La stazione di Milano Centrale

Foto: Pubblico dominio

Il primo luglio 1931 veniva inaugurata la stazione di Milano Centrale, che andava a sostituire la stazione dei treni usata fino ad allora nella capitale lombarda, quella di piazza Repubblica, ormai troppo piccola per il livello di traffico ferroviario. La prima pietra della costruzione era stata posta il 29 aprile 1906, ma lo scoppio della Prima guerra mondiale aveva ritardato di parecchio i lavori. Anche per questo l’edificio non mostrava uno stile ben definito: mescolava elementi liberty e art déco alla monumentalità dell’architettura fascista, mentre alcuni dei grandi ambienti pubblici ‒ tra cui la Galleria delle Carrozze, qui fotografata nel 1938 ‒ si rifacevano alle architetture monumentali romane. Come talora accade con l’architettura fascista, la grandiosità strutturale si accompagnava all’economicità dei materiali, tra cui prevalevano cemento e gesso. All’inaugurazione avrebbe dovuto presenziare lo stesso Benito Mussolini, ma quando seppe che l’arcivescovo di Milano aveva deciso di disertare l’evento per protestare contro le persecuzioni fasciste nei confronti dell'Azione Cattolica, decise di mandare al suo posto il ministro delle comunicazioni Costanzo Ciano. Proprio dal binario 21 di questa stazione sarebbero partiti durante la Seconda guerra mondiale venti convogli carichi di ebrei deportati verso i campi di sterminio. Oggi quell’aria della stazione è diventata un memoriale della Shoah.

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