Nel XVIII secolo le battaglie lasciavano un impressionante numero di morti. Non solo a causa dei micidiali armamenti dell’epoca, ma anche al ritardo con cui si soccorrevano i feriti, che dovevano aspettare la conclusione del combattimento per poter ricevere assistenza. Sempre che non vincessero gli avversari: in quel caso potevano venire derubati di ogni avere e uccisi, o essere abbandonati a una crudele agonia.

Dominique Larrey nel 1804. Olio di Anne-Louise Girodet. Musée du Louvre, Parigi
Foto: RMN-Grand Palais
In piena Rivoluzione francese un giovane medico transalpino di nome Dominique-Jean Larrey inventò un sistema per ridurre questi tempi di attesa. Dopo gli studi di medicina e la specializzazione in chirurgia, nel 1792 Larrey si unì all’esercito rivoluzionario che combatteva al confine con la Germania, dove ebbe modo di rendersi conto della disorganizzazione dei servizi sanitari al fronte. Ideò pertanto un sistema di carrozze trainate da cavalli per trasportare rapidamente il paziente all’ospedale da campo e operarlo nelle 24 ore successive. Le “ambulanze volanti” si ispiravano al funzionamento dell’artiglieria volante a cavallo che accompagnava gli attacchi delle avanguardie. Pensate per agevolare il più possibile il trasporto dei soldati ai centri chirurgici, consistevano in cassoni di legno dal coperchio arrotondato, con pannelli laterali rivestiti, due finestrelle su entrambi i lati lunghi e porte a doppio battente anteriori e posteriori. All’interno quattro rulli permettevano di far scorrere facilmente la base, sulla quale era collocato un materasso rivestito di pelle.

Barelle delle ambulanze di Larrey utilizzate in Egitto. Incisione di 'Descrizione dell’Egitto'
Foto: SSPL / Getty Images
Medicina di emergenza
Le ambulanze di Larrey furono utilizzate per la prima volta nel luglio del 1793, durante l’assedio di Magonza. Un generale scrisse che avevano contribuito «a salvare molti coraggiosi difensori del nostro Paese». Un altro giovane generale, Napoleone Bonaparte, si interessò al sistema e volle con sé Larrey nella campagna in Italia. Ai suoi ordini, nel 1797 Larrey creò un’unità di ambulanze e una scuola di chirurgia a Udine. Mise anche in funzione il sistema di triage, riprendendo il lavoro del medico francese Pierre-François Percy, grazie al quale si stabiliva la maggiore o minore urgenza con cui assistere i soldati in base alla gravità della ferita – e non al grado o alla posizione che occupavano nell’esercito. Nel 1798 Larrey prese parte alla spedizione di Napoleone in Egitto. Qui organizzò tre unità, ciascuna formata da 16 ambulanze volanti trainate da muli o da cammelli, 15 chirurghi e decine di ausiliari. Dopo averle viste in azione, il generale còrso si congratulò con Larrey: «La vostra opera è una delle più belle idee del nostro secolo; saprà garantirvi da sola una fama meritata». Nella battaglia di Abukir del 1799 molti dei feriti francesi riuscirono a salvarsi grazie al rapido soccorso prestato dalle ambulanze.

Alcuni soldati trasportano i feriti su un’ambulanza volante di Larrey. Musée du Service de Santé des Armées, 1809, Parigi
Foto: Josse / Scala, FirenzeAlcuni soldati trasportano i feriti su un’ambulanza volante di Larrey. Musée du Service de Santé des Armées, 1809, Parigi
La carenza di carrozze e alcuni problemi amministrativi limitarono inizialmente a poche unità dell’élite questo sistema, che si sarebbe progressivamente esteso agli altri livelli della Grande armata.
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