Foto: Pubblico dominio
S'innalzava per non più di tre metri dal suolo, ma il suo isolamento ha reso l'albero del Téneré un faro vivente nel bel mezzo del Sahara, come si vede in questa fotografia scattata nel 1961. L'acacia solitaria si trovava nel "deserto dentro il deserto", una zona inospitale di quattrocento chilometri di raggio in cui faceva da punto di riferimento (e d'ombra) per tutti coloro che si gettavano nell'avventurosa missione di attraversare il deserto verso Agadez, in Niger. Al centro di una pianura di 400mila chilometri quadrati, uno dei luoghi più esposti al sole del pianeta, questa acacia a ombrello ha resistito stoicamente alle condizioni estreme ed è diventato il punto di orientamento delle carovane tuareg. Era tanto essenziale per le vie del deserto che è stato l'unico albero a venir mostrato su una mappa in scala 1:4.000.000 e, anche se si trovava in un luogo tanto remoto che qualunque disperato avrebbe potuto distruggerlo per servirsene, nessuno ha mai tagliato i suoi rami. L'albero "sacro" riuniva intorno a sé i viaggiatori in attesa di proseguire per il loro cammino e le sue radici arrivavano fino a quaranta metri di profondità. Nel 1973 la sorte smise di sorridergli quando un autista libico che guidava sotto effetto dell'alcol perse il controllo del veicolo e si schiantò contro l'albero del Téneré. Colpito e ferito a morte, l'albero fu portato a Niamey, capitale del Niger, per essere conservato in un museo. Oggi una struttura metallica s'innalza nel punto esatto in cui si trovava l'acacia, per omaggiare il ruolo che ha ricoperto per decenni e come punto di riferimento per i viandanti del deserto.