Maria Gaetana Agnesi, la matematica geniale

Il 16 maggio del 1718 nasceva la brillante scienziata e intellettuale milanese Maria Gaetana Agnesi. Scrisse un libro di matematica – prima donna al mondo – che ebbe un grande successo in tutta Europa

Nella opera Il medico olandese, il commediografo veneziano Carlo Goldoni menziona una tema che nel settecento stava diventando d’attualità, soprattutto nel nord d’Europa: quello dell’«educazione delle fanciulle», cioè dell’istruzione femminile.

Quando il protagonista della pièce, il mercante ipocondriaco Guden, si stupisce di vedere la nipote del suo medico intenta a studiare un testo di matematica, la cameriera della donna ribatte: «Stupitevi piuttosto, che con saper profondo / Prodotto abbia una donna un sì gran libro al mondo. / È italiana l’autrice, signor, non è olandese, / Donna illustre, sapiente, che onora il suo paese; Ma se trovansi altrove scarsi i seguaci suoi, Ammirasi il gran libro, e studiasi da noi».

Maria Gaetana Agnesi. Incisione del 1836 tratta dal volume 'Iconografia italiana degli Uomini e delle Donne celebri dall' epoca del risorgimento delle scienze e delle arti fino ai nostri giorni'. Vol. III, Milano.

Maria Gaetana Agnesi. Incisione del 1836 tratta dal volume 'Iconografia italiana degli Uomini e delle Donne celebri dall' epoca del risorgimento delle scienze e delle arti fino ai nostri giorni'. Vol. III, Milano.

Foto: Pubblico dominio

L’educazione delle fanciulle

Le parole di Goldoni sono rivolte alla scienziata milanese Maria Gaetana Agnesi, che pochi anni prima aveva pubblicato un libro di divulgazione matematica a suo modo rivoluzionario, e non solo perché è il primo a essere scritto da una donna.

Agnesi aveva una biografia molto particolare: terza di ventuno fratelli, appartenente a una ricca famiglia dell’alta borghesia milanese, dimostrò una genialità precoce che le permise di raggiungere grandi risultati scientifici prima dei trent’anni. Poi, con altrettanta rapidità, scelse di abbandonare il mondo della matematica per dedicarsi alla filantropia.

Il padre, Pietro, accumulò ricchezze grazie al commercio della seta, e questo gli permise di far istruire anche le sue figlie, e non solo i maschi, com’era in uso all’epoca. Sin da piccola Maria Gaetana spiccò per l’intelligenza fuori dal comune, e il genitore non esitava a esibirla di fronte ai membri dell’élite culturale italiana ed europea che si riunivano nel suo salotto, uno dei luoghi d’incontro più esclusivi dell’epoca.

Un genio precoce

La scena non è difficile da immaginare: una congrega d’intellettuali – quasi tutti uomini – conversano sul futuro del ducato di Milano ormai sotto il dominio degli Asburgo, o disquisivano riguardo alla filosofia di Leibniz. A un certo punto l’anfitrione, gonfio di orgoglio paterno, chiede agli ospiti se non vogliono per caso vedere cosa sa fare sua figlia a soli nove anni. Forse c’è qualche attimo di imbarazzo, qualcuno teme una filastrocca, ma alla fine la cortesia prevale, e si fa silenzio. Maria Gaetana prende la parola e nell’ora successiva recita a memoria, in latino, un’orazione scritta in italiano dal suo precettore e da lei stessa tradotta. Il titolo è una dichiarazione d’intenti che fa capire come la bambina abbia le idee già piuttosto chiare: Orazione nella quale si dimostra che lo studio delle arti liberali non è affatto disdicevole al sesso femminile.

