Foto: Cordon Press
Il 5 luglio 1946 è la data di nascita ufficiale del bikini. In precedenza il costume a due pezzi era già stato usato, perfino dagli antichi romani, come risulta dai mosaici di Villa del Casale, a Piazza Armerina. Nel XX secolo c’erano poi state delle riprese, a partire da alcuni film di Hollywood degli anni trenta. Perché quindi si ricorda il 1946? Perché il sarto francese Louis Réard creò un pezzo che lasciava scoperto l’ombelico: un azzardo talmente spinto per l’epoca che, quando volle esibirlo in una sfilata alla piscina Molitor di Parigi, nessuna modella si prestò a indossarlo. Réard dovette ricorrere a una spogliarellista, Micheline Bernardini, che il 5 luglio mostrò per la prima volta l’iconico pezzo alle fotocamere. Il suo creatore era consapevole della portata dirompente di questo costume, che aveva chiamato “bikini” proprio in onore dell'atollo di Bikini nelle isole Marshall, in cui gli Stati Uniti stavano conducendo esperimenti nucleari: anche questo bikini avrebbe avuto un effetto esplosivo. Tuttavia la reazione del pubblico fu negativa, e per tutti gli anni quaranta di due pezzi non si parlò più, anzi, negli anni cinquanta fu vietato in Italia, Spagna, Portogallo e Francia. Secondo tutte le fonti, a riportare in auge il bikini fu una figura altrettanto iconica: quella di Brigitte Bardot, che lo sfoggiò a Cannes nell’estate 1953 (come mostrato nella foto sopra queste righe). Da lì in poi, la strada per il due pezzi fu spianata.