Il VE Day, la Giornata della vittoria in Europa

Gli anni difficili della Seconda guerra mondiale si conclusero – almeno ufficialmente – con la tanto attesa celebrazione della vittoria in Europa. L'8 maggio 1945 decine di fotocamere immortalarono una giornata storica per il continente e per il mondo.

I dati che definiscono il conflitto militare della Seconda guerra mondiale sono atroci. Ufficialmente, la guerra iniziò il primo settembre 1939, quando Hitler invase la Polonia, e terminò il 2 settembre 1945 con la capitolazione del Giappone. Durante questi sei anni di scontri tra gli eserciti alleati e le potenze dell'Asse, il mondo intero è stato immerso in uno dei peggiori conflitti di guerra che l'umanità abbia mai vissuto. Si stima che il numero delle vittime abbia raggiunto la terribile cifra compresa tra 50 e 70 milioni e circa 100 milioni di soldati furono mobilitati durante la guerra. Sono dati scioccanti, e sono solo uno dei elementi occorsi durante la guerra – l'Olocausto, il bombardamento di obiettivi civili o l'uso di armi nucleari, tra le altre cose – che hanno cambiato il mondo per sempre.

Quando, sui fronti europei, il conflitto si concluse nel maggio del 1945, si rese necessario celebrare l'avvenimento. Così, l'8 maggio 1945 divenne il Victory in Europe day – la Giornata della vittoria in Europa –, conosciuto anche come VE Day. Ve lo raccontiamo grazie ad alcune immagini di quel giorno. 

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Edizione straordinaria!

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Edizione straordinaria!

Finalmente, sembrava che la pace fosse arrivata davvero. La notizia della resa tedesca si diffuse a macchia d'olio e nella stessa mattina dell'8 maggio 1945 tutti i giornali inglesi riportarono la grande notizia in prima pagina. La felicità nel sorriso del ragazzo che vendeva i giornali è contagiosa!

Foto: Cordon Press

Capitolazione tedesca a Reims

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Capitolazione tedesca a Reims

Alfred Jodl, al centro, nominato capo di stato maggiore tedesco dopo il suicidio di Hitler nell'aprile 1945, è raffigurato mentre firma l'atto di resa incondizionata di tutte le forze tedesche agli eserciti degli Alleati. Questo evento ebbe luogo alle 02:41 del 7 maggio 1945 presso il quartier generale delle forze alleate a Reims, in Francia, il cui comandante supremo era allora Dwight D. Eisenhower. Sopra la firma di Jodl si potrebbe leggere: «Tutte le forze sotto il comando tedesco cesseranno le operazioni attive alle 23:01 ora dell'Europa centrale dell'8 maggio 1945».

Foto: CC

La seconda resa tedesca

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La seconda resa tedesca

Tuttavia, la resa di Reims era stata firmata senza la presenza dell'alto comando sovietico, un aspetto che l'Armata Rossa non era disposta a lasciar correre. Per questo chiesero alla Wehrmacht – le forze armate tedesche dal 1935 al 1945 – una resa totale anche alle forze sovietiche. Per questo, alcuni dei massimi capi dell'esercito tedesco che erano stati catturati si riunirono a Berlino dove firmarono un altro documento di capitolazione che confermava un'effettiva resa assoluta su tutti i fronti della guerra. Nell'immagine, il feldmaresciallo tedesco Wilhelm Keitel firma la capitolazione nella notte dell'8 maggio 1945 davanti al generale sovietico Georgy Zhukov.

Foto: CC

L'uomo del giorno

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L'uomo del giorno

Il primo ministro britannico Winston Churchill svolse un ruolo di primo piano durante il VE Day. Nella foto lo si vede salutare la folla dal balcone di Whitehall Palace a Londra. Nel 1940 aveva sostituito Neville Chamberlain alla guida del Paese, quando il mondo si trovava già nel pieno della guerra, e aveva promesso «sangue, fatica, sudore e lacrime» di fronte all'apparente politica di inerzia del precedente ministro. Churchill era considerato un leader chiave per condurre il Regno Unito alla vittoria come tale lo hanno riconosciuto i suoi concittadini. In altri momenti della giornata, Churchill salutava la folla insieme alla famiglia reale. Il re e la regina uscirono fino a otto volte sul balcone di Buckingham Palace e alle principesse Margaret ed Elisabeth (futura regina) fu permesso di mescolarsi alla folla e celebrare la giornata per le strade di Londra.

