Il popolo ebraico in Egitto. Tra fede e realtà

Gli ebrei vissero a lungo in Egitto lavorando come schiavi, finché intrapresero l’esodo nella Terra promessa sotto la guida di Mosè. Così racconta la Bibbia. Ma cosa ci dicono la storia e l’archeologia?

I primi cinque libri dell’Antico testamento che narrano la storia del popolo eletto furono redatti a partire dal VI secolo a.C., molto tempo dopo i patriarchi Giuseppe e Mosè (vissuti tra il XIX e il XIII secolo a.C.). Non possono quindi considerarsi una fonte storica diretta degli eventi, e difatti gli studiosi non hanno trovato alcuna testimonianza archeologica su Mosè, l’esodo o i quattro secoli di schiavitù degli ebrei in Egitto. Questo non significa che si tratti di una storia del tutto immaginaria. Quanto racconta la Bibbia sulla permanenza degli ebrei in Egitto potrebbe essere il riflesso di una lontana realtà storica.

 

 

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Pittura murale che decora la tomba del governatore Khnumhotep

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Popoli semitici entrano nel delta

La pittura murale che a Beni Hassan, nel Medio Egitto, decora la tomba del governatore Khnumhotep, vissuto durante la XII dinastia, illustra la migrazione proveniente dal Vicino Oriente in Egitto. Questa seguiva rotte come quelle segnate qui nella mappa, non molto diverse dagli itinerari che seguiranno secoli dopo gli hyksos e gli ebrei. In uno dei suoi registri compare un gruppo di “asiatici”, con vestiti colorati e guidati da un certo Abisai, che chiedono il permesso per entrare in Egitto.

Foto: Erich Lessing/Album

Mosè trasfomra il bastone di Aronne in un serpente.

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Mosè fu davvero una figura storica?

Quanto sappiamo su Mosè non proviene solo da testimonianze letterarie. Nel libro dell’Esodo della Bibbia, redatto in una versione definitiva nel V secolo a.C., si narrano gli episodi più noti della sua vita, a cominciare dal miracoloso salvataggio quando era un neonato: per sottrarsi all’ordine del faraone di uccidere i figli maschi degli ebrei, i genitori lo lasciarono lungo il Nilo in una cesta che sarebbe stata successivamente raccolta dalla figlia del faraone. Altre fonti presentano Mosè come Osarseph, un sacerdote egizio di Eliopoli che dettò una legge contraria a quella degli egizi e conquistò il paese del Nilo adottando il nome di Mosè appunto. Non v'è dubbio che sia la bibbia sia i cronisti successivi rapportano sempre Mosè al suo ruolo di guida religiosa, alle relazioni con il popolo d’Israele e alle calamità (piaghe).

Foto: Fine arts Images/Album

La morte dei primogeniti. Sono davvero esistite le dieci piaghe d’Egitto?

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Sono davvero esistite le dieci piaghe d’Egitto?

Il libro dell’Esodo narra che Mosè e il fratello Aronne si recarono a corte per minacciare il faraone che se non avesse lasciato partire il loro popolo, Yahweh avrebbe scagliato una terribile piaga sull’Egitto. E così avvenne: l’acqua del Nilo diventò sangue e tutti i pesci morirono. Poiché il faraone non cedette, seguirono altre nove piaghe – rane, zanzare, mosche ecc. – finché gli ebrei ottennero il permesso di lasciare il paese. Sulla base storica di queste piaghe, alcuni studiosi hanno trovato riferimenti che rimandano al regno di Akhenaton. Le cosiddette Lettere di Amarna riferiscono di una piaga (la peste?) che si sarebbe diffusa da Canaan al regno ittita fino alla capitale dell’Egitto. Nella stele della Tempesta, scritta ai tempi del faraone Amosi (XVIII dinastia) inoltre, compare una serie di straordinari fenomeni atmosferici che si verificarono in Egitto, molto probabilmente in seguito all’eruzione del vulcano dell’isola di Thera, l’attuale Santorini, nell’Egeo che provocò tsunami, pioggia di cenere, l’oscuramento del cielo, terremoti o strani comportamenti degli animali. È probabile che il ricordo di tale disastro, originò una serie di racconti orali che successivamente avrebbero ispirato gli autori dell’Antico testamento.

Foto: Akg/Album

Mosè con i dieci comandamenti. La Legge ebraica deriva dalla legislazione egizia?

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La Legge ebraica deriva dalla legislazione egizia?

Secondo il racconto biblico, mentre guidava gli ebrei nell’esodo in Palestina, Mosè giunse davanti al monte Sinai, salì alla vetta e lì Dio gli si manifestò e gli ordinò di annunciare al popolo il Decalogo, i dieci comandamenti. Mosè avrebbe dettato anche l’insieme di leggi rituali raccolte nella Bibbia. Secondo alcuni studiosi, sia il Decalogo sia le altre leggi del Pentateuco si caratterizzano per la contrapposizione agli egizi. Tanto per cominciare l’ebraismo si definisce per il suo carattere monoteista, in disaccordo con il politeismo degli egizi. Ma nonostante il contrasto, sono evidenti le similitudini tra l’ebraismo e un episodio particolare della religione egizia: il culto ad Aton favorito dal faraone Akhenaton. Il salmo 104 dell’Antico testamento, successivo all’Inno ad Aton, ne ripropone alcuni temi, ma non abbiamo prove per dire se l’autore lo conoscesse o ne avesse tratto ispirazione.

Foto: Fine art/Album

L'esodo degli ebrei. Ci fu davvero l’esodo?

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Ci fu davvero l’esodo?

Non esiste alcuna fonte storica o archeologica che confermi l’esistenza di un esodo di ebrei dall’Egitto a Canaan, come lo descrive la Bibbia. A ogni modo, se fosse accaduto, forse gli egizi non ne avrebbero comunque lasciato traccia, perché gli abitanti del paese del Nilo non erano inclini a ricordare sconfitte e umiliazioni. Inoltre il numero di persone coinvolte (600mila maschi, per un totale di circa due milioni) è poco realistico, perché avrebbe superato il popolo di Canaan in un rapporto, come minimo, di venti a uno. Uno studio recente propone la cifra di 20mila persone. Problematica risulta pure la datazione dell’episodio.

Foto: Granger/Album

Il popolo ebraico in Egitto. Tra fede e realtà

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