Arte

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Pallade e il centauro

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Pallade e il centauro

Convenzionalmente si inseriscono nella serie mitologica quattro opere: oltre La Primavera e La Nascita di Venere, Botticelli realizzò anche Venere e Marte, distesi in un prato e circondati da satiri che cercano di disturbare il sonno del dio addormentato, e Pallade che doma il Centauro (1484 circa). Anche quest’ultimo dipinto (collocato come La Primavera nel palazzo di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici) si presta a varie interpretazioni: una teoria nata a fine ottocento legge in quest’opera un’esaltazione di Lorenzo il Magnifico, che si era alleato con il Regno di Napoli per scongiurare la partecipazione di questo alla lega antifiorentina promossa da papa Sisto IV. Quindi il centauro rappresenterebbe Roma, mentre Pallade Firenze. La dea ha infatti ricamato lo stemma mediceo sulla veste trasparente e regge un’ enorme alabarda. Sullo sfondo vi sarebbe il golfo di Napoli. In chiave neoplatonica, invece, il dipinto raffigurerebbe la vittoria della ragione sulla brutalità che, seppur armata, diventa docile al suo tocco.  

 

Foto: Akg / Album

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