Frida Kahlo, l'arte di raccontare la vita

Il 6 luglio 1907 in Messico nacque Frida Kahlo, la cui esistenza fu segnata da un terribile incidente che le lasciò gravi conseguenze fisiche, ma anche dal suo amore per la vita, per l'arte e le tradizioni del suo Paese, la politica e per il rapporto burrascoso che aveva con il marito, il pittore Diego Rivera

Autoritratto di Frida Kahlo

Autoritratto di Frida Kahlo

Foto: Cordon Press

Frida Kahlo, una donna dalla figura caratteristica e dallo sguardo peculiare, il cui nome evoca immagini del surrealismo messicano – anche se lei lo ha sempre negato —, nacque il 6 luglio 1907 in una famiglia di artisti in cui nessuno poteva immaginare che Frida sarebbe finita per diventare una degli artisti più famosi della storia e un riferimento sociale e culturale in Messico e oltre i suoi confini.

L'incidente che le cambiò la vita

Fino all'età di 18 anni Frida non mostrò alcun interesse per il mondo dell'arte. In effetti era più interessata a praticare sport per rinforzare la sua salute cagionevole a causa della grave poliomielite di cui aveva sofferto da bambina. Questa malattia la costrinse a rimanere a letto per nove mesi e le causò conseguenze permanenti: la sua gamba destra era molto più sottile della sinistra.

Frida Kahlo mentre dipinge distesa a letto. Fotografia di Juan Guzman, Città del Messico, 1952

Frida Kahlo mentre dipinge distesa a letto. Fotografia di Juan Guzman, Città del Messico, 1952

Foto: The Granger Collection, New York / Cordon Press

Come se non bastasse, il 17 settembre 1925 Frida subì un gravissimo incidente: l'autobus su cui viaggiava fu investito da un tram, schiacciato contro un muro e completamente distrutto. Le conseguenze furono terribili per lei: la sua colonna vertebrale si fratturò in tre parti, subì la rottura di due costole, della clavicola e dell'osso pelvico. La gamba destra era spezzata in undici parti, il suo piede destro era lussato, la sua spalla sinistra era slogata e un corrimano le attraversò il fianco sinistro fino alla vagina. Questa disgrazia l'avrebbe segnata per tutta la vita e sarebbe diventata un tema ricorrente nei suoi dipinti. Frida rimase immobile per tre mesi e subì trentadue operazioni, ma questo non le impedì di dipingere: grazie a uno speciale cavalletto riusciva a impugnare il pennello mentre era distesa a letto e uno specchio le permetteva di vedere sé stessa. I primi quadri che dipinse furono autoritratti, perché, come affermò lei stessa, «passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio».

Il 17 settembre 1925 Frida Kahlo subì un gravissimo incidente d'autobus che le impedì di camminare per tre mesi e per il quale dovette sottoporsi a trentadue operazioni

Influenzata dalle idee del nazionalismo rivoluzionario del suo Paese, Frida indossava lunghe gonne messicane, fiocchi intrecciati con nastri colorati e collane e orecchini in stile precolombiano. Così la ritroviamo in Autoritratto come Tehuana, del 1943, dove si rappresentò come una messicana "autentica" e accentuò i suoi tratti meticci (aveva sangue spagnolo, indiano e tedesco), o nell'Autoritratto con scimmie, dello stesso anno, in cui la sua figura si staglia tra le piante della giungla ed è circondata da animali.

Autoritratto come Tehuana, Frida Kahlo, 1943

Autoritratto come Tehuana, Frida Kahlo, 1943

Foto: The Granger Collection, New York / Cordon Press

Nel 1927 la sua pittura divenne più complessa: vi si riflettevano i sentimenti della donna, lo scontro tra il suo desiderio di felicità e la costante minaccia della sua stessa distruzione. Frida catturò nei suoi quadri la dicotomia tra i suoi sogni – d'amore, di figli – e la realtà – dolore e impotenza. Fu allora che iniziò a frequentare circoli politici, artistici e intellettuali. Tramite il leader del movimento studentesco Germán de Campo, che lei ammirava molto, incontrò il comunista cubano Julio Antonio Mella, che viveva in esilio in Messico con la sua compagna di origine italiana, la fotografa Tina Modotti. Frida e Tina divennero amiche e quest'ultima iniziò a portare Frida alle riunioni politiche del Partito Comunista del Messico in cui il suo futuro marito, il pittore Diego Rivera, militava dal 1922.

