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Un membro delle SA (Sturmabteilung, una milizia legata al Partito nazista) esamina il materiale saccheggiato dalla biblioteca del dottor Magnus Hirschfeld, direttore dell'Istituto di ricerca sessuale di Berlino, il 6 maggio 1933. La biblioteca dell'istituto conteneva circa 10mila libri su questioni di sesso e genere.
Questo attacco faceva parte di una campagna promossa dal Partito nazista per eliminare la "letteratura decadente" dalla Germania, sulla base di un elenco stilato dal partito stesso. Una copia di questa lista fu inviata a tutte le biblioteche "chiedendo" loro di consegnare i libri della lista in loro possesso, con il rischio di essere assaltate o di ricevere sanzioni giudiziarie.
Mentre alcuni libri furono bruciati immediatamente, altri furono caricati su camion e trasportati per essere smistati. Alcuni vennero incendiati nei famigerati roghi pubblici di libri, come quello che ebbe luogo nella piazza dell'Opera di Berlino il 10 maggio dello stesso anno. Altri ebbero miglior sorte perché erano rari e preziosi e furono venduti all'estero.