«Qualsiasi cosa tu sappia fare, io la so fare meglio di te». Nel musical di Broadway Annie get your gun del 1946, una giovane donna canta queste parole al suo compagno, mentre imbraccia un fucile che sa usare con precisione millimetrica. L’attrice interpreta Annie Oakley, vissuta tra XIX e XX secolo, tra le prime donne americane a scardinare i cliché di genere seguendo la propria vocazione.
Poster del Buffalo Bill's Wild West con Annie Oakley
Foto: Pubblico dominio
Tiratrice scelta dalla mira infallibile, Annie sa farsi strada nel mondo dello spettacolo diventando una figura quasi leggendaria: sa cavalcare, cacciare, colpire bersagli in volo, senza mai abbandonare il contegno e il rigore richiesti a una donna dell’epoca vittoriana. La sua figura incarna i principi del “primo femminismo” espressi nella Declaration of sentiments approvata nel 1848 durante il primo Congresso sui diritti della donna, che rivendica una maggiore libertà e indipendenza economica. La sua popolarità e la capacità di farsi strada in un mondo di uomini - nella vita come nello star system - ridisegnano i ruoli di genere nella società americana del XX secolo, diventando ispirazione per i decenni a venire.
Una ragazza a caccia
Phoebe Ann Moses (o Mosey, secondo alcune fonti) nasce il 13 agosto 1860 a Woodland, nell’Ohio. È la sesta di otto figli: i genitori Susan e Jacob sono quaccheri, movimento religioso che annovera tra i propri pilastri la promozione della pace e dell’uguaglianza tra uomini e donne, invitando ad «accettare e rispettare l’unicità di ogni individuo». Ciò influisce sulla visione del mondo di Annie e sul suo modo di approcciare dogmi e regole sociali, in un mondo che da subito la mette a dura prova. Il padre muore di polmonite quando la bimba ha solo cinque anni, costringendo la famiglia a vendere la fattoria per cavarsela con le proprie forze. Annie inizia a procacciare selvaggina: utilizza prima piccole trappole e poi le prime armi da fuoco appartenute al padre, svelando una dote naturale che sarà la sua fortuna.
Oakley spara alle proprie spalle usando uno specchietto
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La morte del patrigno nel 1870 complica ulteriormente la vita della famiglia: la ragazza viene affidata a una fattoria vicina, dove offre aiuto nelle faccende domestiche e nella cura dei bambini. La collaborazione si rivela presto una schiavitù, da cui Annie riesce a fuggire pochi anni più tardi. Tornata a casa, riprende il fucile e si dedica alla caccia: la sua bravura è tale da procurarle fama e commissioni da parte di locande e alberghi, e le permette di guadagnare denaro sufficiente per estinguere il mutuo della casa di sua madre. Il talento della ragazza non passa inosservato: nel 1875 s’iscrive a una gara di tiro organizzata a Cincinnati per la festa del Ringraziamento. Sfida e batte Frank Butler, tiratore scelto e performer di vaudeville, che l’anno successivo diventa suo marito e partner in numerosi show.
La “Piccola Colpo Sicuro”
Il loro matrimonio dura quasi cinquant'anni d’anni: la coppia condivide la vita e la carriera, che per Annie inizia nel 1882, scegliendo il nome d’arte “Oakley”. I due mostrano una modernità inaudita per l’epoca: Annie diventa la star, Frankie le fa da manager e assistente di scena. Nel 1885 cominciano a esibirsi nel Buffalo Bill’s Wild West Show, uno spettacolo noto a fine XIX secolo ispirato alla vita del "selvaggio west", dove lavoreranno per una quindicina di anni. Lì la giovane incontra e stringe amicizia con Toro Seduto, che per un periodo si unisce allo show; sarà lui a coniare il soprannome “Little Sure Shot”, “Piccola Colpo Sicuro”. Annie nutre stima e rispetto per la comunità dei nativi americani, che ritiene siano stati «portati via dall’eredità donata loro da Dio e ora vivono vivendo di promesse infrante».
