Thomas Cook e il boom del turismo in Egitto

Dalla seconda metà del XIX secolo l'Egitto divenne la meta turistica per eccellenza degli europei e dei nordamericani della classe media e alta. Ma un viaggio del genere richiedeva una logistica complessa. Un uomo d'affari britannico, Thomas Cook, fondò la prima agenzia di viaggi in Egitto con l'intenzione di evitare ai turisti ogni tipo di complicazione e fare in modo che potessero godersi il viaggio senza preoccuparsi di nulla

Un gruppo di turisti pranza in un tempio egizio. Fotografia scattata intorno al 1900

Un gruppo di turisti pranza in un tempio egizio. Fotografia scattata intorno al 1900

Foto: Cordon Press

Napoleone Bonaparte e la commissione di saggi che lo accompagnava arrivarono in Egitto nel 1789. Il loro viaggio si tradusse nella diffusione dell'interesse per l'antico Egitto in tutta Europa in seguito alla pubblicazione di La descrizione dell'Egitto, una grande opera oltre trenta volumi nella quale furono raccolte le meraviglie naturali e i monumenti del Paese del Nilo. Da allora l'Egitto divenne la meta preferita per viaggiatori ed esploratori in cerca di avventure. La decifrazione della scrittura geroglifica avvenuta grazie alla stele di Rosetta per mano del francese Jean-François Champollión, nel 1822, diede voce a questa millenaria cultura rimasta in silenzio per secoli.

Egitto: la prima grande meta turistica

Migliaia di ricercatori, avventurieri, artisti e curiosi inizieranno a visitare l'Egitto con l'intenzione di scoprire il suo passato e vedere in prima persona le vestigia di quella che stava iniziando a rivelarsi come una delle civiltà più affascinanti della storia. Artisti come il britannico David Roberts, che si recò in Egitto nel 1838, ritrassero questi primi viaggiatori del XIX secolo che osservavano rapiti le rovine di templi e colossi parzialmente coperti dalle sabbie del deserto. Poeti, scrittori e pittori accorsero a visitare l'Egitto prima dei primi turisti, che sarebbero arrivati inizialmente in piccoli gruppi e poi in massa. Già nella seconda metà del XIX secolo il Paese del Nilo sarebbe diventato una delle prime grandi mete turistiche del mondo. E ciò in parte è dovuto a un uomo che ne capì da subito le potenzialità e seppe approfittarne: il britannico Thomas Cook, considerato il "padre" del turismo.

Le piramidi di Giza. Incisione di David Roberts dal secondo volume di "Egypt and Nubia". 1848

Le piramidi di Giza. Incisione di David Roberts dal secondo volume di "Egypt and Nubia". 1848

Foto: Cordon Press

 

Migliaia di ricercatori, avventurieri, artisti e curiosi inizieranno a visitare l'Egitto per ammirare i resti di quella che cominciava a rivelarsi una delle civiltà più affascinanti della storia

Uno degli eventi fondamentali che segneranno un prima e un dopo nello sviluppo del turismo in Egitto sarà l'apertura del Canale di Suez nel 1869. Questo evento fece sì che nello stesso anno l'agenzia di viaggi fondata da Thomas Cook iniziasse a vendere viaggi organizzati da Londra al Cairo. Un anno dopo, nel 1870, Cook pubblicò la prima guida turistica in Egitto. Nel testo, proprio come nelle guide attuali, al viaggiatore (soprattutto britannico e borghese) venivano dati consigli pratici, indicazioni e informazioni utili per il proprio viaggio. Ma Thomas Cook non si limitò all'Egitto: presto iniziò ad organizzare viaggi in altri angoli dell'impero britannico, come la Cina, l'India o il Mar Rosso.

