Robert Louis Stevenson, scrittore di pirati, tesori e isole perdute

Con il suo romanzo più emblematico, "L'isola del tesoro", l'autore scozzese creò un mondo pieno di pirati e tesori nascosti, oltre ad anticipare la psicologia moderna con la sorprendente storia dell'orrore "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde"

Con la morte di Robert Louis Stevenson, avvenuta il 3 dicembre 1894 a Vailima, un villaggio a sud di Apia, la capitale delle Samoa, non venne meno solo un brillante scrittore, ma anche il precursore delle teorie psicoanalitiche che incarnò nella sua opera Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. Il protagonista è un essere che riunisce in sé sia il bene che il male, e che alla fine viene dominato dal male incarnato dal signor Hyde a causa della propria debolezza morale - un tema successivamente sviluppato da Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi.

Stevenson in una fotografia a colori scattata nel 1888

Stevenson in una fotografia a colori scattata nel 1888

Foto: Cordon Press

Gli inizi: un'infermiera spaventosa e il "gioco della chiesa"

Robert Louis Stevenson, nato il 13 novembre 1850 a Edimburgo, era l'unico figlio di una famiglia presbiteriana scozzese. Ebbe la sfortuna di ereditare dalla madre una malattia respiratoria che lo costrinse a passare molto tempo a letto. Per questo motivo, e poiché non poteva essere accudito adeguatamente, la famiglia assunse un'infermiera di nome Alison Cunningham, una calvinista molto austera che impressionava il giovane Robert con storie sinistre prima di andare a dormire, facendogli venire gli incubi. Trent'anni dopo Robert le dedicherà l'opera teatrale A Child's Garden of Verses, a tutt'oggi un'opera per bambini molto amata in Gran Bretagna.

Ad appena due anni Robert frequentava regolarmente la chiesa e uno dei suoi giochi preferiti era "giocare alla chiesa" con un pulpito fatto di tavoli e sedie, da cui il bambino recitava come se fosse un pastore: fu così che sviluppò la propensione a inventare storie. All'epoca la madre di Robert teneva un diario delle attività del figlio, dove annotava tutto; grazie a questa abitudine, i primi anni dello scrittore sono ben documentati. Per esempio sappiamo che la madre lo soprannominò Lou o Smout, che in scozzese significa "salmone di un anno".

Il piccolo Robert inventò un gioco che chiamava "giocare alla chiesa" in cui, dopo aver costruito un pulpito con tavoli e sedie, recitava storie come se fosse un pastore davanti ai suoi parrocchiani

Fanny Van de Grift, il grande amore di Robert

Dall'età di sette anni Robert frequentò la scuola locale, ma la salute cagionevole lo costrinse a perdere molte lezioni, il che rese suo padre molto deluso dal rendimento scolastico del figlio. Nonostante le difficoltà, a sedici anni Robert s'iscrisse all'università di Edimburgo per seguire le orme del padre e diventare ingegnere di fari. Ma piuttosto che essere conosciuto per le sue doti intellettuali, Robert divenne famoso per il suo abbigliamento insolito e il suo comportamento scandaloso. Portava un cappello a tesa larga e un cappotto di velluto, e in compagnia del cugino Bob iniziò a fumare hashish e a frequentare i bordelli. All'età di ventidue anni si dichiarò agnostico, aumentando il disappunto del padre. La situazione si aggravò quando Robert rifiutò di continuare a studiare ingegneria e volle studiare legge. Come se non bastasse, a ventisei anni, nel 1876, s'innamorò di una donna separata, di dieci anni più grande e dal carattere forte, Fanny Van de Grift Osbourne, arrivata dal lontano West con una pistola alla cintura e un sigaro in bocca.

Robert Louis Stevenson e sua moglie in un quadro dipinto nel 1885

Robert Louis Stevenson e sua moglie in un quadro dipinto nel 1885

Foto: Pubblico dominio

Durante il periodo universitario Stevenson imitò lo stile di Daniel Defoe e i suoi saggi furono pubblicati in vari periodici. Fece un viaggio in Francia, i cui risultati furono An Inland Voyage, pubblicato nel 1878, e Travels with a Donkey in the Cevennes (1879). Stevenson viaggiava soprattutto per cercare climi che alleviassero la sua salute cagionevole, ma anche per soddisfare la sua innata voglia di vagabondaggio.

Robert deluse il padre rifiutandosi di studiare ingegneria, ma ancor di più quando si dichiarò ateo e gli disse di essersi innamorato di una donna di dieci anni più grande di lui

Pirati e scienziati pazzi, i successi di Stevenson

Nel 1879 Fanny partì per gli Stati Uniti per divorziare dal marito e Robert la seguì. Il viaggio, che lo costrinse ad attraversare l'intero continente, quasi lo uccise. La sua salute si deteriorò e finì impoverito, malato e affamato. Stevenson trascorse un po' di tempo a Monterey e poi si trasferì a San Francisco, dove il 19 maggio 1880 poté sposare Fanny dopo che questa aveva ottenuto il divorzio dal precedente marito. Durante il periodo trascorso in California Robert raccontò la loro luna di miele nell'opera teatrale Gli accampamenti di Silverado del 1883, mentre in The Amateur Emigrant raccontò il suo viaggio dalla Scozia alla California.

