Aquileia, inaugurata la domus di Tito Macro

I resti della domus risalente al II - III secolo d.C. sono stati coperti con una struttura che richiama la volumetria originale della casa, e che da al visitatore l'impressione di passeggiare in una vera dimora romana

Lo scorso 25 settembre è stata inaugurata ad Aquileia la Domus di Tito Macro, un’unica grande casa con un’estensione di circa 1500 metri quadrati. Si tratta dell'unica abitazione romana conosciuta nella zona e risale all'inizio del I secolo d.C. La dimora era costituita da uno spazio centrale scoperto, circondato da un pavimento mosaicato e dotato di una fontana, che si addossava al lato orientale. Su questo giardino si affacciava l’ambiente principale della casa; adiacenti alla strada sono state riconosciute delle botteghe; a ovest, invece, esisteva probabilmente una seconda area scoperta, sula quale si affacciavano diversi ambienti della parte privata della casa. La domus dovette appartenere a un certo Tito Macro, il cui nome è inciso su un peso in pietra rinvenuto durante gli scavi.

Ricostruzione dell'atrio della Domus di Tito Macro

Ricostruzione dell'atrio della Domus di Tito Macro

Foto: Fondazione Aquileia

La casa, lunga complessivamente 77 metri e larga 25, è dotata di 320 metri quadrati complessivi di mosaici. Il padrone di casa, Tito Macro, doveva essere un personaggio influente nell'antica Aquileia, città che rivestiva un ruolo economico e politico centrale nei rapporti con la parte orientale dell'Impero romano. Nella sua domus, tra le altre cose sono state rinvenute centinaia di monete, alcune delle quali sarebbero state nascoste in una buca dopo che il re degli unni Attila aveva conquistato la città, nel 452.

Un progetto innovativo

Negli ultimi anni la Fondazione Aquileia ha intrapreso un innovativo progetto per ricostruire la volumetria della Domus di Tito Macro: gli scavi sono stati coperti da una struttura sostenuta da pilastri d'acciaio, che ricostruisce i volumi dell'antica domus; il tetto, composto da un’intelaiatura lignea, è stato coperto con tegole ispirate a quelli in uso in età romana. La nuova copertura, realizzata in laterizio monocromo, comprende circa 560 metri quadrati della struttura originale: la parte orientale con le botteghe e il formo del pane, così come alcune stanze da letto e di servizio. Questo intervento ha fatto della domus di Aquileia l'area archeologica coperta più ampia del continente europeo.

Ricostruzione del Portico della Domus di Tito Macro

Ricostruzione del Portico della Domus di Tito Macro

Foto: Fondazione Aquileia

Seguendo la mappa originale della casa, la nuova copertura ne riproduce dunque l'aspetto originale. Dalla Fondazione Aquileia annunciano inoltre che tra poco la domus sarà dotata anche di un allestimento multimediale che, una volta ultimato, permetterà al visitatore di percorrere gli spazi interni di un'antica dimora romana, riconoscere i vari locali e la loro destinazione funzionale e ammirare le pavimentazioni musive.

L’investimento complessivo, compresi gli scavi e i restauri, è di sei milioni di euro, per metà finanziati da ALES s.p.a. Il progetto è stato realizzato dal gruppo coordinato dall’architetto Eugenio Vassallo e i lavori sono stati realizzati dall’associazione d’imprese guidata da CP Costruzioni e composta da Eu.Co.Re, C.M.T ed Elettro 2 S.

Di seguito, un video realizzato dalla Fondazione Aquileia su come doveva apparire la Domus di Tito Macro nel momento di massimo splendore.

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