Foto: Cordon Press

Allegria in strada!

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Allegria in strada!

La Giornata della vittoria in Europa è stata celebrata in molte città europee. Dopo sei anni di miseria e sofferenza, di bombardamenti, allarmi e corse ai rifugi sotterranei, delle numerose vittime di civili e dei soldati al fronte, i cittadini scesero in piazza per festeggiare l'atteso arrivo della pace. Tutti avevano bisogno di buone notizie e quando arrivarono fu un'esplosione di gioia ed euforia. I londinesi avevano resistito all'intero conflitto con austerità e razionamenti, riaggiustando le loro vite in base al mantra "Make Do And Mend", letteralmente "darsi da fare e riparare". 

Foto: Cordon Press

La resa dei nazisti

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"Nazis quit!"

Negli Stati Uniti d'America, un Paese coinvolto nella guerra dopo gli attacchi alle sue basi nel Pacifico da parte del Giappone nel 1941, il quotidiano Stars and Stripes aprì la prima pagina con un grande titolo: "Nazis quit!" (I nazisti si arrendono!). Nell'immagine, i membri della polizia militare leggono le copie del quotidiano dell'8 maggio 1945. Il presidente Harry Truman si fece carico di dare la notizia agli americani. Tuttavia, le celebrazioni negli USA furono offuscate dal ricordo di Franklin D. Roosevelt, presidente degli Stati Uniti durante la guerra, e morto solo un mese prima, vittima di un'emorragia cerebrale.

Foto: CC

La seconda liberazione di Parigi

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La seconda liberazione di Parigi

La prima pagina del quotidiano francese Le Figaro dell'8 maggio 1945 recitava: «La Germania si è arresa. La vittoria sarà proclamata oggi alle 15:00 nelle capitali alleate». Il giornale si concentrò anche sulla giornata vissuta per le strade di Parigi. E il fatto è che anche la capitale francese fu conquistata anche dall'euforia delle folle di parigini in festa. Altri giornali internazionali spiegavano come dall'obelisco di Place de la Concorde all'Arco di Trionfo si facesse fatica a respirare e non ci fosse nemmeno spazio per muoversi. Molti cittadini riconobbero che era un grande giorno, ma che non poteva essere paragonato all'emozione che provavano nel cosiddetto Giorno della Liberazione, quando il 25 agosto 1944 le truppe Alleate liberarono Parigi dall'occupazione nazista.

Foto: AP

Victory over Japan Day

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Victory over Japan Day

Sebbene la stragrande maggioranza degli europei si fosse riversata nelle strade delle proprie città per festeggiare il VE Day, per molti fu una celebrazione prematura. Le famiglie dei membri delle truppe Alleate, che combattevano sul fronte del Pacifico, erano estremamente coscienti del fatto che la guerra in Europa rappresentava solo la metà del conflitto. Nel Regno Unito il giorno dopo i festeggiamenti arrivò una notizia disastrosa: un kamikaze giapponese si era lanciato contro il sottomarino HMS Victoriosus. Va anche ricordato che, mentre in Europa si festeggiava, l'orrore delle bombe atomiche non aveva ancora sconvolto il mondo. Truman, il presidente degli Stati Uniti d'America, avrebbe dato il fatidico ordine il 6 e il 9 agosto seguenti, distruggendo le città di Hiroshima e Nagasaki. Il Victory over Japan Day – la Giornata della vittoria sul Giappone –fu celebrato il 15 agosto 1945, quando il Paese del Sol levante annunciò la resa. Tuttavia, la firma della capitolazione non sarebbe avvenuta fino al 2 settembre dello stesso anno in una cerimonia che si svolse a bordo della USS Missouri, come mostrato nell'immagine sopra.

Foto: CC

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