Cuba: la rivoluzione locale a impatto globale

Foto: AP

Il leader rivoluzionario Fidel Castro fotografato con un gruppo di suoi guerriglieri a pochi chilometri da L'Avana. L'ultima notte dell'anno del 1958 il dittatore Fulgencio Batista fu sconfitto e Castro proclamò il cambio di regime dalla capitale provvisoria di Santiago di Cuba prima di dirigersi verso L'Avana. Batista fuggì dal Paese con un grosso bottino, che gli permise di trascorrere nel lusso il resto della sua vita.

La rivoluzione sull'isola, cominciata il 26 luglio 1953, da principio fu vista come una faccenda locale, ma in seguito dimostrò di avere un impatto molto più globale del previsto. Il nuovo governo nazonalizzò tutte le fabbriche statunitensi in terra cubana e gli Stati Uniti reagirono prontamente con un embargo economico e l'isolamento diplomatico. Questa reazione richiamò a sua volta l'attenzione dell'Unione Sovietica: il nemico del suo nemico poteva essere un amico, e d'improvviso Cuba divenne un alleato strategico a un tiro di schioppo dagli Stati Uniti. Fu l'inizio di una relazione di mutuo beneficio che durò fino alla dissoluzione dell 'URSS, al punto che Cuba fu uno dei pochi regimi socialisti che sopravvissero alla caduta della superpotenza.

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