Dopo il matrimonio Stevenson tornò in Scozia con Fanny e il figliastro dodicenne Lloyd. Lì iniziò a dare forma a una delle sue opere più famose: L'isola del tesoro. Lloyd amava disegnare e nei giorni di pioggia (che in Scozia erano numerosi), Stevenson passava il tempo con il figliastro e abbozzava i progetti per la sua isola immaginaria. Come raccontò lui stesso: «In una di queste occasioni feci la mappa di un'isola; era elaborata e (mi pareva) splendidamente colorata; la sua forma catturò la mia immaginazione al di là di quanto si possa esprimere; conteneva parti che mi piacevano come sonetti, e con l'incoscienza del predestinato, mi misi a lavorare all'Isola del tesoro». L'influenza di quest'opera segnò la percezione che i lettori avrebbero avuto dei pirati: mappe del tesoro segnate con una X, golette, la macchia nera (un marchio che i pirati si passavano da uno all'altro e che significava che i loro compagni li avrebbero uccisi), isole tropicali, pirati con una gamba di legno e un pappagallo sulle spalle, bandiere nere con il simbolo del teschio... Stevenson iniziò a pubblicare l'opera il primo ottobre 1881 con lo pseudonimo di captain George North nella rivista per bambini Young Folks. Sebbene inizialmente avesse avuto scarso impatto, alla fine del 1883 fu pubblicata in forma di libro e divenne un bestseller.

Spencer Tracy, Ingrid Bergman e Lana Turner protagonisti della versione cinematografica di Dr. Jekyll e Mr. Hide nel 1941

Spencer Tracy, Ingrid Bergman e Lana Turner protagonisti della versione cinematografica di Dr. Jekyll e Mr. Hide nel 1941

Foto: Cordon Press

Nel 1883 Stevenson pubblicò un romanzo d'avventura ambientato durante la guerra delle Rose, intitolato La freccia nera, mentre nel 1889 uscì Il signore di Ballantrae, una storia di vendetta ambientata in Scozia, America e India. Nel 1886 fu pubblicata un'altra delle sue opere più iconiche, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. L'origine del libro risiede in un incubo in cui Stevenson vide un uomo trasformarsi in un mostro. Durante il brutto sogno, Stevenson urlò e sua moglie Fanny dovette svegliarlo. Stevenson la rimproverò con queste parole: «Stavo sognando una storia di fantasmi». Anche se in seguito affermò che si trattava della cosa peggiore che avesse mai scritto, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde vendette 40mila copie in Gran Bretagna nei primi sei mesi di pubblicazione, dando a Stevenson un'attenzione mediatica mai avuta prima.

Al ritorno dagli Stati Uniti Robert scrisse le sue opere più famose: divenne il creatore del mondo dei pirati e inserì le prime teorie psicoanalitiche in un racconto dell'orrore

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Un viaggio senza ritorno attraverso i mari del Sud

Nel giugno del 1888 Stevenson noleggiò uno yacht chiamato Casco e s'imbarcò con la famiglia per un viaggio che lo avrebbe portato nei mari del Sud. Iniziò il viaggio dalle isole Marchesi, passando per l'atollo di Fakarava, poi a Tahiti e da lì a Honolulu, dove rimasero per quasi sei mesi. A Honolulu strinse amicizia con il re Kalakaua e con la nipote del monarca, la principessa Victoria Kaiulani, di ascendenza scozzese. Nel giugno 1889 si diresse verso le isole Gilbert e poi a Samoa, dove trascorse sei settimane.

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Al ritorno da un viaggio a Sydney Stevenson si stabilì definitivamente sull'isola di Upolu, nelle Samoa, dove fece costruire una casa a Vailima. Divenne un accanito sostenitore dei diritti dei samoani, da cui fu soprannominato Tuisatala, "narratore di storie". La sua influenza presso di loro era tale che lo consultavano per avere consigli e presto fu coinvolto nella politica locale. Era convinto che i funzionari europei nominati per governarli fossero incompetenti.

I viaggi nei mari del Sud fecero di Robert un accanito sostenitore dei diritti dei samoani, tanto che questi lo chiamavano affettuosamente Tuisatala, "narratore di storie"

Il 3 dicembre 1894, dopo aver cercato di aprire una bottiglia di vino, Stevenson disse alla moglie: «Cosa c'è? La mia faccia ha qualcosa di strano?» e si accasciò. Forse colpito da un'emorragia cerebrale, Stevenson morì nel giro di poche ore all'età di quarantaquattro anni. I samoani, affranti dal dolore, circondarono il suo corpo senza vita e lo portarono a spalla fino al monte Vaea, dove fu sepolto in una tomba affacciata sul mare. Il desiderio di Stevenson era che sulla sua tomba fosse incisa come epitaffio una canzone samoana: «Sotto il cielo ampio e stellato / Scava la tomba e lasciami giacere / Felice ho vissuto e felicemente muoio / E mi sono sdraiato con una volontà / Questo sia il verso che incidi per me / Qui egli giace dove desiderava essere / A casa è il marinaio, a casa dal mare / E il cacciatore a casa dalla collina».

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