L'iconica camicia rossa

Foto: Pubblico dominio

Il 2 giugno 1882, all’età di quasi settantacinque anni, si spegneva a Caprera Giuseppe Garibaldi, l’eroe del Risorgimento italiano amato e celebrato in tutto il mondo. L’immagine dell’eroe dei due mondi in camicia rossa o, più tardi, con il berretto da fumo e il poncho, a richiamare le sue imprese sudamericane, divenne iconica e diffusissima già mentre era in vita; il condottiero fu fotografato e ritratto molte volte, e i primi francobolli con la sua effigie uscirono già nel 1910. Durante la spedizione dei mille fu un ritratto a imporsi su tutti, quello riprodotto sopra queste righe, scattato presumibilmente poco prima della partenza da Quarto. Il generale vi appare per la prima volta con la celebre camicia rossa, il cinturone bianco, il foulard al collo, la sciabola: un’immagine così significativa che la polizia borbonica la utilizzò a mo’ di foto segnaletica per indicare ai siciliani le fattezze del nemico in arrivo. Quando, dopo la presa di Palermo, Garibaldi fu presentato (nientemeno che dallo scrittore francese Alexandre Dumas) al grande fotografo Gustave Le Gray, questi scelse di ritrarlo in una posa quasi identica, salvo per la qualità tecnica nettamente più fine: l’iconografia dell’eroe italiano si era ormai affermata.

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