
Foto: Jamling Tenzing Norgay
Il 29 maggio 1953 gli scalatori Edmund Hillary e Tenzing Norgay divennero le prime persone ad ascendere al picco più alto della terra, l'Everest, e a tornarne vivi. Quest'ultima distinzione è importante perché nel 1924 un'altra spedizione, formata da George Mallory e Andrew Irvine, tentò di raggiungere la cima, ma non si sa se vi riuscì, dal momento che entrambi morirono durante la discesa.
L'Everest era stato un obiettivo ampiamente sognato dagli scalatori almeno fin dal 1885, quando l'alpinista Clinton Thomas Dent affermò che l'ascesa in cima alla montagna (da poco identificata come la più alta al mondo) era possibile. Tuttavia fino agli anni venti nessuno ci provò seriamente, dal momento che le informazioni pratiche per cimentarsi nella sfida scarseggiavano.
In teoria non sarebbero dovuti essere Hillary e Norgay i primi a raggiungere il tetto del mondo. Il 26 di quel mese la coppia formata da Charles Evans e Tom Bourdillon era partita dal campo con lo stesso intento, ma alcuni problemi di equipaggiamento la spinse a tornare indietro. Il giorno seguente la seconda coppia, composta da Hillary e Norgay, partì per la cima e questa volta riuscì a raggiungerla.
Dopo aver conquistato la cima del mondo gli scalatori rientarrono a Katmandu e inviarono un telegramma che nel accertava il successo. La notizia arrivò in tempo per fare a gara con un altro evento di portata mondiale: l'incoronazione di Elisabetta II a regina del Rego Unito.