'Instituzioni analitiche per uso della gioventù italiana'. Opera di Maria Gaetana Agnesi. 1748

'Instituzioni analitiche per uso della gioventù italiana'. Opera di Maria Gaetana Agnesi. 1748

Foto: Pubblico dominio

Questo è solo uno dei vari numeri da enfant prodige che colleziona in quel periodo. A undici anni di età viene soprannominata “oracolo settelingue”, perché parla perfettamente italiano, francese, spagnolo, tedesco, latino, greco ed ebraico. A diciassette anni scrive un commentario a un testo del matematico francese Guillaume de l'Hôpital. Nel frattempo le sue esibizioni nel salotto paterno sono diventate delle dissertazioni a tutto campo, che dimostrano la vastità di interessi e la versatilità di una mente capace di spaziare dalla botanica all’ontologia.

La passione per la matematica

Ma a Maria Gaetana Agnesi tutta quella mondanità non piace, né tanto meno ama essere esibita come un fenomeno circense. A ventun anni annuncia al padre la sua intenzione di farsi monaca e ritirarsi in convento. Pietro sbianca, dopodiché fa il possibile per farle cambiare idea. In particolare le offre di acconsentire a due sue richieste: la prima, essere esentata dai salotti familiari; la seconda, poter studiare matematica, algebra e geometria con il frate Ramiro Rampinelli, professore di scienze all’Università di Pavia.

Maria Gaetana cede, ritira la minaccia monacale e si getta a capofitto nel mondo dei numeri. E poco dopo comincia a scrivere un libro. La sua intenzione iniziale è quella di aiutare i fratelli più piccoli a imparare la matematica. Ma ben presto intuisce la centralità in campo scientifico della divulgazione che, pur essendo spesso considerata inferiore alla ricerca, permette il miglioramento e il progresso degli individui e della società nel suo insieme.

L'8 marzo 2018 il Ministero dello sviluppo economico ha emesso quattro francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Eccellenze del sapere”, uno dei quali era dedicato a Maria Gaetana Agnesi

L'8 marzo 2018 il Ministero dello sviluppo economico ha emesso quattro francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Eccellenze del sapere”, uno dei quali era dedicato a Maria Gaetana Agnesi

Foto: https://www.mise.gov.it/

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Scienza per tutti

Ed è così che nel 1748, a soli trent’anni, pubblica le Instituzioni analitiche per uso della gioventù italiana, che Goldoni citerà otto anni più tardi nella sua commedia. L’opera, in due volumi, mira a riunire in un unico testo i principi base dell'algebra e della geometria analitica, fino alle più recenti scoperte sul calcolo infinitesimale. Non solo è la prima sistematizzazione aggiornata di questo genere a essere pubblicata in Europa, ma è anche scritta in uno stile particolarmente conciso ed efficace, al punto da diventare una sorta di riferimento per la cultura scientifica italiana e continentale. L’accademia di Francia arriva a definirla l’opera di matematica più chiara ed estesa in circolazione.

Nei decenni successivi le Instituzioni vengono tradotte anche in francese e in inglese, e valgono a Maria Gaetana l’apprezzamento entusiastico, tra gli altri, dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria e di papa Benedetto XIV. Due anni più tardi l’ancor giovanissima studiosa viene nominata dallo stesso papa docente di Matematica e filosofia naturale presso l'Università di Bologna. È la prima donna a ricevere questo incarico, anche se come accade ad altre scienziate, non le verrà mai consentito di insegnare.​

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E poi?

E poi basta. Per lo meno per quanto riguarda la carriera accademica e la matematica. Nel 1752 il padre muore e Maria Gaetana decide di appendere al chiodo i suoi interessi scientifici. Sentendosi ormai libera dagli obblighi di obbedienza verso il genitore, decide di tornare alle sue passioni “giovanili”, la filantropia e la teologia.

Anche in questi ambiti otterrà notevoli risultati: sarà consigliera di materie teologiche dell’arcivescovo di Milano, che nel 1768 le assegnerà anche l’incarico di “priora della dottrina cristiana”; e nel 1771 le verrà affidata la direzione del reparto femminile del Pio Albergo Trivulzio, un’opera caritatevole destinata all’accoglienza dei poveri, dove si trasferirà continuando a lavorare fino alla morte, avvenuta il 9 gennaio del 1799.

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