Simone e Zaza

Foto: Cordon Press

Il 9 gennaio 1908 nasceva Simone de Beauvoir, celebre scrittrice, filosofa esistenzialista e femminista francese, autrice di Il secondo sesso (1949), una pietra miliare del femminismo novecentesco. In linea con il suo esistenzialismo, molte delle riflessioni e delle teorie politiche della filosofa derivarono da esperienze di vita dirette; tra queste, durante la sua gioventù fu fondamentale l’amicizia con Elizabeth “Zaza” Lacoin, sua compagna di scuola dall’età di dieci anni. Le due amiche, unite da una fortissima affinità intellettuale e spirituale, furono inseparabili per più di dieci anni, ma nel 1929 Zaza si spense per un’encefalite, lasciando Simone alle prese con un lutto che avrebbe cercato di elaborare per tutta la vita. Nelle sue Memorie d'una ragazza perbene (1958) e nel romanzo Le inseparabili (uscito postumo nel 2021) de Beauvoir dimostrò l’impatto che la breve vita di Zaza ebbe sul suo pensiero: l’orrore per la pressione annichilente esercitata dalla famiglia e dalla società sulle donne, specie se dal carattere indipendente e anticonformista, come erano state Simone e Zaza. La prima riuscì a liberarsi dai legami famigliari e a emanciparsi attraverso lo studio e la filosofia, ma la seconda ne rimase succube fino a morire. Come scrisse de Beauvoir, «insieme avevamo lottato contro il destino melmoso che ci aspettava al varco, e per molto tempo ho pensato che avevo pagato la mia libertà con la sua morte». Nell’immagine, Simone (a destra) e Zaza intorno al 1925.

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