Dal 4 settembre in edicola Frida Kahlo, la seconda uscita della collezione Grandi Donne

Dal 4 settembre in edicola Frida Kahlo, la seconda uscita della collezione Grandi Donne

Rba Italia

Mentre Rivera lavorava a una serie di murales per l'edificio del Ministero della Pubblica Istruzione, Frida gli fece visita per mostrargli le sue opere: lui rimase davvero colpito dai dipinti della donna e la incoraggiò a continuare con la sua arte. Da quel momento i due artisti iniziarono una relazione: si sposarono il 21 agosto 1929. Frida e Diego celebravano grandi feste nella loro casa di Coyoacán, dove ospitavano personaggi famosi in fuga dai conflitti politici nei loro paesi. André Bretón o León Trotsky parteciparono a questi eventi e Frida colse l'occasione per stabilire qualcosa di più di un'amicizia con il politico e rivoluzionario russo. Il rapporto tra Frida Kahlo e Diego Rivera fu burrascoso, d'amore ma anche d'avventure con altre persone: un legame creativo, a volte pieno d'odio, che sfociò un un divorzio e in un secondo matrimonio, nel 1939. Eppure, sebbene Frida Kahlo fosse apparentemente poligama e bisessuale, le infedeltà del suo promiscuo marito le provocavano un'enorme sofferenza e rendevano i litigi tra loro un evento quotidiano.

Frida Kahlo e Diego Rivera nella loro casa di New York il 17 maggio 1933

Frida Kahlo e Diego Rivera nella loro casa di New York il 17 maggio 1933

Foto: © 2003 Topham Picturepoint

Dolore e sofferenza

Ma le disgrazie per Frida erano tutt'altro che finite. Nel 1930 subì un primo aborto a causa delle ferite al bacino subite nell'incidente d'autobus e nel 1932 cadde in una profonda depressione dalla quale non riuscì più a riemergere dopo una seconda gravidanza finita male. Anche in questo caso riversò il suo stato d'animo in un dipinto: Hospital Henry Ford. La consapevolezza della storia d'amore tra sua sorella Cristina e Diego le causò un ulteriore, terribile dolore.

Nel 1953 l'artista subì un colpo dal quale non si sarebbe più ripresa: a causa di una cancrena, le fu amputata una gamba. La tristezza la fece precipitare ancora di più nella depressione, e la portò a tentare il suicidio in un paio di occasioni, assumendo gli oppiacei che le erano stati prescritti. Durante quel periodo Frida scrisse poesie nei suoi diari, la maggior parte delle quali relative al dolore e alla sofferenza. Il 19 aprile 1954 fu ricoverata all'Hospital Inglés dopo un altro tentativo di suicidio e, sebbene avesse scritto nel suo diario che non avrebbe avuto ricadute, il 6 maggio dovette essere nuovamente ricoverata per lo stesso motivo.

Frida Kahlo, Messico, 1945

Frida Kahlo, Messico, 1945

Foto: © Leo Matiz / Roger-Viollet /Cordon Press

Poco prima della sua morte, Frida disse: «Quando morirò, bruciate il mio corpo. Non voglio essere sepolta. Ho passato molto tempo sdraiata. Brucialo e basta!». Il 13 luglio 1954 la pioggia congedò Frida Kahlo, che per il suo funerale era stata vestita con un tipico costume messicano e con la mano destra appoggiata sul petto. Il suo corpo fu cremato e le sue ceneri sono conservate nella Casa Azul a Coyoacán, il luogo dove era nata. Il suo ultimo dipinto è esposto al Museo Frida Kahlo. È un dipinto ad olio che mostra diversi pezzi di anguria in toni molto luminosi. In uno di questi, e accanto alla sua firma, si legge: «Viva la vida. Coyoacán, 1954, México».

«Quando morirò, bruciate il mio corpo. Non voglio essere sepolta. Ho passato molto tempo sdraiata. Brucialo e basta!», disse Frida poco prima della sua morte

Come Dalí, Frida Kahlo costruì il suo personaggio attraverso il suo abbigliamento, il modo di acconciarsi i capelli, gli abiti e le perline autoctoni, il suo rifiuto di depilare le sopracciglia e il labbro superiore e la sua passione per la birra. Le immagini scattate dal fotografo americano di origine ungherese Nickolas Muraye tra il 1937 e il 1946 contribuirono a costruire il mito di Frida Kahlo. La sua passione per la vita e il suo desiderio di libertà, minato dai suoi gravi problemi fisici, possono essere riassunti in queste parole della stessa Frida: «Piedi, perché li voglio se ho le ali per volare?».

Condividi

¿Deseas dejar de recibir las noticias más destacadas de Storica National Geographic?