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Il 7 dicembre 2017 “l’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” è stata dichiarata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco. Da allora ogni 17 gennaio – sant’Antonio, il protettore dei pizzaioli – si festeggia la giornata mondiale della pizza, il prodotto italiano più conosciuto e amato in tutto il mondo. La storia dell'"invenzione" della pizza Margherita è nota: fu preparata dal cuoco Raffaele Esposito in onore della regina Margherita di Savoia, in visita a Napoli nel 1899. La regina avrebbe tanto gradito la farcitura con pomodoro, mozzarella e basilico, che con i suoi colori richiamava quelli della bandiera italiana – unificatasi solo pochi anni prima – che Esposito avrebbe battezzato la pizza in suo onore. Nell’immagine è riprodotta la lettera che – si presume – fu inviata al cuoco da parte della regina per ringraziarlo di aver cucinato per lei: «Le tre qualità di pizze da Lei confezionate per Sua Maestà la Regina vennero trovate buonissime». Le varietà proposte, infatti, non si erano limitate alla “margherita”, ma ne includevano anche una con le acciughe e una bianca. Naturalmente la pizza in quanto tale esisteva da ben prima della visita reale. Ancora nel 1884 la scrittrice Matilde Serao, parlandone come di un prodotto di consumo delle classi più povere, la descriveva così: «Il pizzaiuolo che ha bottega, nella notte, fa un gran numero di queste schiacciate rotonde, di una pasta densa, che si brucia, ma non si cuoce, cariche di pomidoro quasi crudo, aglio, pepe, origano: queste pizze in tanti settori da un soldo sono affidate a un garzone, che le va a vendere in qualche angolo di strada, sovra un banchetto ambulante».