Annie Oakley con alcuni nativi americani che recitavano nel Buffalo Bill's Wild Wst Show, 1900 circa
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Nel 1887 la compagnia raggiunge Londra per esibirsi al cospetto della regina Vittoria d’Inghilterra, guadagnando fama internazionale e conquistando l'ammirazione di sovrani e personalità di spicco europee. Quando calca la scena Annie lascia il pubblico a bocca aperta: è in grado di colpire una sigaretta tenuta tra le labbra dal marito e di centrare carte da gioco lanciate in aria, andando a segno anche con bersagli distanti e in movimento. Oltre all’inseparabile fucile, il suo segno distintivo è un cappello da cowboy, che abbina agli ingombranti abiti di epoca vittoriana. Annie mantiene infatti un rigore ben distante dall’immagine delle “cowgirls” che dall’inizio del XX secolo popolerà l’immaginario collettivo. Il messaggio è chiaro: essere indipendente e impegnata non rende una donna meno femminile.
Un esercito di tiratrici scelte
L’abilità di Annie nella caccia e nei tornei è ormai conclamata: un premio assegnato nel 1893 sottolinea come «tra le innumerevoli esibizioni tenute in Europa e in America, Annie ha preso parte ad oltre cinquanta incontri e tornei, aggiudicandosi più di quaranta premi. La sua collezione di medaglie e armi da fuoco è considerata una delle più ricche al mondo». Nel 1899 è lo stesso Frank a stimare che, in una sola stagione di spettacoli e tornei, Annie abbia sparato circa 48mila colpi, «abbastanza per rifinire un esercito». Scommesse e record infranti a colpi di fucile arrotondano il budget e accrescono la fama di Oakley agli occhi della popolazione femminile, per la quale diventa un modello. Nel giro di pochi anni, dal 1892 in poi, molte le donne decidono d’iscriversi ai circoli di tiro (gun clubs) per arrivare a competere con Annie.
Annie Oakley e le sue medaglie
Foto: Cordon Press
Nel 1898, quando il paese è sull’orlo del conflitto ispano-americano, Annie invia una lettera scritta di suo pugno al presidente William McKinley dichiarandosi pronta a mettere a sua disposizione «una compagnia di cinquanta franche tiratrici americane», chiedendo al governo di coprire solo le spese per «fornire armi e munizioni». La proposta non viene presa in considerazione, ma la giovane non si perde d’animo: negli anni seguenti si adopera per raccogliere fondi destinati alla Croce Rossa, esibendosi nei campi dell’armata. Nel frattempo continua a incoraggiare le donne a praticare sport e tiro, non solo per diletto: è lei a sostenere che le donne avrebbero dovuto portare con sé armi per legittima difesa, da camuffare tra le pieghe delle lunghe gonne o nella custodia di un ombrello da signora.
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Nulla può essere precluso una donna
Nel 1894 Annie è protagonista di The Little Sure Shot, uno dei primi film girati al kinetoscopio da Thomas Alva Edison, cui seguirà la partecipazione a melodrammi e show di caratura nazionale. Nel 1901 un incidente rischia di lasciarla semiparalizzata, ma dopo un lungo recupero torna a esibirsi e segnare record di tiro (l’ultimo all’età di sessantadue anni). La coppia Oakley-Butler si ritira ufficialmente dalle scene nel 1913, mantenendo la partecipazione occasionale a tornei di rilievo.
Oakley nel 1922, all'età di 62 anni
Foto: Pubblico dominio
Annie muore a Greenville (Ohio) il 3 novembre 1926, per una grave forma di anemia. La fortuna e la fama accumulate in vita le hanno consentito di sostenere numerose iniziative filantropiche destinate alla Croce Rossa, a orfanotrofi e ad altre organizzazioni impegnate ad aiutare il prossimo. «Avevo un ideale per il mio genere», aveva dichiarato in una delle ultime interviste rilasciate al Dayton Daily News. Inconsapevole di quanto la sua vita sarà d’ispirazione per le generazioni a venire, dimostra che a fronte di capacità, volontà e determinazione, nulla è impossibile né precluso a una donna.
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