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Il viaggio sul lago al Cairo

L'incipiente sviluppo del turismo organizzato in Egitto crebbe anche con la costruzione di alberghi di lusso, come il mitico Winter Palace a Luxor o il famoso Mena House al Cairo. La diffusione dei battelli a vapore rese il viaggio più comodo e pratico, e il fatto che un'agenzia di viaggio si occupasse di tutte le pratiche burocratiche e logistiche necessarie di certo incentivò i britannici a partire. Per l'epoca, questo ingranaggio ben oliato creato da Cook era una vera rivoluzione: fu lui a creare una serie di elementi legati al turismo di cui usufruiamo abitualmente ancora oggi: un itinerario stampato per i clienti (1845), contatti con ristoranti e fornitori locali (1846), escursioni con guide locali (1846).

Fotografia a colori dell'hotel Winter Palace a Luxor scattata intorno all'inizio del XX secolo

Fotografia a colori dell'hotel Winter Palace a Luxor scattata intorno all'inizio del XX secolo

Foto: Cordon Press

 

L'incipiente sviluppo del turismo organizzato in Egitto sarebbe anche lo stimolo per la costruzione di hotel di lusso, come il mitico Winter Palace a Luxor o il Mena House al Cairo

Agli albori del turismo la rotta migliore per l'Egitto, e anche la più economica, era quella che attraversava l'Europa in treno fino a Brindisi e da lì proseguiva in battello a vapore fino a Port Said, in Egitto. Cook offriva questo viaggio a un prezzo molto ragionevole e le sue agenzie erano sempre pieni di gente. Un altro prodotto che aveva molto successo era un tour in Egitto per gli inglesi diretti in India o nell'estremo Oriente, ai quali veniva proposto di sostare nel Paese del Nilo per visitarne le bellezze prima di raggiungere la loro destinazione finale. In Egitto Cook riusciva a dare ai viaggiatori esattamente ciò che stavano cercando: esotismo, confort e sicurezza. La compagnia era dotata di una flotta di battelli a vapore per le crociere sul Nilo, ognuno dotato di tutti i tipi di lusso. La nave era un mezzo di trasporto comodo per l'epoca e fungeva da perfetta base operativa per i turisti che volevano visitare templi e tombe per poi tornare a rilassarsi nelle proprie cabine. I prezzi per i suoi viaggi dal Cairo a Londra erano di 80 sterline per la prima classe e 75 per la seconda: il biglietto includeva un soggiorno di 15 giorni in hotel europei e di 10 giorni in hotel egiziani, oltre ai trasferimenti, incluso il noleggio di asini, cammelli, guide turistiche e facchinaggio.

Viaggiatori scendono da un battello dell'agenzia di viaggi Thomas Cook, pronti a proseguire il loro viaggio sui muli. Incisione. 1882

Viaggiatori scendono da un battello dell'agenzia di viaggi Thomas Cook, pronti a proseguire il loro viaggio sui muli. Incisione. 1882

Foto: Cordon Press

 

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Ritiro invernale

Intorno al 1880 il turismo in Egitto era in piena espansione e Thomas Cook mantenne il monopolio quasi esclusivo dei viaggi organizzati nel Paese del Nilo. Chiunque volesse recarvisi lo avrebbe fatto quasi certamente con l'agenzia britannica, che dominava il traffico delle crociere sul Nilo. A quel tempo, Cook organizzava 742 crociere annuali fino a marzo, che rappresentavano la fine della stagione invernale e l'inizio dell'estate. Quasi tutti i turisti si recavano in Egitto durante l'inverno alla ricerca di un clima più mite rispetto ai loro Paesi, mentre ne evitavano il caldo estivo soffocante. L'alta stagione durava da ottobre a aprile ed era consigliabile realizzare la crociera tra novembre e dicembre, poiché le acque del fiume non coprivano ancora l'isola di File e si poteva visitare il tempio di Iside. L'agenzia era dotata anche di un libro delle firme a disposizione delle grandi personalità dell'epoca che visitavano l'Egitto e che comprende degli autografi di membri della famiglia reale britannica e di altri Paesi europei, nonché quelli di mercanti, artisti, uomini d'affari, vari maharajá, l'arcivescovo di Canterbury e politici come il primo ministro britannico Richard Chamberlain,o scrittori famosi come Rudyard Kipling.

