Bes è una divinità molto complessa ed enigmatica. Compare già nell’Antico regno (2575-2125 circa a.C.), ma è soprattutto dal Nuovo regno (1539-1069 circa a.C.) che inizia ad avere una vastissima diffusione, diventando sempre più popolare, tanto che dal I millennio a.C. fu adorato in tutto il bacino del Mediterraneo. Il dio “viaggiò” insieme ai grandi navigatori del mondo antico: fenici, greci e cartaginesi portano la sua immagine, soprattutto sotto forma di amuleti protettivi, in ogni paese da loro toccato. Il dio arrivò fino all’isola di Ibiza, antica Ebusus, nome che sembra derivare proprio da quello del dio Bes.
Un dio deforme
Questa figura ha dei tratti fisici mostruosi ed è certamente la divinità più brutta di tutto il panteon egizio. Bes ha la testa grande, dai tratti grotteschi, incorniciata da una folta criniera leonina sormontata da piume di struzzo, e ha il corpo di un nano deforme con le gambe arcuate. È quasi sempre nudo o vestito con un corto gonnellino, ha la pancia cascante e la lingua di fuori, in segno di aggressività. Alcuni studiosi ritengono che questo dio abbia origine in Africa e che la sua immagine derivi da quella del leone, di cui conserva la criniera, a volte la coda e spesso la pelle di felino, utilizzata come mantello.
Amuleto in ceramica di Bes con mantello leonino. XIX dinastia
Foto: Cordon Press
Altri ritengono che la sua figura tragga ispirazione da quella dei pigmei – deneg in antico egizio – dell’Africa equatoriale, che erano molto apprezzati a corte perché intrattenevano e facevano divertire faraoni e nobili suonando e ballando. Nell'autobiografia scritta sulle pareti della tomba di Herkhuf, nomarca (governatore) di Assuan per conto del faraone Neferkara Pepi II (re della VI dinastia, 2260-2175 a.C. circa), abbiamo una prova di quanto fossero apprezzati a corte questi deneg. Il testo riporta una lettera scritta dal faraone in persona, che a quell’epoca aveva otto anni, piena di entusiasmo ed eccitazione perché aveva saputo che Herkhuf, in Sudan, aveva trovato un deneg: «Hai detto in questa tua lettera che hai portato un deneg, danzatore del dio della terra degli spiriti, come il deneg che il tesoriere Baurded riportò da Punt al tempo del (re) Isesi».
Più avanti continua: «Dirigiti subito verso nord, alla residenza, portalo con te questo deneg che riporti vivo, in buone condizioni e sano, dalla terra degli spiriti per le danze del dio, per rallegrare e far lieto il cuore del re dell’Alto e del Basso Egitto, Neferkara, possa egli vivere per sempre! Quando il deneg torna con te in barca, nomina delle gente eccellente che stia accanto a lui, su ogni lato della barca: sta’ attento che non cada nell’acqua! Quando dorme, di notte, nomina della gente eccellente che dorma accanto a lui nella sua tenda e ispezionalo dieci volte per notte. La mia maestà desidera vedere questo deneg più che i doni del Sinai e di Punt».
Bes protettore dei bambini e delle donne
Il nome del dio sembra derivare dalla parola besa, “proteggere”, ma è stato anche messo in relazione con il significato di “essere piccolo” o “ prematuro”: alcune sue statuette infatti lo rappresentano con l’ombelico sporgente e rossastro, come se gli fosse stato appena tagliato il cordone ombelicale. Inoltre, il termine besi indica lo spuntare del sole, quindi una nascita. Non deve stupire questo proliferare di significati per un singolo nome, perché i sacerdoti egizi amavano giocare con le parole e i loro diversi significati.
Bes è un dio che rappresenta un passaggio: la nascita, la crescita, il cambiamento, tutte fasi pericolose a cui lui fornisce protezione. Proprio per questo era legato ai bambini. Molte immagini lo rappresentano mentre tiene amorevolmente in braccio un bimbo, e proprio a ragione della sua bruttezza sarebbe stato capace di scacciare da lui presenze malevole e spiriti maligni. Proteggeva anche le donne, soprattutto dai rischi del parto, che nell’antico Egitto poteva essere molto pericoloso poiché la popolazione femminile era caratterizzata da pelvi piccole e bacino alto e stretto, il che rendeva il parto molto laborioso e spesso mortale. Bes e la divinità Toeri – altra dea dai tratti grotteschi, con corpo di donna incinta e la testa d'ippopotamo – erano le immagini che proteggevano le partorienti.
Amuleto di ceramica in cui Bes stringe al petto il piccolo Horus. XXV dinastia
Foto: Cordon Press
Bes protettore del sonno
I poteri di Bes erano legati alla nascita di nuove vite, ma anche a un altro tipo di “nascita”: quella del risveglio dopo il sonno notturno. Per gli egizi il sonno era simbolicamente equivalente alla morte, ed era potenzialmente molto pericoloso poiché durante il riposo notturno si potevano incontrare in sogno spiriti di morti non sempre benevoli, mentre nella realtà si poteva cadere vittima di ladri e malintenzionati. Proprio per questi motivi l'immagine di Bes si trova spesso su oggetti legati alla camera da letto. Ad esempio, lo si può trovare sui poggiatesta, una sorta di “cuscino” di legno – composto da una base su cui s'inserisce un piedistallo verticale sormontato da una parte a mezzaluna – che serviva per sostenere la testa durante il sonno, oppure sull’asse di fondo dei letti.
Poggiatesta decorato con la testa di Bes. Tebe, XVIII dinastia
Foto: Cordon Press
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Bes: l’erotismo e il vino
Bes faceva parte del corteo festoso che accompagnava la dea Hathor, dea dell’amore, della gioia e della sessualità, nei suoi spostamenti. Seguiva la dea danzando goffamente e suonando un tamburello o un’arpa per pacificarla ed allietarla. In alcune immagini che rappresentano delle musiciste, sulle loro cosce si vedono dei tatuaggi di Bes, e tatuaggi simili sono stati trovati anche su mummie femminili. Questi segni potrebbero alludere alle prestazioni sessuali che le musiciste avrebbero potuto offrire, e avevano inoltre il compito di proteggere la donna da malattie veneree. Hathor era anche la dea dell’ebbrezza e Bes, che faceva parte del suo corteo, era un grande bevitore, come testimoniano alcune giare da vino che hanno la forma del suo corpo panciuto e i suoi tratti caratteristici. Proprio per i suoi legami con la sessualità e il vino Bes venne identificato dai greci con la figura del sileno.
Bes danza con un tamburello per intrattenere la dea Hathor. Egitto, XIX dinastia
Foto: Cordon Press
Bes e il cristianesimo
Bes inizialmente ebbe un’accoglienza favorevole tra i cristiani proprio per la protezione che dava ai neonati, e che avrebbe offerto anche a Gesù bambino quando fu messo in pericolo di vita da Erode. Besa, un discepolo del papa copto Senuda, acerrimo nemico del paganesimo, fu così battezzato proprio a partire dal nome di Bes. In effetti nell’onomastica il nome del dio sopravvisse per qualche tempo, ma alla fine Bes venne identificato in un demone infernale e pericoloso e il suo culto fu abbandonato.
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