Maria Maddalena, la discepola di Cristo

Alcuni vangeli apocrifi mostrano una relazione particolarmente intima tra Gesù e Maria Maddalena, una delle donne al seguito del Cristo, tanto che si è speculato sulla possibilità che i due fossero sposati

Gesù di Nazaret è stato considerato come il maestro ebreo più rispettoso delle donne, in particolare dalla seconda metà del XX secolo, quando i vangeli, soprattutto quello di Luca, sono stati letti e chiosati nell’ambito dei gender studies (gli studi dell’identità di genere). Nei testi evangelici gli autori non tralasciano di riferire il comportamento di Gesù con le donne: si narra dell’accoglienza di una donna peccatrice che asciuga con i suoi capelli i piedi di Gesù a un banchetto, del perdono di un’adultera, dell’attenzione nei confronti delle opinioni delle donne, della speciale amicizia con Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, che Gesù riportò in vita dal sepolcro. In molti passi si mette in evidenza il fatto che Gesù esercitasse il suo ministero circondato da donne.

Notevole importanza, infatti, riveste la scelta di aver riservato la sua prima apparizione dopo la resurrezione a una donna, a Maria di Magdala, la Maddalena, giunta al sepolcro per piangere la morte del suo maestro (Giovanni, 20). Una tradizione del cristianesimo primitivo descrive Maddalena come la compagna o la sposa del Nazareno. Ma i vangeli canonici, ovvero quelli che sono stati accettati dalla Chiesa come racconti ufficiali nel concilio di Ippona, non dicono niente su questo punto, sebbene non tacciano del matrimonio dell’apostolo Pietro, la cui suocera fu curata da Gesù (Matteo, 8, 14-15). Nella vita pubblica di Gesù, si menziona più volte Maria Maddalena nel Vangelo di Luca (8, 1-3), oltre a diverse donne al servizio del maestro, tra le quali Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode Antipa. Ciò testimonia l’esistenza di un gruppo di predicatori itineranti di cui facevano parte anche le donne, forse come servitrici o discepole, come alcuni sostengono.

Santa Maddalena in una tavola (1320 circa) di Segna di Bonaventura: regge un uovo, simbolo della resurrezione, e un contenitore con mirra. Alte Pinakothek, Monaco

Santa Maddalena in una tavola (1320 circa) di Segna di Bonaventura: regge un uovo, simbolo della resurrezione, e un contenitore con mirra. Alte Pinakothek, Monaco

Foto: RMN-Grand Palais

Marito o maestro?

In realtà, non si può dimostrare se Gesù fosse celibe, sposato o vedovo, né che egli avesse lasciato la moglie per predicare. D’altra parte, Gesù si presentava prima di tutto come un profeta ed era noto che anche il profeta Geremia fu celibe. Inoltre è noto che nel I secolo d.C. molti uomini nella comunità degli esseni, nei pressi di Qumran, autori dei cosiddetti manoscritti del Mar Morto, rinunciarono al matrimonio.

Il racconto della Maddalena nel Vangelo di Giovanni merita una considerazione particolare: contrariamente alla tradizione tramandataci da Paolo e dagli altri evangelisti, Giovanni ci informa di un episodio nel quale Gesù compare per la prima volta insieme a una donna che, secondo certe interpretazioni, era sua moglie. Coloro che sostengono questa versione della storia ritengono che il termine ebraico rabbunì, l’esclamazione che la Maddalena pronuncia quando incontra Gesù risorto (Giovanni 20, 16), significhi “mio marito”, e non “il nostro maestro”. La maggior parte degli studiosi legge questo passo evangelico in maniera simbolica sostenendo che questa scena non fosse storica, bensì una finzione dell’autore del testo per presentare il passaggio da una fede imperfetta a una perfetta nell’incontro con Gesù risorto.

