Replica dell’Endeavour nel Museo marittimo nazionale australiano, Sidney
Foto: Pubblico dominio
Poche volte sono state annunciate notizie tanto importanti nel mondo dell’archeologia sottomarina come l’identificazione dei resti di un vascello mitico: nientemeno che l’HMS Endeavour, la nave del famoso esploratore e cartografo britannico James Cook.
La notizia è stata data da Kevin Sumpton, direttore del Museo nazionale marittimo australiano (ANMM), che ha affermato di essere convinto che il relitto numerato come RI 2394 e sommerso nelle acque del porto di Newport (Rhode Island, USA) «è senza dubbio l’Endeavour». Una notizia non esente da polemiche, dato che lo stesso giorno il Progetto di archeologia marina di Rhode Island (RIMAP), socio del museo nei lavori di ricerca sul relitto, ha definito l’annuncio «prematuro», in quanto non lo si può ancora affermare con assoluta certezza.
Personale del Museo marittimo nazionale australiano esamina i resti del relitto RI 2394, identificato come l’Endeavour
Foto: Museo marittimo nazionale australiano
La storia dietro la scoperta
Il relitto RI 2394 fu localizzato nel 1999 da una squadra congiunta dell’ANMM e del RIMAP. La scoperta di un vascello del XVIII secolo suscitò un immediato interesse, dal momento che l’Endeavour era affondata proprio al largo di queste coste nel corso di una battaglia navale durante la Guerra d’indipendenza degli Stati Uniti. Benché si fosse conservato soltanto intorno al quindici per cento dell’imbarcazione, le sue dimensioni, il materiale e gli oggetti recuperati corrispondevano effettivamente a quelli dell’Endeavour.
Il 3 febbraio 2022, l'ANMM ha annunciato che il RI 2394 è effettivamente la nave del capitano Cook. Con le parole del direttore Kevin Sumpton, «basandomi sulle prove d’archivio e archeologiche, sono convinto che è l’Endeavour». Le prove apportate sono le seguenti:
- La storia indica che la Lord Sandwich (il nome con cui fu ribattezzata l’Endeavour nel 1775) fu affondata appunto a nord di Goat Island nel porto di Newsport, insieme ad altri quattro mezzi britannici.
- La Lord Sandwich era di gran lunga il più grande dei cinque vascelli che furono affondati in quest’area.
- I ritrovamenti archeologici indicano che il relitto RI 2394 è significativamente più grande di qualunque altra nave naufragata nel XVIII secolo.
- La lunghezza dello scafo conservatosi è quasi esattamente la stessa registrata per l’Endeavour.
- I dettagli strutturali e la forma dei resti coincidono strettamente con i progetti storici dell’Endeavour.
- Ci sono indizi diagnostici specifici, come la costruzione della chiglia lungo tutto il fondo del relitto, la lavorazione utilizzata per la prua e l’ubicazione dell’albero principale e anteriore del vascello, che sono identici a quelli che figurano nei progetti del XVIII secolo dell’Endeavour.
- I campioni di legno sembrano indicare un’imbarcazione costruita in Europa, non in America.
Cannone recuperato dall’Endeavour, esposto nel Museo marittimo nazionale di Greenwich (Regno Unito)
Foto: Acad Ronin (Pubblico dominio)
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Notizia prematura?
Sumption ha dichiarato che «è un momento storico importante, dal momento che il ruolo di questa imbarcazione nell’esplorazione, l’astronomia e la scienza non riguarda solo l’Australia, ma anche la Nuova Zelanda, il Regno Unito e gli Stati Uniti». Poiché il relitto risulta troppo danneggiato per riportarlo in superficie, afferma che i loro sforzi «si concentrano su quel che si può fare per proteggerlo e preservarlo».
La notizia è stata però definita «prematura» dal socio del museo, il RMAP, il quale sostiene che «non ci sono dati indiscutibili per dimostrare che il relitto sia quello dell'’imbarcazione iconica, e ci sono molte domande senza risposta che potrebbero confutare tale identificazione». Il museo stesso dichiara che il report finale non è ancora stato pubblicato e sottoposto al processo di revisione tra pari, o peer review, da cui devono passare tutte le pubblicazioni scientifiche. Per questo ha affermato che «il lavoro archeologico continua e prevediamo una più ampia discussione sui dati scientifici nei prossimi mesi».
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