Il Vittoriano o Altare della Patria
Il Vittoriano deve il suo nome al primo re d’Italia Vittorio Emanuele II, il "Padre della Patria”, protagonista del Risorgimento e fautore del processo di unificazione italiana. Il monumento fu inaugurato in Piazza Venezia a Roma il 4 giugno 1911 da Vittorio Emanuele III in occasione della celebrazione dei 50 anni dell’unità d’Italia.
Centro architettonico del Vittoriano è la statua equestre di Vittorio Emanuele II, l'unica rappresentazione non simbolica presente nel monumento, poiché raffigura re Vittorio Emanuele II di Savoia, personaggio storico realmente esistito. Sei gruppi scultorei invece rappresentano le allegorie dei valori civili del popolo italiano: forza, diritto, concordia, azione, pensiero, sacrificio. Mentre sono sedici le statue delle Regioni italiane di fine Ottocento e quattordici le statue delle città che furono capitali o Repubbliche marinare: Ferrara, Torino, Urbino, Amalfi, Napoli, Bologna, Firenze, Venezia, Genova, Palermo, Pisa, Ravenna, Mantova e Milano. All’interno del complesso monumentale, opera dell’architetto Giuseppe Sacconi, il 4 novembre 1921, data in cui si celebravano i 3 anni dalla fine della prima guerra mondiale, fu collocata la salma del Milite Ignoto in memoria dei tanti militari caduti in guerra e di cui non si conosce il nome o il luogo di sepoltura. Il Vittoriano è sede di numerose celebrazioni che ne hanno evidenziato il suo ruolo di simbolo dell'identità nazionale: l’Anniversario della liberazione d'Italia, la Festa della Repubblica Italiana e la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, durante le quali il Presidente della Repubblica Italiana e le massime cariche dello Stato rendono omaggio al sacello del Milite Ignoto con la deposizione di una corona d'alloro in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre. Il tema centrale di tutto il monumento è rappresentato dalle due iscrizioni sui propilei: Patriae Unitati (all’unità della patria), Civium Libertati (alla libertà dei cittadini).
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