Le armi del Biafra

Foto: AP

Nonostante la scarsità di munizioni, nella regione del Biafra alla fine degli anni sessanta, quando fu scattata questa immagine, l'addestramento di soldati che non avevano mai impugnato un'arma non si fermò. Semplicemente, nell'esercitazione finale non veniva sparato un solo proiettile, ma si faceva finta. La decolonizzazione britannica aveva abbandonato la Nigeria a sé stessa e ben presto i diversi gruppi etnici iniziarono a combattere per il potere. Queste lotte degenerarono in assassinii, stragi e colpi di stato. Nel 1967 il governatore della regione sud-orientale, appartenente agli igbo, proclamò l'indipendenza dalla repubblica del Biafra e scoppiò la guerra civile. Meno di un anno dopo la superiorità del governo nigeriano aveva prevalso e per gran parte del conflitto il Biafra rimase sotto assedio, causando una terribile epidemia tra la popolazione: la fame. Si stima che migliaia di persone siano morte per inedia, con cifre che variano da un milione a tre milioni di vittime. Il dramma raggiunse i media occidentali con immagini scioccanti e divenne il primo conflitto africano mediatico. La resa ufficiale del Biafra avvenne nel gennaio 1970, ma gli echi del conflitto continuano a riverberarsi ancora oggi.

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