Anche la scena della crocifissione nel Vangelo di Giovanni (19, 25-27) è stata reinterpretata alla luce del matrimonio di Gesù e Maria di Magdala: ai piedi della croce compare la madre del Cristo con Giovanni, il discepolo tanto amato, e due donne di nome Maria, che sono la moglie di Cleofa e Maddalena. Alcuni studiosi affermano che il testo greco non dica: «Vedendo [Gesù] sua madre», bensì «Vedendo la madre», allo stesso modo non si legge «[Gesù] dice a sua madre», bensì «alla madre». Da ciò si è dedotto che “madre” si riferisse a Maddalena, che è la moglie di Gesù, e che Giovanni sia il loro figlio.

Ai piedi di Gesù si trovano sua madre, Giovanni, Maddalena e Maria, moglie di Cleofa. Olio su tela di Tintoretto, 1565. Scuola Grande di San Rocco, Venezia

Ai piedi di Gesù si trovano sua madre, Giovanni, Maddalena e Maria, moglie di Cleofa. Olio su tela di Tintoretto, 1565. Scuola Grande di San Rocco, Venezia

Foto: Scala, Firenze

Gli apocrifi e Maddalena

Maria Maddalena compare in molte occasioni nei vangeli apocrifi, così chiamati perché la Chiesa li rifiutò come dei falsi racconti sulla vita di Gesù, che sono stati scritti intorno al III secolo. Non solo, la presenza di Maria di Magdala è frequente in modo particolare nei vangeli gnostici, testi molto diversi dai vangeli apocrifi veri e propri, poiché in questi la salvezza si fonda su una rivelazione divina riservata a pochi e condivisa attraverso il Cristo. Tra questi vi sono il Vangelo di Tommaso, la Sapienza di Gesù Cristo, il Dialogo del Salvatore e Pistis Sophia o Libro del Salvatore, nei quali compare sempre la discepola prediletta di Gesù.

Ci sono due vangeli gnostici nei quali sembra emergere più chiaramente che Maria di Magdala sia stata la compagna o la sposa del salvatore: si tratta del Vangelo di Maria - riferito appunto a Maria Maddalena - e del Vangelo di Filippo, composti in greco tra il 150 e il 250 d.C., di cui si conservano solo delle versioni più tarde in lingua copta.

I passaggi del Vangelo di Maria sono abbastanza emblematici. In questo testo Pietro afferma rivolgendosi a Maria: «Sorella nostra, noi sappiamo che il Salvatore ti amava più delle altre donne» (10, 1-5). In lingua copta, il verbo amare può avere diverse sfumature di significato e non esprime necessariamente una relazione a sfondo sessuale tra la Maddalena e Gesù. La chiave per interpretare questo termine si trova nel contesto, che non intende attribuire un significato erotico alle parole citate: l’autore, infatti, riconduce quella forma di amore alla ricezione di visioni nelle quali sono rivelati degli insegnamenti spirituali.

Frammento di uno dei testi gnostici cristiani ritrovati nei pressi della città egiziana di Naj Hammadi, datato intorno al V-VI secolo e scritto su un papiro.

Frammento di uno dei testi gnostici cristiani ritrovati nei pressi della città egiziana di Naj Hammadi, datato intorno al V-VI secolo e scritto su un papiro.

Foto: Zev Radovan / Bible Land Pictures

Il Vangelo di Filippo è il testo che più esplicitamente si riferisce al tema della relazione tra Maria e Gesù. Un passo importante recita: «Tre donne camminavano sempre con il Signore; Maria, sua madre; la sorella di lei, e Maddalena, detta la sua compagna. Così Maria è sua sorella, sua madre e la sua compagna» (59,6-11). Il termine impiegato dall’autore, “compagna”, è utilizzato sia per designare un’unione sessuale sia per riferirsi al semplice compagno o guida spirituale. Il vangelo prosegue dicendo: «Gli altri discepoli dissero: ‘Perché la ami più di quanto ami noi?’ Il Salvatore rispose loro: ‘Perché non amo voi come amo lei?’». Il testo lascia intendere, come nel caso del Vangelo di Maria, che i discepoli posseggano una conoscenza meno profonda rispetto alla Maddalena. Gesù li esorta pertanto a raggiungere una gnosi, o conoscenza spirituale, pari a quella dealla donna. Finché non arriveranno al medesimo stadio, Gesù non li amerà quanto la sua discepola.

