George Byron, poeta romantico della libertà

Idealista ed eccentrico, protagonista di innumerevoli relazioni amorose, fuggì dalla puritana Inghilterra per condurre una vita avventurosa attraverso l’Europa e guidare la rivoluzione greca

Poeta e visionario, discendente di un antico lignaggio aristocratico che gli permise di sedere alla Camera dei Lord nel Parlamento inglese, George Byron suscitò scandalo e indignazione nella classe conservatrice del suo Paese, l’Inghilterra degli inizi del XIX secolo, con la sua vita dissoluta, la difesa degli emarginati e della libertà dei popoli, il suo antipatriottismo e gli scritti poetici e satirici.

I giornali dell’epoca lo accusarono di sobillare i contemporanei contro i valori della società britannica attraverso opere che intrecciavano aspra satira e feroce critica. Ma la sua personalità eclettica e la sua condotta sempre sopra le righe e licenziosa, che consegnarono il vate romantico al plauso universale, affascinarono e conquistarono l’interesse di molti. In particolare, la sua tragica morte avvenuta nel 1824 a Missolungi, all’età di soli 36 anni, molto probabilmente a causa di una meningite, rese Byron un martire della libertà e lo consacrò come l’eroe romantico per eccellenza.

Lord George Byron con il costume albanese. Riproduzione di Thomas Phillis, 1835. National Portrait Gallery, Londra​

Lord George Byron con il costume albanese. Riproduzione di Thomas Phillis, 1835. National Portrait Gallery, Londra​

Foto: Album

La madre di Byron era Catherine Gordon, un’ereditiera scozzese che il capitano John Byron, conosciuto anche come “Jack il matto”, sposò in seconde nozze; dopo aver dilapidato il patrimonio della donna, il padre scappò in Francia abbandonando la famiglia. George Gordon, figlio unico di Catherine, trascorse un’infanzia di stenti in una stanza in affitto ad Aberdeen, in Scozia. Rimasto senza padre, Byron, secondo i biografi, ebbe con la madre, descritta come una donna intemperante, un rapporto conflittuale, poiché la donna alternava momenti di oppressiva tenerezza ad atteggiamenti di inspiegabile aggressività; inoltre schernì più volte il figlio a causa di una malformazione, il piede equino, che condannò il poeta a zoppicare per tutta la vita.

Un lord fuori dall’ordinario

Il suo destino cambiò nel 1798, all’età di 10 anni: un prozio paterno, William, quinto Lord Byron, appartenente a una nobile famiglia d’origine normanna, morì lasciando in eredità a George il titolo e i beni, che consistevano principalmente nell’abbazia di Newstead, nel Nottinghamshire.

Basilica di Newstead. Nottinghamshire. 1890 circa

Basilica di Newstead. Nottinghamshire. 1890 circa

Foto: Cordon Press

Da quel momento il giovane ricevette un’educazione consona alla sua condizione aristocratica, sebbene egli poco si adattò alle rigide regole di condotta, divenendo un adolescente ribelle e stravagante. Un amico riferì che, intorno al 1820, il poeta possedeva a Ravenna un serraglio formato da dieci cavalli, otto cani, tre scimmie, cinque gatti, cinque pavoni, un corvo, un’aquila, un falco, un paio di porcellini d’India e una gru egiziana.

A diciannove anni Byron pubblicò le sue prime poesie, Hours of Idleness (Ore d’ozio), che gli valsero dure critiche dal giornale The Edinburgh Review. Nel 1809 iniziò il Grand Tour con un amico, Lord John Hobhouse, e viaggiò per due anni in Europa attraverso Portogallo, Spagna, Malta, Albania, Grecia e Turchia, finché le condizioni di salute della madre non si aggravarono a tal punto che Byron dovette far ritorno in patria. Le morti di Catherine Gordon e di due vecchi compagni di classe, avvenute nel 1811, lo afflissero molto. L’anno successivo trovò, tuttavia, un’occupazione che gli diede un nuovo slancio. Era membro della Camera dei Lord, e nel 1812, in uno dei pochi discorsi tenuti in Parlamento poi divenuto storico, Byron difese la causa degli operai tessili di Nottingham contro le rigide misure adottate del partito conservatore: il governo aveva infatti risposto ai disordini causati dai movimenti di protesta operaia con la Frame Breaking Bill, una legge che prevedeva la pena di morte per chi distruggeva i telai.

