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Il 4 luglio 1934 moriva la madre della fisica moderna Marie Curie, a causa di un’anemia aplastica causata probabilmente dall’esposizione continua alle radiazioni che studiò per tutta la vita. La grande scienziata è passata alla storia per essere stata la prima donna a ricevere un premio Nobel ‒ per la fisica, nel 1903 ‒ e la sola ad averne vinto un secondo in ambito distinto ‒ per la chimica, nel 1911. La vita straordinaria di questa donna, i cui studi e la cui carriera si svolsero tutte in Francia, iniziò in Polonia nel 1867. All’epoca nel Paese non era possibile per una donna proseguire gli studi dopo i quindici anni; così, anche se Marie aveva concluso il ginnasio ottenendo la medaglia d’oro destinata agli allievi migliori, sembrava che il suo percorso accademico fosse destinato a concludersi. Se le cose andarono diversamente fu merito di un patto stipulato con la sorella maggiore, Bronisława. L’accordo era questo: Marie permise a Bronisława di studiare medicina a Parigi lavorando come governante, in modo da pagarle gli studi. In cambio, dopo la laurea la sorella la ospitò e mantenne a sua volta nella capitale francese durante i suoi studi in scienze, che infatti Marie Curie poté intraprendere soltanto all’età di ventiquattro anni. Le due sorelle (ritratte in questa fotografia risalente al 1886) rimasero vicine per tutta la vita, e fu proprio Bronisława a dirigere il Radium Institute di Varsavia fondato da Curie nel 1932.