Per capire meglio il significato si deve paragonare questo passaggio a uno del Vangelo canonico di Marco (3,31-35): «La folla era seduta intorno a Gesù e gli dissero: ‘Là fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli, che ti cercano’. Egli rispose: ‘Chi sono mia madre e i miei fratelli? Chi fa la volontà di Dio, costui è mio fratello, mia sorella e mia madre’».

Maria è “compagna” di Gesù nello stesso modo in cui è “sorella” e “madre”, ovvero finché ha con lui un intimo legame spirituale. Di conseguenza, il Vangelo di Filippo vuole insistere sul fatto che Maddalena sia la discepola perfetta di Gesù nella conoscenza segreta, non sua moglie. In realtà, un altro testo il cui significato è tutt’altro che chiaro recita così: «La compagna del Salvatore è Maria Maddalena. Egli la amava più che tutti i discepoli e la baciava spesso [sulla bocca]». Nella Seconda Apocalisse di Giacomo, l’apostolo afferma: «Gesù mi baciò sulla bocca e mi abbracciò dicendo: ‘Mio diletto, ecco che ti rivelerò ciò che i cieli non hanno saputo’»(56,10-20). L’“osculo”, o bacio santo, è il segno dell’inizio di un atto liturgico dove gli eletti, gli gnostici, ricevono una rivelazione.

Santa Maria Maddalena ritratta come una peccatrice, scultura in legno di Gregor Erhart (1515- 1520). Louvre, Parigi

Santa Maria Maddalena ritratta come una peccatrice, scultura in legno di Gregor Erhart (1515- 1520). Louvre, Parigi

Foto: E. Lessing / Album

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Maddalena, donna peccatrice

Papa Leone I Magno, alla fine del V secolo, in una famosa omelia, il Sermone 74, delineò la figura di Maria Maddalena che oggi conosciamo, ovvero come una prostituta pentita, e fece riferimento al testo del Vangelo di Marco 16,9: «Gesù, risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Magdala, dalla quale aveva cacciato sette demoni». In realtà, nulla conferma l’attività di Maddalena, la cui figura è fusa assieme ad altre donne di nome Maria o anonime presenti nei vangeli. Così, papa Leone confuse la Maddalena con una peccatrice senza nome il cui racconto ci è pervenuto nel testo di Luca (7, 36-50); con una adultera, anch’ella senza nome, cui Gesù perdona i suoi peccati nel Vangelo di Giovanni (8, 2-11); con Maria, sorella di Lazzaro, che gli aveva asciugato i piedi nel racconto di Giovanni (11), e infine con un’altra donna anonima che versò l’unguento sul capo di Gesù prima della morte in Marco (14, 3-9). Queste donne che compaiono in cinque diversi passi evangelici sono state sovrapposte alla figura di Maria di Magdala. Ma non compare mai nel testo biblico a proposito di questi racconti la parola “prostituta”.

Non ci sono prove di una censura volontaria nel testo dei vangeli o di una volontà di alterare l’immagine di Maddalena, ma allo stesso modo, né nei vangeli apocrifi né in quelli canonici si trova una testimonianza che attesti che Maria di Magdala, la Maddalena, fosse stata, o no, la moglie di Gesù.

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Per saperne di più

Maria Maddalena. Equivoci, storie, rappresentazioni. Adriana Valerio, Il Mulino, Bologna, 2020.
Gesù e le donne. Ferruccio Parazzoli, Paoline, Cinisello Balsamo, 2014.
Trasfigurazione. Il personaggio evangelico di Maria di Magdala e il mito della peccatrice redenta nella tradizione occidentale. Lilia Sebastiani, Queriniana, Brescia, 1992.
Il Vangelo di Maria Maddalena. Kathleen McGowan, Piemme, Milano, 2009.

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