In questo dipinto di sir William Allan del 1831, lord Byron riposa dopo aver attraversato a nuoto lo stretto dei Dardanelli nel 1810

In questo dipinto di sir William Allan del 1831, lord Byron riposa dopo aver attraversato a nuoto lo stretto dei Dardanelli nel 1810

Foto: Bridgeman / Index

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Il passo decisivo verso la fama

Nello stesso anno Byron pubblicò i primi due canti del poema Childe Harold’s Pilgrimage (Le peregrinazioni del giovane Aroldo), che lo rese molto popolare in brevissimo tempo: il poeta narra le proprie esperienze del Grand Tour e ritrae un giovane malinconico e ribelle che, deluso dal presente e attraversato da un sentimento nostalgico, è impegnato a riesumare un passato eroico. Alcuni critici hanno letto tra le pagine di questo poema la delusione e lo smarrimento derivanti dalla Rivoluzione francese, che caratterizzarono l’epoca del poeta.

Lord Byron fu anche celebre, già negli anni dell’adolescenza, a causa delle sue numerose storie d’amore con donne di ogni classe sociale. La più tormentata relazione fu con l’eccentrica e passionale Caroline Lamb; durante l’estate del 1813 Lord Byron ebbe poi una relazione intima con la sorellastra Augusta Leigh. L’anno successivo sposò Anne Isabella Milbanke, ma il matrimonio naufragò dopo alcuni mesi di convivenza: Anne lo lasciò, accusandolo di maltrattamenti e condotta indecente. Fu lei a diffondere pettegolezzi sulle relazioni dell’ex consorte, comprese le giovanili inclinazioni omosessuali.

Lord Byron tra antiche rovine. Incisione a colori dei primi anni del XIX secolo

Lord Byron tra antiche rovine. Incisione a colori dei primi anni del XIX secolo

Foto: Cordon Press

Profondamente offeso dall’ostilità che lo circondava, il poeta decise nel 1816 di allontanarsi nuovamente dalla madrepatria, dove non fece più ritorno. Nel suo viaggio attraverso l’Europa Byron soggiornò a Ginevra, dove strinse una profonda amicizia con il poeta Percy B. Shelley e la moglie Mary Godwin Shelley, l’autrice di Frankenstein. Ma un destino funesto sembrava accompagnarlo: nel 1822, a soli cinque anni, sua figlia Allegra morì. La bambina era nata dalla relazione con Claire Clairmont, sorellastra di Mary Shelley. La scrittrice, annegò quello stesso anno nella traversata da Viareggio a Lerici durante una tempesta.

Nel frattempo, nel 1818-1819, Byron pubblicò alcuni canti del poema satirico Don Juan, rimasto incompiuto. Conobbe nel 1819 la contessa Teresa Gamba Guiccioli con cui ebbe una relazione; a Ravenna, due anni dopo, strinse amicizia con il padre e il fratello, Ruggero e Pietro Gamba, che tra il 1820 e il 1821 convinsero Byron a unirsi al movimento di rivolta dei carbonari in Italia.

Il Paese che assorbì tutte le sue energie fu, però, la Grecia: in seguito all’insurrezione nazionalista per mettere fine al dominio ottomano scoppiata nel 1821, Byron decise che si sarebbe unito alla lotta per offrire sostegno agli insorti greci. Nel 1823 informò il Comitato inglese per gli aiuti alla Grecia della necessità di fornire artiglieria, si procurò medicinali, equipaggiò il brigantino inglese The Hercules con barili di polvere da sparo e due piccoli cannoni e infine partì, accompagnato tra gli altri da Pietro Gamba, verso l’isola greca di Cefalonia, all’epoca sotto il dominio britannico, per organizzare la rivolta e attendere i segnali per intervenire a sostegno dei ribelli.

'Lord Byron sul letto di morte'. Incisione a colori. 1825

'Lord Byron sul letto di morte'. Incisione a colori. 1825

Foto: Cordon Press

La morte in Grecia

Byron rimase cinque mesi a Cefalonia e nel gennaio 1824 si unì un capo greco, il principe Alexandros Mavrokordatos, che, grazie all’appoggio finanziario di Byron, poté equipaggiare una flotta e salpare per Missolungi, nel Golfo di Patrasso, assediata dalle forze turche. La sua missione era assaltare e conquistare la fortezza di Lepanto. Ma molti piani saltarono: l’attacco fu rinviato per la mancanza di soldati e a causa di dissidi tra i capi dei rivoltosi greci. Infuriato e abbattuto, Byron non esitò comunque a impiegare buona parte della sua eredità per continuare a sostenere la causa greca.

Purtroppo, tutti i suoi sogni di gloria svanirono quando si ammalò gravemente. Morì il 19 aprile 1824. La causa della sua morte non è stata mai chiarita: forse una meningite o una sepsi dovuta a una strumentazione medica infetta con la quale si cercò di curarlo.

Le chiese della Grecia lo proclamarono eroe nazionale e gli abitanti di Missolungi chiesero di custodire il suo cuore, mentre il corpo fu inviato in Inghilterra, dove fu seppellito nell’abbazia di Newstead. Poeta romantico per eccellenza, fu ampiamente apprezzato tra i contemporanei e la sua fama si diffuse in tutto il continente europeo, a eccezione della madrepatria.

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