Eliot Ness e gli "intoccabili" contro la mafia statunitense

Fermamente opposti alla malavita di Chicago, nota come "la capitale del crimine", Eliot Ness e i suoi agenti lottarono conto Al Capone e la vendita illegale di alcolici. Paradossalmente, Ness avrebbe terminato i suoi giorni da alcolizzato

L'uomo che aveva raggiunto la celebrità battendosi contro il traffico di alcol a Chicago era in realtà una persona timida, riservata e un po' balbuziente. Rifiutato per ben tre volte dall'FBI, a Eliot Ness fu offerta la possibilità di distruggere l'impero mafioso di Al Capone e non se lo fece ripetere due volte. Accettò e formò una squadra di agenti implacabili e incorruttibili, noti come "gli intoccabili di Eliot Ness". Il 16 maggio 1957, in seguito a un attacco cardiaco, Eliot Ness morì nella propria casa a Coudesport, in Pennsylvania, senza poter vedere la pubblicazione del libro scritto da Oscar Fraley, The Untouchables, in cui era raccontata la sua storia.

Eliot Ness in una fotografia del 1931

Eliot Ness in una fotografia del 1931

Foto: Cordon Press

Il proibizionismo

Forse il commento fatto un giorno dal padre di Ness quando vivevano nelle periferie di Detroit («Figliolo, questa città ha tre milioni di abitanti e mezzo milione di auto, ha di tutto, e assolutamente tutto è in mano alla mafia») segnò il giovane, che non lo dimenticò mai. Grazie all'aiuto del cognato, Alexander Jamie, che lasciò la polizia per diventare capo delle investigazioni dei cosiddetti "secret six" (un gruppo speciale della Chicago Association of Commerce fondato per prevenire e punire la malavita), Ness ottenne un posto da agente nell'Ufficio del proibizionismo, dove si accorse presto di lavorare per uomini corrotti. All'epoca a Chicago non si veniva condannati per aver infranto il proibizionismo e in tutto il Paese non c'era un'altra città che violasse la legge in modo tanto sfacciato.

All'epoca a Chicago non si veniva condannati per aver infranto il proibizionismo e in tutto il Paese non c'era un'altra città che violasse la legge in modo tanto sfacciato

Il proibizionismo era una controversa misura che vietava la fabbricazione, il trasporto, l'importazione, l'esportazione e la vendita di alcol in quasi tutto il territorio statunitense. La legge finì però per provocare la proliferazione di un mercato nero di vendita illegale di alcolici e un incremento del denaro in nero destinato all'acquisto di bevande alcoliche negli stati in cui era permessa.

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La corruzione di Al Capone

Nel 1928 Al Capone aveva guadagnato quasi 120 milioni di dollari, 75 dei quali provenivano dal traffico illegale di alcolici. All'epoca il mafioso possedeva venti birrerie operative, attive 365 giorni l'anno. Oltre a vendere birra, Capone si occupava anche di distribuire gin, whisky e altri liquori. Sul milione di dollari che si stima Capone guadagnasse settimanalmente, si calcola che 125 milioni all'anno fossero destinati alle mazzette.

Il gangster Al Capone (1899-1947). Foto del 1930 circa

Il gangster Al Capone (1899-1947). Foto del 1930 circa

Foto: Keystone Archives / Heritage Image

Nel 1928 Al Capone aveva guadagnato quasi 120 milioni di dollari, 75 dei quali provenivano dal traffico illegale di alcolici

Ness comprese rapidamente che Capone doveva aver corrotto, oltre a politici, anche giudici e poliziotti, dagli alti vertici a quelli che chiudevano un occhio per le strade. Ness propose di creare un gruppo d'investigatori che fossero assolutamente "puliti", anche provenienti da altre città, per porre fine ai traffici illeciti: voleva che le entrate di Capone si riducessero a tal punto da non poter investire neanche un dollaro in mazzette. In questo modo il suo impero sarebbe andato a rotoli.

"Gli intoccabili"

Sostenuto dal cognato e dai "secret six", il piano fu accolto dal procuratore degli Stati Uniti, George E.Q. Johnson, scelto dal presidente Herbert Hoover per far fuori Capone. Johnson diede carta bianca a Ness per agire in libertà e senza supervisione, a partire dalla scelta della squadra. Avrebbe dovuto rendere conto soltanto a lui e al suo aiutante, William J. Froelich.

Il nomignolo "gli intoccabili" nacque in seguito a una conferenza stampa convocata dallo stesso Ness per informare del tentativo di corruzione sua e dei suoi uomini messo in piedi dal mafioso. Ovviamente l'offerta fu rifiutata e in seguito alla conferenza stampa i giornali intitolarono: «Ness e i suoi giovani agenti hanno dimostrato ad Al Capone di essere incorruttibili» (untouchables, in inglese). Ufficialmente "gli intoccabili" fuorno dieci, anche se informalmente ce ne furono altri, come l'autista di fiducia di Ness Frank Basile.

Eliot Ness e il capitano di polizia di Cleveland nel 1940

Eliot Ness e il capitano di polizia di Cleveland nel 1940

Foto: Cordon Press

Il nomignolo "gli intoccabili" fu dato al gruppo dalla stampa per indicare che erano incorruttibili (untouchables)

Capone finì in carcere nel 1929, quando Arthur Madden, un funzionario fiscale, ordinò una revisione delle migliaia di documenti contabili dell'organizzazione capeggiata dal mafioso. Dopo essere stato riconosciuto nel corso di un trasbordo ferroviario, Capone venne arrestato, processato, trovato colpevole e condannato a un anno di prigione. Il 16 maggio 1929 entrò nel carcere di Holmesburg, dove trascorse solo dieci mesi per buona condotta. Nell'ottobre del 1931 Capone fu dichiarato colpevole di evasione fiscale e condannato a undici anni. Nel 1939 fu di nuovo posto in libertà per buona condotta, ma ormai mostrava sintomi di demenza.

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Vittima dell'alcol

Oltre che contro la malavita di Chicago, Eliot Ness intervenne anche in altri casi, come l'investigazione sul caso del serial killer noto come "il macellaio di Cleveland". Dal 1934, nella zona di Cleveland, Ohio, per vari anni furono ritrovati i corpi di una dozzina di uomini e donne decapitati e smembrati. Ancora oggi non si conosce l'identità dell'assassino, soprannominato il Jack lo Squartatore americano.

Eliot Ness intervenne anche nell'investigazione sul caso del serial killer noto come "il macellaio di Cleveland"

A trentun anni, con l'abolizione del proibizionismo, Eliot Ness, l'uomo divenuto famoso per la sua lotta contro l'acol clandestino di Chicago, bevve il primo degli innumerevoli bicchieri che lo avrebbero accompagnato per il resto della vita. Ness tentò senza successo d'intraprendere una carriera politica. I giornali presto dimenticarono la sua immagine di eroe e il suo ricordo svanì dall'opinione pubblica. Nel 1942 fu coinvolto in un incidente automobilistico e venne imprigionato per guida in stato d'ebbrezza. Perse la campagna a sindaco di Cleveland e la frustrazione ne esasperò la dipendenza dall'alcol. Elio Ness si sposò tre volte e due volte divorziò. Morì d'infarto a cinquantaquattro anni, a causa della salute compormessa dal consumo alcolico. Le sue ceneri furono dimenticate in un garage per anni e nel 1997 vennero sparse in una laguna accanto a un cimitero di Cleveland.

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