fronte all’agitazione dei nativi

Foto: Pubblico dominio

In Brasile Jeanne fece una scoperta che l’affascinò: una spettacolare pianta rampicante che battezzò con il nome di bougainvillea in omaggio al capitano della spedizione

Nonostante la spedizione in sé si stesse rivelando un successo, la traversata fu nettamente meno tranquilla. Jeanne, come tutto l’equipaggio, durante l’attraversamento dello stretto di Magellano dovette sopportare delle terribili tormente, oltre a numerosi problemi ai quali nel suo caso si aggiungeva l’attenzione costante perché il suo segreto non uscisse allo scoperto. In un ambiente tanto ristretto, però, le voci sulla presenza di una donna a bordo si diffusero, e molti marinai iniziarono ad additare Jeanne. Un membro della spedizione, François Vivès, scrisse nelle sue memorie che in seguito a queste voci Jeanne finì per dire ai suoi compagni che era stato castrato da pirati ottomani e che a quanto pare questi le credettero.

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Scoperta!

Tuttavia, anche se non si sa come accadde, quando arrivarono a Tahiti l’identità di Jeanne fu scoperta. Alcune fonti dicono che furono i nativi dell’isola a denunciarla all’equipaggio dopo aver scoperto che era una donna, mentre secondo altri furono i marinai a rendersene finalmente conto. Alcuni storici sostengono che alla fine Jeanne fu accerchiata, minacciata con una pistola, spogliata e violentata. Bougainville, che non poteva arrischiarsi a tornare in Francia con una donna inesplicabilmente a bordo, fu ben felice di lasciare lei e Commerson nell’isola Mauritius, di cui conoscevano il governatore, Pierre Poivre.

Alcune fonti dicono che furono i nativi dell’isola a denunciarla all’equipaggio dopo aver scoperto che era una donna, mentre secondo altri furono i marinai a rendersene finalmente conto

Mappa del viaggio compiuto da Bougainville

Mappa del viaggio compiuto da Bougainville

Foto: Pubblico dominio

Durante la permanenza a Mauritius la coppia realizzò diversi viaggi in Madagascar, che fu descritta da Commerson come «una terra promessa per i naturalisti». Jeanne continuò a lavorare come governante e infermiera di Commerson fino alla morte di lui, nel marzo 1773. A partire da allora poco si sa sulla vita di Jeanne Baret. Alcuni dei suoi biografi indicano che potrebbe aver lavorato in una taverna dell’isola, dove conobbe un sottufficiale della marina francese di nome Jean Dubertnat con cui sembra si sia sposata il 17 maggio 1774. I due avrebbero concluso il giro del mondo tornando in Francia. Una volta lì, Jeanne poté ottenere l’eredità lasciatale da Commerson e condurre una vita più agiata. Dieci anni dopo Jeanne ricevette anche una pensione vitalizia dal governo francese e un riconoscimento per aver fatto parte della prima spedizione francese che circumnavigò il globo. Jeanne Baret morì a Saint-Aulaye, Francia, il 5 agosto 1807, a sessantasette anni.

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