Il "Ramses III", uno dei battelli a vapore di Thomas Cook che effettuavano crociere sul Nilo. Immagine del 1910

Il "Ramses III", uno dei battelli a vapore di Thomas Cook che effettuavano crociere sul Nilo. Immagine del 1910

Foto: Cordon Press

 

Nel 1880 il turismo in Egitto era in piena espansione e Thomas Cook mantenne il monopolio quasi esclusivo dei viaggi organizzati nel Paese del Nilo

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All'inizio del XX secolo, ancor prima della scoperta della tomba di Tutankhamon nel 1922, l'Egitto si era già affermato come la grande meta turistica per eccellenza. Nel 1903 il professore americano W. Dunning scrisse: «L'Egitto è ora diventato il più grande resort invernale del mondo. La natura gli ha fornito il miglior clima invernale e la sua gente ha costruito per molti secoli i grandi templi e tombe che oggi attirano i visitatori [...] Nei primi secoli della nostra era [questi monumenti] erano già più antiche delle nostre cattedrali».

Turisti occidentali seduti su statue in un tempio egizio. Fotografia scattata intorno al 1900

Turisti occidentali seduti su statue in un tempio egizio. Fotografia scattata intorno al 1900

Foto: Cordon Press

D'altra parte sarebbe stata la scoperta della tomba di Tutankhamon da parte dell'egittologo britannico Howard Carter nel 1922 a dare un impulso definitivo al turismo in Egitto. Negli anni '20 e '30 del XX secolo i turisti europei e americani ricchi e della classe media iniziarono a recarsi in massa in Egitto con tour organizzati. Questi pacchetti includevano il viaggio in treno (in vagone letto) o in battello a vapore da diversi porti europei fino ad Alessandria o Port Said; l'hotel, solitamente di lusso; il viaggio in treno da Alessandria o Port Said ad Assuan (fino alla prima cascata) e la crociera sul Nilo. In quegli anni la compagnia Thomas Cook aveva sedi al Cairo, Alessandria, Port Said, Luxor, Assuan e perfino a Khartoum (Sudan). Nelle sue brochure descriveva dettagliatamente le condizioni del viaggio: «Dall'Inghilterra, il viaggiatore deve effettuare l'intero viaggio via mare, oppure può anche utilizzare una delle rotte transcontinentali più brevi. Dai principali porti europei ci sono frequenti collegamenti con battelli a vapore con Port Said e Alessandria. Il viaggio via mare può richiedere più tempo di qualsiasi rotta transcontinentale e significa dai 9 ai 12 giorni di viaggio via mare, contro i due ai cinque via terra».

Le strade della città portuale di Port Said nel nord dell'Egitto. A destra, un cartello pubblicizza la Thomas Cook Company

Le strade della città portuale di Port Said nel nord dell'Egitto. A destra, un cartello pubblicizza la Thomas Cook Company

Foto: Cordon Press

Sarebbe la scoperta della tomba di Tutankhamon da parte dell'egittologo britannico Howard Carter nel 1922 a dare un impulso definitivo al turismo in Egitto

L'Egitto non ha mai smesso di essere alla moda. Con l'arrivo dei voli commerciali nel XX e all'inizio del XXI secolo, il turismo non ha fatto altro che aumentare: prima dell'arrivo della pandemia, nel 2019, l'Egitto ha ricevuto tredici milioni di turisti. Ma un così alto numero di visitatori non sminuisce affatto la bellezza del Paese: le scoperte archeologiche che non smettono di susseguirsi e l'imminente apertura del Grande Museo Egizio accanto alle piramidi di Giza contribuiranno sicuramente ad aumentare in modo esponenziale il numero di visitatori, attratti da uno dei luoghi più affascinanti del pianeta.

Foto: Martin Widenka / Unsplash

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